Benetton lancia la pubblicità con i migranti, e scoppia la polemica.

La campagna è stata ideata da Oliviero Toscani e ritrae i migranti durante il soccorso di una ong, non si fa attendere la condanna di Sos Mediterranee: "Dignità dei sopravvissuti deve essere sempre rispettata".

Benetton lancia la pubblicità con i migranti, e scoppia la polemica.

Luciano Benetton da quando è tornato al timone dell’azienda di famiglia Benetton con il fotografo Oliviero Toscani ha ricostituito il “team d’oro degli anni ’80 e dello shockvertising”.

Una foto, senza alcuna frase o commento. Solo l’immagine di un gommone con decine di migranti soccorsi dalla ong Sos Med, e ritratti da Kenny Karpov e in basso a destra, un marchio: United Colors of Benetton, sono i contenuti della provocatoria campagna pubblicitaria lanciata dal noto brand di abbigliamento e che porta la firma di Oliviero Toscani. Immagini forti, che richiamano ai grandi temi “multiculturali” lanciati dal marchio negli anni Ottanta.

Come era prevedibile, la Lega ha immediatamente “alzato gli scudi”. Se Matteo Salvini ha definito la campagna dell’azienda di Treviso  squallida, Toni Da Re, segretario nazionale del Carroccio, ha tuonato “Non acquisterò mai più una maglietta Benetton“.

Anche Sos Mediterranee si è schierata contro la pubblicità, che utilizza proprio una fotografia realizzata durante un’operazione di salvataggio di migranti del 2016 condotta dagli uomini della organizzazione non governativa. Sos Mediterranee si «dissocia» dalla campagna e «condanna l’iniziativa personale di un fotografo che ha fornito la fotografia».

Dal canto suo Oliviero Toscani si è difeso dicendo che l’immagine scelta ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica in quanto mostra quello che sta accadendo. Il fotografo ha poi ricordato: “Un tempo, l’Italia era un paese di brave persone che credevano nell’onestà e nella generosità. Ora, invece, siamo egoisti ed anche un po’ ottusi. Anche se non bisogna dimenticare che c’è ancora tanta gente intelligente che sa apprezzare e non sente il bisogno di sfogarsi sui social”, il problema è che una volta eravamo un Paese di brave persone, eravamo un Paese dell’onestà e della generosità. Purtroppo questo piccolo benessere, che non è stato neanche a disposizione di tutti, ci ha fatto diventare egoisti e devo dire anche abbastanza ottusi”.“Salvini? Peggio del fascismo, ha superato l’imbecillità del fascismo”. “Partigiani? Sì, ci vogliono quelli”.

Chi vincerà, il buon senso o la macchina da guerra della propaganda, in un momento in cui tutto è trasgressivo e nulla più scandalizza, ma la moralità e altra cosa.

E’ giusto ricordare che la Benetton non è nuova a questo tipo di campagna  pubblicitaria, come non ricordare il bacio tra un prete e una suora e la foto di nudo integrale di Marina Ripa di Meana, dove dichiarava : “di pelliccia ne indosso solo una”, ora a voi l’ardua sentenza.