Mutilati per truffare le assicurazioni!

Mutilati per truffare le assicurazioni!

www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it * di LUCIA ARTIERI *

Mutilati per truffare le assicurazioni !

La promessa di incassare lauti risarcimento dietro la ribattezzata banda delle mutilazioni, con undici persone fermate dalle forze dell’ordine di Palermo.

Le vittime, scelte tra giovani tossicodipendenti o con problemi di alcolismo nonché tra persone con ritardi psichici, davano il via libera a ricevere lesioni particolarmente gravi, tanto da finire su una sedia a rotelle.

I membri della banda criminale infatti utilizzavano dischi di ghisa da venti chili per provocare fratture a gambe e braccia, per poi utilizzare diverse compiacenze così da mettere in scena un finto incidente stradale.

Gds sottolinea che in alcune occasioni sono stati pagati falsi testimoni e sono stati utilizzati veicoli falsamente coinvolti. Dopo aver inscenato l’incidente automobilistico, venivano avviate le pratiche assicurative da importi variabili tra i 100 e i 150 mila euro per singola pratica.

Le mutilazioni, gestite da pericolose bande criminali, servivano a truffare le assicurazioni sostenendo che le lesioni erano la conseguenza di incidenti stradali. È quanto ha scoperto la Polizia a Palermo.

Le indagini, scattate dopo la morte di un uomo per le gravi ferite riportate, hanno accertato che i membri delle due organizzazioni sgominate dagli agenti utilizzavano metodi particolarmente violenti e dolorosi per mutilare le vittime, ad esempio scagliando su braccia e gambe dei pesanti dischi di ghisa come quelli utilizzati per il sollevamento pesi nelle palestre.

Le menomazioni erano tali che le vittime finivano sulla sedia a rotelle oppure erano costrette a muoversi per lunghi periodi con le stampelle.

Braccia e gambe fratturate per ottenere i soldi del risarcimento: questo quanto emerso da un’indagine della Questura palermitana, che ha portato al fermo di undici persone. Secondo quanto riportato, i criminali somministravano in maniera rudimentale delle dosi di anestetico alle vittime grazie alla complicità anche di una infermiera in servizio presso l’ospedale Civico di Palermo al reparto di Neurologia: una mossa per tentare di attenuare le grida di dolore. L’infermiera, insieme al marito, è stata bloccata: nella sua abitazione sono state trovate tre persone con arti fratturati.

Rodolfo Ruperti, capo della Squadra Mobile di Palermo, ha commentato: “Affari difficili da quantificare ma i risarcimenti per ogni pratica potevano arrivare anche a 150 mila euro. Abbiamo trovato almeno dieci pratiche in questa operazione”.

Una vicenda, che lascia attoniti: una truffa per la quale diverse persone si sarebbero fatte mutilare braccia o gambe, assolutamente consenzienti, pur di ottenere i risarcimenti dell’assicurazione.

Rodolfo Ruperi, capo della Squadra Mobile di Palermo, ha anche evidenziato che le vittime avrebbero ricevuto risarcimenti anche superiori ai 100 milioni di euro. Una truffa che è finita anche in tragedia, con un uomo di origini tunisine che nel 2017 sarebbe morto proprio per le mutilazioni subite: in un primo momento  il fatto era stato collegato a un incidente stradale.

Il suo decesso era dovuto invece per mutilazioni subite al fine di ottenere i soldi del risarcimento, con gli organizzatori della truffa che gli avrebbero fratturato volutamente le ossa.

E’ stata proprio la morte di Hadry Yakoub a spingere le forze dell’ordine a fare chiarezza sulla vicenda, aprendo una indagine.

I complici che accettavano di procurarsi fratture in tutto il corpo, per poche centinaia di euro, entravano a fare parte della banda della truffa alle assicurazioni. A capo di una delle due gang presenti il perito assicurativo di Palermo Michele Caltabellotta.

Particolarmente dolorosa e macabra la procedura messa in atto per procurare il danno voluto: dischi di ghisa scagliati sugli arti con conseguente frattura degli stessi. Un metodo che rendeva sicura la rottura dell’arto e che costringeva la vittima a un lungo periodo con la sedia a rotelle o con le stampelle. Gli inquirenti venivano reclutati in luoghi frequentati da coloro che vivevano ai margini della società: gli inquirenti spiegano che “venivano individuati come congeniali ai fini dei gruppi criminali tossicodipendenti, persone con deficit mentali o affetti da dipendenza da alcol, e con grandi difficoltà economiche, attratti dalle promesse di facili e cospicui guadagni, mai corrisposti dalle organizzazioni criminali”.

L’operazione è stata così denominata “Tantalo” ed ha evidenziato la crudeltà delle organizzazioni in questione che costringevano le vittime all’utilizzo di stampelle o sedie a rotelle per lunghi periodi. Successivamente avviavano le pratiche per il risarcimento da parte dell’assicurazione.

Questo l’elenco dei fermati nell’ambito dell’operazione della polizia di Stato ”Tantalo” sulle truffe alle assicurazioni: Giuseppe Burrafato, di Termini Imerese, 27 anni; Michele Caltabellotta, 45 anni; Antonia Conte, 51 anni; Michele Di Lorenzo, 36 anni; Francesco Faja, 37 anni; Isidoro Faja, 35 anni; Salvatore La Piana, 49 anni; Francesco Mocciaro, 50 anni; Giuseppe Portanova, 41 anni; Antonino Santoro, 47 anni; Massimiliano Vultaggio, 48 anni; tutti di Palermo. Un altro indagato è ancora ricercato.

Tutto questo per il vile denaro, senza rispetto alcuno per chi queste tragedie le vive realmente senza poter scegliere tra la salute e perdere qualcosa che li renderà disabili a vita senza poter tornare più indietro !

Lucia Artieri