DEDICATO A PIERINA MASI: L’AMORE TRA NOTE DI POESIA !

DEDICATO A PIERINA MASI: L’AMORE TRA NOTE DI POESIA !

 

 

A cura di FRANCO CAPANNA (Teramo)

franco.capanna@dconline.info * cell. 345-1594496 *

Presidente nazionale del Movimento Seniores della Democrazia Cristiana italiana

Segretario regionale del Mov. Seniored della Democrazia cristiana regione Abruzzo

Sindacalista – Giornalista – Scrittore

Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

< DEDICATO A PIERINA MASI: L’AMORE TRA NOTE DI POESIA ! >

Questo è il nostro segreto profondo, germoglio di tutti i germogli e cielo dei cieli di un albero chiamato vita che cresce più alto di quanto l’anima spera e la mente nasconde.

Questa è la meraviglia che le stelle separa il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio.

E i loro occhi si accendono. Romeo dice, estasiato dalla pura bellezza di Giulietta “She doth teaches to burn bright!” e poi continua con paragoni splendidi (come il gioiello all’orecchio di un’etiope) e dice, ancora “Beauty too rich to use, for earth too dear!”.

Ora, non so voi, io non mi commuovo alle dichiarazioni d’amore, mi sembrano tutte piuttosto sciocche, scontate e “fuori tempo”.

Ma forse è proprio perché questa è stata forse la prima che ho letto: paragonate a questa, le altre semplicemente scompaiono.

Il loro “balletto del corteggiamento” è gioioso, ironico, romantico, sensuale.

Si baciano. E il loro destino è segnato per sempre.

Giulietta chiede, appena Romeo se ne va “Go ask his name: if he be married, my grave is like to be my wedding bed”.

Questo triste presagio, insieme al sogno premonitore di Romeo, ci circonda una volta di più dell’aura della tragedia a cui i due poverini stanno andando incontro (a braccia aperte e correndo, oserei dire).

Si sposano, Romeo uccide Tebaldo, Romeo viene bandito. Passa la prima e ultima notte con la sua sposa e poi parte.

Il padre di lei le dice che sposerà subito Paride per contrastare il lutto. Giulietta va dal frate che li ha sposati in segreto per cercare una soluzione.

Giulietta prende la pozione di frate Lorenzo e appare come morta.

Grandi Amori

Ci sono i funerali. A Romeo giunge la voce.

Lui parte, incurante del bando. Va alla tomba di Giulietta, si uccide. Giulietta si veglia, lo vede, si uccide.

C’è tutto: amore, inganno, rivalità, vendetta, rabbia, disperazione.

Volendo ignorare i due non ignorabili protagonisti, l’autore ci regala altri personaggi più che degni di essere considerati comprimari: Mercutio, l’amico sarcastico e impudico di Romeo, Benvolio, il cugino tutto sentimento, Tebaldo, il rivale (non in amore) focoso, frate Lorenzo, la balia e, ovviamente, le due coppie di genitori.

Grandi Amori.

Paride non mi è mai piaciuto molto, l’unico personaggio davvero minore, uno senza arte né parte, ma vabbè.

Come dimenticarci dei due monologhi di Mercutio: quello sulla regina Mab e l’amore in generale è davvero sublime. E ovviamente, l’ultimo, la maledizione che lancia alle due casate per averlo ucciso.E la maledizione, che lui l’abbia intesa sul serio o no, si abbatterà davvero su entrambe le famiglie.

Oh, le parole di Romeo quando fa visita alla tomba di Giulietta per morire accanto a lei:
“Eyes, look your last! Arms, take your last embrace! and lips, o you, the doors of breath, seal with a righteous kiss a dateless bargain to engrossing death!”

E Giulietta, quando si sveglia e lo trova morto, comprendendo il fatale errore:
“Drunk all, and left no friendly drop to help me after?”

Ultime parole che spendo per i due film degni di nota: anno domini 1968, regista Zeffirelli-anno domini 1996, regista Luhrmann.

Due adattamenti splendidi.

Il primo, come certamente sapete, molto fedele al testo e all’epoca di ambientazione. Il secondo, fedele al testo, ma ambientato in un mondo più che moderno, in una Venice Beach che più violenta non si può.

Consiglio caldamente la visione di entrambi, non solo per cultura generale, ma perché ci sono due momenti in cui (so che può sembrare un’eresia) il secondo supera nettamente il primo: quando Mercutio muore, la maledizione che lancia nella versione di Luhrmann è molto più credibile, c’è rabbia e intento di ferire.

Infine, quando Romeo scopre che Giulietta è “morta” fa due passi, spaesato, cade in ginocchio, grida il suo nome rivolto al cielo con vera disperazione e il suo “I defy you, stars” è quanto di più raggelante ci sia. Merita, sul serio.

Ovviamente, non mi permetto assolutamente di paragonare le due attrici che interpretano Giulietta, perché è sempre bene non confondere la cioccolata con…ehm…altro. Quella di Zeffirelli è incantevole. Quella di Luhrmann è…dimenticabile.

Scritto da Franco Capanna