VANGELO DEL GIORNO  * Sabato 16 Giugno 2018

VANGELO DEL GIORNO  * Sabato 16 Giugno 2018

VANGELO DEL GIORNO  * Sabato 16 Giugno 2018

Sabato della X settimana delle ferie del Tempo Ordinario

« Signore, da chi andremo ? Tu hai parole di vita eterna » Gv 6,68

Santo(i) del giorno : SS. Quirico e Giulitta, martiri († ca. 307), B. Maria Theresia Scherer, vergine (1825-1888)

Meditazione del giorno – Doroteo di Gaza : La Legge nuova: “Ma io vi dico”

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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 5,33-37.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti;
ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio;
né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re.
Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello.
Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno».

Traduzione liturgica della Bibbia

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Meditazione del giorno:

Doroteo di Gaza (ca 500-?), monaco in Palestina – Istruzioni, n. 1, 6-8; SC 92

La Legge nuova: “Ma io vi dico”

Dio ci ha dato i suoi precetti che ci purificano… dalle cattive disposizioni del nostro uomo interiore (Ef 3,16). Gli dà il discernimento del bene e del male; gli fa riprendere coscienza e gli mostra le cause del suo peccato. “La Legge diceva: non commettere adulterio; ma io vi dico: non avere cattivi desideri.

La Legge diceva: Non uccidere; ma io vi dico: non adirarti” (Mt 5,27.21). Poiché, se hai cattivi desideri, anche se adesso non commetti adulterio, quei desideri non smetteranno di spingerti interiormente finché non passi all’atto. Se ti irriti e ti ecciti contro il fratello, arriverà il momento in cui dirai male di lui, poi gli tenderai insidie, finché a poco a poco arriverai a ucciderlo.

La Legge diceva ancora: “Occhio per occhio e dente per dente” (Es 20,7). Il Signore però esorta non soltanto a ricevere con pazienza il colpo da colui che ci schiaffeggia, ma anche a porgergli umilmente l’altra guancia (Mt 5, 38-39). Perché lo scopo della legge era di insegnarci a non fare ciò che non volevamo soffrire. Ci impediva dunque di fare il male, per paura di soffrire. Quello però che è chiesto adesso, lo ripeto, è di respingere l’odio, l’amore del piacere, l’amore della gloria e le altre passioni.

Insomma, il disegno di Cristo nostro Maestro, è precisamente di insegnarci come siamo arrivati a commettere tutti questi peccati e come siamo caduti in tutte queste cattiverie. Ci ha dunque prima liberati con il santo battesimo, accordandoci la remissione dei peccati. Poi ci ha dato il potere di fare il bene, se lo vogliamo, senza essere più spinti come per forza nel male.