MARIA LOPREATO DEL DIP. < SVILUPPO E ORGANIZZAZIONE > DELLA D.C. DI TORINO DENUNCIA LA PESANTE DISCRIMINAZIONE DELLA COMPONENTE FEMMINILE !

UNA PROBLEMATICA SEMPRE PIU’ GRAVE E INACCETTABILE MOLTO PIU’ SENTITA IN QUESTA SITUAZIONE DI GRAVE CRISI ECONOMICA.

MARIA LOPREATO DEL DIP. < SVILUPPO E ORGANIZZAZIONE > DELLA D.C. DI TORINO DENUNCIA LA PESANTE DISCRIMINAZIONE DELLA COMPONENTE FEMMINILE !

di ANGELO SANDRI

In un periodo di acuta crisi economica, quale quello che stiamo attraversando, si fa molto pesante ed inaccettabile la discriminazione cui vengono sottoposte le esponenti femminili, sia quelle impegnate a livello imprenditoriale, sia le altre lavoratrici che presentano la loro opera nei vari segmenti produttivi della città.
<< La mia analisi – sottolinea la Responsabile della D.C. torinese MARIA LOPREATO – si accentra principalmente sulla realtà che riguarda la città della Mole, però credo che da questo punto di vista purtroppo “tutto il mondo è paese” ! Conosco molte situazioni che riguardano la componente femminile che si vanno facendo sempre più drammatiche. Persone che purtroppo hanno perso il posto di lavoro e sono senza alcuna tutela ed aiuto per superare un momento di crisi così acuto e pesante. E’ evidente che la parte più colpita dalla disoccupazione sono in particolar modo le donne italiane. Le problematiche,a altrettanto pesanti, che riguardano i centri di accoglienza e più in generale una massiccia presenza di profughi e rifugiati provenienti da altri paesi, provoca una situazione di pesante “precariato” anche per molte donne italiane. Ed a causa di questo “precariato” si vedono costrette a girovagare in cerca di una sistemazione e purtroppo, in alcuni casi, non hanno nemmeno un posto dove andare a dormire. Conosco alcuni casi specifici veramente drammatici: alcune di loro sono assistenti sociosanitarie, altre badanti. Alcune di loro sono state sostituite per poter “assumere” badanti straniere in quanto costano di meno. Infatti una assistente a tempo pieno, ossia con presenza 24/24 ore viene retribuita anche solo 700 euro al mese ed è un costo altamente concorrenziale, come si può capire facilmente. Ci sono stati casi in cui persone che hanno perso il lavoro ed hanno dovuto abbandonare il loro appartamento in affitto, costrette a lasciarlo a causa dei mancati pagamenti, dovuti proprio al fatto di essere senza lavoro. Le case di proprietà del Comune vengono date a stranieri, che hanno la precedenza, mentre le gravi emergenze abitative esistenti non vengono prese un nessuna considerazione. Una situazione molto grave che interpella da vicino – conclude MARIA LOPRATO – tutte le istituzioni chiamate a maggior senso di responsabilità di fronte ad una situazione che sta diventando giorno dopo giorno sempre più insostenibile. >>

ANGELO SANDRI – UDINE.