La morte di John Fitzgerald Kennedy: vecchi sospetti e tanti dubbi.

Aveva quarantasei anni JFK quando fu assassinato, ed era il trentacinquesimo Presidente degli Stati Uniti d'America da appena 1035 giorni. Fu ucciso a Dallas, in Texas, da allora sono trascorsi 55 anni.

La morte di John Fitzgerald Kennedy: vecchi sospetti e tanti dubbi.

John Kennedy si fece molti nemici nel corso del suo breve mandato presidenziale. La teoria del complotto ne annovera almeno una dozzina, esterni ma soprattutto interni, talvolta molto vicini al vertice stesso dello Stato. Il tutto accompagnato da una scia di omicidi e di morti misteriose..il 22 novembre del 1963 alle 12.30, mentre sfilava su una limousine decappottabile con la moglie Jacqueline, nella Dealey Plaza.

l presidente John Fitzgerald Kennedy e la moglie Jacqueline Bouvier salirono su una limousine Lincoln sedendo nella parte posteriore, mentre sui sedili centrali sedettero John Connally, governatore del Texas, e sua moglie; la limousine rallentò in prossimità della curva tra la Houston Street e la Elm Street e, mentre il Presidente e il Governatore salutavano la folla, diversi colpi di fucile furono esplosi in direzione della vettura e uno di essi colpì J.F.K. alla testa, causandogli un’ampia ferita, rivelatasi poi mortale. La maggior parte dei testimoni riferirà di avere udito tre spari.

Non esiteva Youtube, ma neppure i suoi creatori erano nati. Dunque Abraham Zapruder, il videoamatore che riprese l’omicidio con la sua telecamera amatoriale, è un precursore a tutti gli effetti. Il video fu in seguito acquistato dalla rivista Life per 150 mila dollari. Ma venne trasmesso in tv solo 12 anni dopo l’omicidio dall rete ABC. Poi il film è stato requisito dal governo, per diventare patrimonio di tutti gli americani, e la famiglia Zapruder ha ottenuto una compensazione di 16 milioni di dollari.

L’arma utilizzata da Oswald era il moschetto Carcano, usato per molti anni dalle nostre forze armate Conosciuto come 91/38, è un fucile a ripetizione progettato nel 1891 da Salvatore Carcano per l’esercito di Torino. L’esemplare di Oswald era stato fabbricato a Terni nel 1940

Alle 13.50 fu arrestato in un cinema poco distante dal luogo dell’attentato Lee Harvey Oswald, un ventiquattrenne originario di New Orleans di simpatie castriste. Quindi, alle 19.00 Oswald fu accusato di aver ucciso un poliziotto di Dallas che lo aveva fermato per un controllo dopo l’attentato a JFK; alle 23.30 seguì l’accusa di aver assassinato il presidente. Oswald si dichiarò tuttavia innocente e completamente estraneo all’attentato.

Quei tre giorni sono, con ogni probabilità, il periodo più analizzato dell’intera storia degli Stati Uniti d’America. Praticamente ogni azione e ogni reazione sono state esaminate al microscopio. Come ha potuto Oswald fare una cosa del genere? Ha agito da solo? O c’era più di un killer? È mai possibile che un pazzo solitario abbia eliminato l’uomo più potente della Terra?

Il quadro sociale era pronto ad accogliere ogni tipo di cospirazione. La Guerra Fredda era al suo culmine. La Russia di Khrushchev e la Cuba di Fidel Castro adoravano far tintinnare le spade. Robert Kennedy, fratello minore del Presidente, aveva dichiarato guerra alla Mafia. E diversi gruppi di destra, negli Stati Uniti, erano infastiditi dal supporto che Kennedy garantiva all’integrazione razziale; sentivano inoltre che l’invasione della Baia dei Porci era stata un gran pasticcio.

Queste paure, queste incertezze, assieme all’imperscrutabile Oswald, aprirono le porte ad una valanga di teorie sulle cospirazioni. Oswald aveva numerose bizzarre conoscenze, ed inoltre diversi sconcertanti episodi erano legati al suo nome. Ciascuno di essi sembrava indicare che fosse implicato in un complotto per uccidere il Presidente. Era fin troppo facile ipotizzare che vi fosse coinvolto anche qualcun altro. Innumerevoli individui e gruppi avevano sia il movente che i mezzi per uccidere il Presidente, con o senza Oswald.

Quindi l’ipotesi è che non è stato Lee Harvey  ad uccidere il Presidente Kennedy, a sparare, quel 22 novembre del 1963, furono altre persone non identificate, sicuramente più di una. Ma non solo: le indagini, almeno nella prima fase, furono condotte in modo “non limpido”, e c’è addirittura il sospetto che le prove siano state “manipolate”. Ecco la soluzione che oggi un terzetto di giudici di Torino ha proposto per uno dei misteri più intriganti del XX secolo: l’omicidio di JKK una pagina di storia su cui, a distanza di tanti anni, continuano ad esercitarsi schiere di studiosi, dietrologi e complottisti.

Lee Harwey Oswald non riuscì mai a difendersi in tribunale,  visto che venne ucciso due giorni dopo da Jack Ruby, rimane il fatto che a distanza di 55 anni ancora tanti misteri e ombre su una storia di spionaggio, servizi segreti, mafia, Cia, oppure è stato un semplice destino che non portò fortuna alla generazione Kennedy.

 

di Antonio Gentile