“Il buono cattivo”dall’archivio di Andreotti : un romanzo inedito del 1974. (il libro)

Un libro scritto da Giulio Andreotti è distribuito in tutte le librerie italiane: ritrovato dalla figlia Serena fra le carte del leader della Democrazia Cristiana, dal titolo “Il buono cattivo”, il romanzo pubblicato da La Nave di Teseo, casa editrice guidata da Elisabetta Sgarbi, che annovera fra i suoi autori nomi noti quali Nicola Porro, Paulo Coelho ed Umberto Eco.

“Il buono cattivo”dall’archivio di Andreotti : un romanzo inedito del 1974. (il libro)

Correva l’anno 1970, e in una villa sul lago di Como la vedova Falconi amministra una residenza di vacanza frequentata da potenti, generali, magistrati, grandi avvocati. Come in un moderno Decameron, tra vini d’annata e chiacchiere, la compagnia affronta ogni sera, a turno, un diverso argomento. Il protagonista – dietro i cui tratti ammicca l’ombra dell’autore – ascolta e divertito racconta, intrecciando ricordi personali e vita pubblica, temi scottanti e goliardia. Tutto sembra scorrere nella più tranquilla normalità, finché non si unisce alla compagnia un professore di Diritto canonico e matrimoniale, che porge al protagonista un plico di misteriosi racconti. Un romanzo che ancora oggi racconta molto dell’Italia, dei suoi vizi e delle sue inesplorate virtù, nello stile affilato e ironico di un protagonista del nostro tempo. Prefazione di Serena Andreotti.

Ancora poco si conosce di questo scritto, scritto durante la battaglia referendaria del 1974, anno in cui l’Italia fu chiamata alle urne per l’abolizione della legge sul divorzio, e che per la DC si rivelò una dura sconfitta, sancendo lo scontro fra laici e cattolici. “Il buono cattivo” è il prosieguo di un altro romanzo a firma del “Divo”, “I minibigami”, già pubblicato nel 1971: il nuovo manoscritto si concentrerà soprattutto sull’esame della disciplina matrimoniale della Chiesa e riprenderà dal precedente l’ambientazione ed i personaggi, espandendo il tema dei tribunali ecclesiastici al centro de “I minibigami”.

 “Per me – spiega Serena Andreotti- leggere queste pagine è stata un’emozione forte. Mi è sembrato di riavere vicino mio padre e sentirlo di nuovo parlare, ritrovandone la vivacità e la varietà dei ricordi, la levità nel trattare argomenti molto seri, la curiosità di conoscere nuove situazioni e persone e la capacità di coglierne i tratti salienti, l’ironia, in genere bonaria, verso gli altri e verso sé stesso”.

Giulio Andreotti, nato a Roma il 14 gennaio del 1919 nella sua carriera politica, cominciata nel 1954, fu sette volte Presidente del Consiglio e ben 27 volte ministro della Repubblica Italiana; Senatore a vita dal 1991, morì nella Capitale il 6 maggio del 2013. Come scrittore, Andreotti ha pubblicato 39 libri in 38 anni, vendendo un milione e seicentomila copie.

di Antonio gentile