Influenza 2019: sintomi, durata e consigli.

Le zone più colpite risultano essere la provincia autonoma di Trento, e poi Marche, Abruzzo, Campania e Sicilia: il picco lo si registrerà verso la fine di gennaio.

Influenza 2019: sintomi, durata e consigli.

Siamo ancora presi dalle feste natalizie, ma dobbiamo combattere con la tanto temuta influenza di stagione, già l’ultima settimana del 2018 ha visto crescere il numero di casi di sindrome influenzale. Il livello di incidenza in Italia è pari a 4,2 casi per mille assistiti. Colpiti maggiormente i bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un’incidenza pari a 11,2 casi per mille assistiti. Il numero di casi stimati nell’ultima settimana del 2018è pari a circa 256.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 1.501.000 casi.  I dati vengono della rete Influnet coordinata dall’Istituto superiore di sanità (Iss). Le zone più colpite risultano essere la provincia autonoma di Trento, e poi Marche, Abruzzo, Campania e Sicilia.

Durante la cinquantaduesima settimana del 2018, 610 medici sentinella hanno inviato dati circa la frequenza di sindromi influenzali tra i propri assistiti. Il valore dell`incidenza totale è pari a 4,23 casi per mille assistiti. Nella fascia di età 0-4 anni l`incidenza è pari a 11,19 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 5,29 nella fascia 15-64 anni a 3,95 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 2,87 casi per mille assistiti.

Influenza 2019: sintomi e quanto dura.

Classici sintomi dell’esordio dell’influenza sono brividi di febbre, dolori articolari, tosse e debolezza. Per chi ha rinunciato al vaccino, il consiglio ovviamente è quello di seguire le indicazioni del proprio medico. Riposo a letto, reidratazione con bevande calde, farmaci antifebbrili, calmanti della tosse e mucolitico, emollienti e balsamici, e poi è sempre una buona idea aver un po’ di cautela per evitare di incorrere nelle complicanze come bronchiti, broncopolmoniti e otiti. L’influenza a meno di complicanze impegna l’organismo per un periodo che va da tre a cinque giorni, duranti i quali è bene riposare a letto evitando di esporsi a sbalzi di temperatura

Picco tra fine gennaio e inizio febbraio.

Dai dati che riguardano la regione Veneto, si può trarre qualche conclusione interessante. La fascia di età più colpita in Veneto al momento è quella pediatrica, da zero a 4 anni, con un’incidenza pari a 9,22 casi per mille. Complessivamente, indicano gli esperti del Veneto, l’andamento della curva d’incidenza regionale è al momento molto contenuto rispetto alla maggior parte delle stagioni precedenti, ricalcando maggiormente il trend delle stagioni poi risultate avere i picchi più contenute. E’ ancora presto per prevedere l’intensità complessiva di questa stagione, ma si può ipotizzare che il picco lo si registrerà verso la fine di gennaio.

Influenza: i consigli per un dieta antivirus.

Aumentare le calorie consumate, iniziando la mattina con latte, miele o marmellata e portando poi a tavola soprattutto zuppe, verdure, legumi e frutta, aiuta a rafforzare, con l’apporto di vitamine, le difese immunitarie dal rischio dell’insorgenza dell’influenza favorita dal freddo gelido. E’ quanto afferma la Coldiretti che ha messo a punto una “dieta antivirus” con l’arrivo dell’influenza. Negli ultimi 15 anni – sottolinea la Coldiretti – le stagioni con il maggior numero di malati sono state quelle del 2017-2018, del 2004-2005 e del 2010-2011, mentre adesso la tendenza è in crescita ma non siamo ancora al picco massimo dell’influenza. Per combattere l’epidemia – evidenzia la Coldiretti – oltre alle normali regole di igiene e ai farmaci in caso di necessità, anche la tavola gioca un ruolo strategico: oltre a frutta a verdura ricca di antiossidanti non devono mancare – continua la Coldiretti – latte, uova e alimenti ricchi di elementi probiotici quali yogurt e formaggi come il parmigiano e, per alcuni esperti, anche il miele e l’aglio, che contiene una sostanza, l’allicina, particolarmente attiva nella prevenzione. Con la discesa del termometro arriva anche il “permesso” ad aumentare le calorie consumate in relazione ad attività, sesso, età e necessità personali.

Fondamentale – sottolinea la Coldiretti – è assumere verdure di stagione, soprattutto quelle ricche di vitamina A (spinaci, cicoria, zucca, ravanelli, zucchine, carote, broccoletti, ottimi anche cipolle e aglio possibilmente crudi per la valenza antibatterica non indifferente) perché danno il giusto quantitativo di sali minerali e vitamine antiossidanti che sono di grande aiuto per combattere le conseguenze dello stress del cambio di stagione sull’organismo. Nella dieta – prosegue la Coldiretti – non vanno trascurati piatti a base di legumi (fagioli, ceci, piselli, lenticchie, fave secche) perché contengono ferro e sono ricchi di fibre che aiutano l’organismo a smaltire i sovraccarichi migliorando le funzionalità intestinali. Per la fruttadi grande importanza per il grande contenuto di vitamina C, è il consumo di frutta di stagione come kiwi, clementine e arance rigorosamente italiane per evitare che i trasporti ne riducano il contenuto vitaminico. Va anche ricordato che in un soggetto normale l’assunzione di proteine deve essere compresa tra 0,8- 1,3 grammi di proteine per chilo di peso corporeo, per cui – conclude la Coldiretti – una corretta dose di carne nella dieta non può fare che bene.

La campagna vaccinale è conclusa.

“Quest’anno la campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale è andata molto bene Solo localmente si è registrato qualche ritardo che però è stato tempestivamente superato”. E` quanto afferma Claudio Cricelli, presidente nazionale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), che appare chiaramente soddisfatto per l’andamento della vaccinazione antinfluenzale che si è conclusa a metà dicembre circa. “Grazie all’impegno dei medici di famiglia e al servizio sanitario nazionale siamo riusciti a raggiungere e a superare i livelli vaccinali programmati e la campagna può dirsi ormai conclusa – precisa Cricelli -. Il numero delle persone sottoposte a vaccinazione anti influenzale è, infatti, nettamente aumentato con tassi che raggiungono in alcune zone anche il 30%. Il vaccino si è dimostrato efficace ed i ceppi virali in esso contenuti sono esattamente quelli che stanno circolando in questo momento. Riteniamo che questo debba essere considerato un ennesimo straordinario successo della medicina generale e dell`organizzazione sanitaria che ha fornito tempestivamente, pur con minimi problemi di approvvigionamento, il vaccino contro l`influenza alla popolazione a rischio”.

“I medici di famiglia, gia da tempo, hanno esaurito le scorte così come dovevano e anche nelle farmacie le dosi di vaccino dovrebbero essere state tutte utilizzate. Se ce n’è rimasta qualcuna e qualcuno intende farsi ancora il vaccino, si sbrighi perché ormai è tardi”. “Il virus di quest’anno – conclude il presidente SIMG -, non è particolarmente aggressivo ed è esattamente quello atteso, contro il quale è stato predisposto il vaccino”.

di Antonio Gentile