Disse un poeta:” l’amore vero e quando le tue unghie diventano lingua e farla scivolare sulla carne della tua amata per sentire il salmastro del suo profumo”

 

Lamore è sempre stato dominio di poeti e artisti; magari psicologi e clinici, ma non è stato certamente preso in grande considerazione nell’ambito della scienza sperimentale, cioè della ricerca neurobiologica.

Pertanto, le nostre conoscenze in questo campo devono ancora evolversi e solo di recente le ricerche hanno portato alla luce informazioni dettagliate sugli “ingredienti” molecolari e fisiologici del fenomeno dell’amore.

Coppia celebre Edda figlia di Mussolini e Galeazzo Ciano

La chimica dell’amore: i neurotrasmettitori
Il ruolo della dopamina
La passione amorosa suscita sentimenti di euforia e di felicità spesso travolgenti e indescrivibili, perché quando ci innamoriamo è come se una tempesta chimica si fosse scatenata nel cervello.

E le aree che si attivano in risposta a questi sentimenti sono le regioni del cervello che contengono alte concentrazioni di un neuromodulatore associato a ricompensa, desiderio, dipendenza e stati euforici, vale a dire la dopamina. La dopamina viene rilasciata dall’ipotalamo, una struttura situata in profondità nel cervello e che funge da collegamento tra il sistema nervoso ed endocrino.

Giovani i loro amori tormentati nella nostra epoca.

L’amore è un reciproco dare e ricevere qualcosa di molto gratificante e quindi la dopamina viene prodotta sia quando si riceve qualcosa di piacevole da parte del partner sia quando lo si gratifica trasmettendogli il nostro amore.

Il rilascio di dopamina mette nella sensazione di “sentirsi bene” sotto diversi aspetti poiché la dopamina sembra essere collegata non solo alla formazione delle relazioni ma anche al sesso, considerato un esercizio gratificante e di “benessere”.

Un’altra proprietà della dopamina è che inizialmente viene rilasciata solo al momento dell’eccitazione, ma poi il cervello si abitua a rilasciarla già prima dell’eccitazione, in previsione di un abbraccio, un bacio o anche della semplice presenza della persona amata.

Il ruolo della serotonina
Un aumento dei livelli di dopamina si associa anche alla diminuzione di un altro neurotrasmettitore, la serotonina.

In particolare, gli studi hanno mostrato una marcata riduzione della serotonina soprattutto nelle prime fasi dell’innamoramento, proprio come si verifica nei pazienti affetti da disturbi ossessivi. L’amore, dopo tutto, è una specie di ossessione, nelle sue fasi iniziali il pensiero viene rivolto incessantemente verso quel singolo individuo, colui o colei di cui ci stiamo innamorando; così come le azioni e i comportamenti sono diretti allo scopo di avvicinarsi al partner.

Questo ci può quindi dare una ragione “biologica” del perché le persone innamorate tendono a fissarsi sull’oggetto del loro affetto, restringendo il campo degli interessi e del pensiero a pochissimo altro .

Autore Franco Capanna Editorialista

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Franco Capanna
9 mesi fa

Bellissimo davvero il tuo scritto,un incanto.
Gruppo amiche di Sondrio.

Purtroppo io non posso trasportare qui i commenti come chiedere solo eccezioni