Le “Violenze” a danno delle donne: la Democrazia Cristiana dice no al Femminicidio !

La violenza psicologica è una forma subdola di maltrattamento, in quanto invisibile e silenziosa, che colpisce moltissime donne, spesso inconsapevoli di esserne vittime. Al pari di quella fisica, la violenza invisibile ha conseguenze devastanti per le donne, ma troppo spesso viene sottovalutata.

Le “Violenze” a danno delle donne: la Democrazia Cristiana dice no al Femminicidio !

di ANTONIO GENTILE

La democrazia Cristiana è contro ogni tipo di violenza e scende in campo al fianco delle tante donne che sono costrette a stupri, maltrattamenti e vittime dei femminicidi, riempendo tutti i giorni le pagine dei giornali. Ma le donne sono vittime anche di abusi “sotterranei” che spesso degenerano, nella maggior parte dei casi, perpetrate da chi dice di amarle. Sono infatti più della metà i femminicidi commessi da parte di uomini violenti e incapaci di amare, legati alla vittima da una relazione sentimentale, siano essi mariti o conviventi, fidanzati o ex fidanzati, come ci dice questo video.

Quando parliamo di violenza sulle donne in genere ci riferiamo a stupri o percosse. Esistono, però, altre forme di abuso, quelle “invisibili”, che non vanno sottovalutate e spesso sono un preludio alla violenza fisica. Piccoli o grandi gesti quotidiani che condizionano il gentil sesso. La donna viene colpita nella sua psiche, nella sua autostima, nella sua anima. Per rimanere in tema di Femminicidio e violenza femminile, Vi volevo segnalare il libro della mia cara amica scrittrice, Eleonora Giovannini “Le Donne e il Dolore” edito dalla FSG.

 Le violenze sono tante e avvengono anche tra le pareti di casa, capita che l’uomo, per prevalere in una discussione, sbatta la porta, rompa un piatto, urli a distanza ravvicinata e insulti. Sono tutti atteggiamenti intimidatori che provocano disagio nella persona che li subisce e che non vanno tollerati perché rappresentano una violenza indiretta.

Un altro “schema” molto diffuso è rappresentato dall’isolamento. Far sentire in colpa la propria compagna perché ha una vita sociale, vietarle la libertà di coltivare qualsiasi amicizia con persone di sesso maschile. O, più banalmente, di trascorrere un pomeriggio con la madre o di uscire per un aperitivo con le amiche. L’uomo tenta di azzerare tutti i rapporti, creando un rapporto di dipendenza in cui la sua vittima è incapace di dirgli di no per paura.

Tutti questi comportamenti vengono giustificati con le scuse più disparate: un periodo troppo stressante a lavoro, un trauma subito da piccoli, una mancanza genitoriale. Ma non esistono motivi validi per “lasciar correre”. Perché un uomo che ci ama, in primis, ci rispetta. Quando non accade, occorre troncare la relazione.

Da non trascurare anche Il gaslighting è la sensazione di stordimento che il partner provoca alla compagna con l’intento di farla dubitare di se stessa, della sua memoria e della sua percezione. Come avviene? Semplicemente con le parole. Il partner utilizza una strategia comunicativa sapiente e subdola che ha lo scopo di confondere la donna e di farle credere di essere pazza. Il nome non a caso significa un bombardamento di luci e nebbia che provocano un vero stordimento e la conseguente perdita della capacità di fare un’analisi lucida e oggettiva.

Tutto succede anche fuori dalle mura di casa, una donna non è immune dalle “violenze invisibili” e sopporta – quasi come fosse una tassa da pagare – commenti sessisti e apprezzamenti volgari sul suo aspetto. Quante volte una ragazza mentre cammina viene importunata da un uomo al volante? E quante volte mentre si muove tra la folla in discoteca viene toccata da uno sconosciuto contro la sua volontà?

Nell’era digitale, poi, la situazione non è tanto diversa: sui social network basta essere un minimo popolare per raccogliere i cosiddetti haters, che trascorrono il loro tempo ad augurare la morte o lo stupro oppure riempiono di oscenità le bacheche altrui.

Quest’arroganza diffusa questo malcostume, questo maschilismo vanno combattuti. E bisogna farlo quando si è in tempo, prima che le cose degenerino del tutto.

di Antonio Gentile