Il castello di Balsorano messo in vendita per 6 milioni di euro: una pezzo di storia che vola via.

Il castello Piccolomini di Balsorano è in vendita a 5.900.000 euro. L’imprenditore avezzanese Antonio Rubeo, proprietario della struttura....

Il castello di Balsorano messo in vendita per 6 milioni di euro: una pezzo di storia che vola via.

L’imprenditore avezzanese Antonio Rubeo, proprietario della struttura, si è rivolto all’agenzia immobiliare Re/max Urbest di Roma e l’annuncio di messa in vendita è stato pubblicato anche sul noto sito di settore Immobiliare.it“Il castello Medievale di Piccolomini, costruito ed ampliato tra il XIII° ed il XV° secolo, immerso in un parco di oltre 10.000 mq, uno dei più grandi e meglio conservati della regione Abruzzo – si legge nella descrizione dell’annuncio – La struttura edilizia è a pianta pentagonale e con corte interna, si sviluppa su quattro livelli per 4.0000 mq, ed occupa la sommità di un costone roccioso dominante la Valle del fiume Liri, nel tratto tra le città di Avezzano e Sora. Dista 120 km da Roma e altrettanti da Napoli, ed è collegata alle autostrade Roma e Napoli, Pescara attraverso la superstrada del Liri. 

Foto di Vincenzo Corona

La struttura è predisposta anche per l’utilizzo come alberghiero- ristorante ed offre: due saloni di rappresentanza e numerose sale riunioni; due ristoranti per un totale di coperti di 400 persone; tre bar con spazi interni ed esterni panoramici; sala d’armi; biblioteca con quadri ed arazzi; cappella per cerimonie; 35 camere da letto di varie grandezze, tutte con proprio bagno; terrazzi; torri con camminamenti; due piscine con ampio solarium e vista panoramica; parcheggi interni ed esterni; parco alberato ed attrezzato con ampi spazi di intrattenimento”.

Il Castello Piccolomini di Balsorano è posto sulla sommità di un’altura in prossimità della Valle Roveto, in un contesto paesaggistico bellissimo. L’imponente edificio si presenta come una poderosa struttura in pietra, dotata di varie porte d’accesso, delle quali la principale è raggiungibile a piedi dal rigoglioso parco.

Il castello ha una pianta pentagonale irregolare con torri circolari agli angoli e coronamento arretrato, che ne sottolineano ancora l’antica funzione militare. Più incline invece ai dettami della dimora gentilizia è l’elegante cortile ad “L” con pozzo al centro, abbellito da bifore e arcate. Gli spazi interni sono in parte alterati dal restauro effettuato negli anni trenta del XX secolo.

Quante volte guardando un film abbiamo provato la sensazione di essere già stati fisicamente nel luogo utilizzato per le riprese? Il fenomeno avviene soprattutto con castelli, ville, borghi antichi: una sorta di dejavu che normalmente dura lo spazio di un secondo, e che poi ci abbandona subito, per farci tornare a concentrare sulla vicenda narrata sullo schermo. Eppure per una frazione di secondo ci è sembrato di riconoscere quei luoghi.

Può accadere che sia il nostro cervello ad alterare i nostri ricordi, ma in realtà molto spesso si tratta di una sensazione corretta, soprattutto se vivete nelle regioni del centro Italia, e il motivo è presto spiegato: sono luoghi vicini a Roma, a Cinecittà.

Negli anni d’oro del cinema italiano si affermarono diversi generi popolari tra i quali il cosiddetto cappa e spada e l’horror, che necessitavano di location spettacolari e allora, per risparmiare sui costi di produzione, i registi e gli scenografi erano costantemente alla ricerca di luoghi suggestivi ed intatti possibilmente vicini a Roma.

Questi i motivi per cui alcuni di questi posti sono noti, perché si tendeva ad utilizzare sempre gli stessi. Il maniero più utilizzato nel cinema italiano è senza ombra di dubbio lo splendido Castello di Balsorano, detto Piccolomini dal nome della famiglia nobile proprietaria fino al 1700, situato nella frazione di Balsorano Vecchio, nella Marsica, in provincia dell’Aquila.

La meravigliosa costruzione era ben conservata e distava solo un’ora di macchina da Cinecittà e in più offriva la possibilità di poter ospitare l’intera troupe durante le riprese, garantendo quindi tempi di lavorazione ottimizzati e anche la massima discrezione sulle riprese: in pratica tutto quello che un regista poteva desiderare.

Scorrere il lungo e variegato elenco delle produzioni qui realizzate corrisponde a ripercorrere uno straordinario viaggio nell’epoca più florida del cinema italiano.

A Balsorano furono ambientati più di trenta film, molti storici, ma anche horror con il mitico attore britannico Cristopher Lee, musicarelli, polizieschi, d’avventura, comici con la supercoppia Franco e Ciccio e commedie brillanti con il grande Sordi e con Dorelli, fino al genere erotico e addirittura a qualche porno: accadde nei primi anni 90, quando ormai per il cinema classico di genere era iniziato l’inevitabile declino.

Il castello fu eretto intorno al 1460 da Antonio Todeschini Piccolomini, nipote di Papa Pio II, e appartenne nei secoli a varie famiglie nobiliari tra cui i Lefebvre, fino agli attuali proprietari Fiastri Zannelli, che ne hanno ricavato un albergo con annesso ristorante. Monumento nazionale dal 1902, fu parzialmente danneggiato dal terremoto del 1915. Impreziosito da bifore e trifore conserva scorci preziosi e al suo interno numerosi dipinti e armi medievali originali.

Tra i film qui girati ricordiamo La cripta e l’incubo (1964), Il boia scarlatto (1965), A come assassino (1966), Sette donne contro due 07 (1967), Trappola per sette spie (1967), Assassino senza volto (1968), Pensiero d’amore (1969), Lady Barbara (1970), Esotika, erotika, psikotica (1970), Riuscirà il nostro eroe a ritrovare il più grande diamante del mondo? (1971), La figlia di Frankenstein (1971), Metti lo diavolo tuo ne lo mio inferno(1972) , Canterbury n. 2 – Nuove storie d’amore del ‘300 (1972), Continuavano a mettere lo diavolo ne lo inferno (1973), Riti, magie nere e segrete orge del Trecento (1973), Il plenilunio delle vergini (1973), Farfallon (1974), La sanguisuga conduce la danza(1975), Il comune senso del pudore (1976), Suor Emanuelle (1977), Malabimba (1979), C’è un fantasma nel mio letto (1981), Bollenti spiriti (1981), Ator 2 L’invincibile Orion (1984).

di Antonio Gentile