UN APPELLO ALLA CLASSE POLITICA: PRIMA L’ITALIA PER LO SVILUPPO E LA COESIONE SOCIALE!

UN APPELLO ALLA CLASSE POLITICA: PRIMA L’ITALIA PER LO SVILUPPO E LA COESIONE SOCIALE!

di DORA CIRULLI (Roma)

Come è ormai noto a tutti noi, da un paio di settimane stiamo assistendo a una situazione politica a dir poco surreale, culminata nell’ormai famoso discorso di dimissioni del premier Conte in Senato tenutosi martedì 20 agosto, seguito dalle repliche di Salvini e di altri esponenti politici.

Durante questa seduta, ampiamente commentata da media nazionali e non,  i due principali attori della crisi di Governo Matteo Salvini e Giuseppe Conte non si sono risparmiati accuse reciproche di incapacità e mancanza di volontà, non solo decidendo di conseguenza la fine del governo “gialloverde”  ma anche gettando il Paese in una prospettiva di profonda incertezza.

Qualsiasi sia l’esito delle consultazioni avviate dal Presidente Mattarella, si tratta sicuramente di una delle pagine più tristi della nostra storia repubblicana: scatenare una crisi in pieno Ferragosto con delle scadenze importanti in autunno e con delle riforme epocali (quota 100, reddito di cittadinanza, pace fiscale e non solo) in atto di certo stride con i valori di responsabilità e coerenza.

A prescindere dalla propria simpatia per l’una o per l’altra parte (c’è chi parteggia per Salvini e chi per il M%S), il confronto con i le personalità del passato appare decisamente impietoso, soprattutto se confrontato con le politiche improntate al benessere economico e alla coesione sociale portate avanti dalla Democrazia Cristiana.

In questi giorni si è commemorato l’anniversario della scomparsa di Alcide De Gasperi, la domanda dunque sorge spontanea: uno statista degno di questo nome nei decenni passati avrebbe offerto al Paese il teatrino a cui assistiamo in questi giorni? Sicuramente sarebbero prevalsi spirito di coesione e responsabilità istituzionale per mantenere la stabilità nazionale.

A chiunque prenda in mano le redini del governo dopo questa crisi spetterà l’arduo compito di smentire le nostre perplessità in merito.