C’è vita su Marte: Rover lo conferma.

A giugno il rover si è trovato nel pieno di una tempesta di polvere che ha oscurato il Sole e da allora non dà più segnali. L'Agenzia spaziale americana spera che si sia solo "addormentato" in attesa di ricaricare le batterie

C’è vita su Marte: Rover lo conferma.

GLI ingegneri della Nasa hanno tentato prima con “Wake me up before you go-go”. Poi sono andati avanti con “The Trooper”, “Here comes the Sun”, “Rocket man” e, naturalmente, “Life on Mars?”. Dal 4 agosto l’Agenzia spaziale americana, dalla sala di controllo del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) di Pasadena, tenta ogni giorno di ripristinare le comunicazioni con il rover Opportunity – da giugno “addormentato” sulla superficie di Marte – suonando una canzone diversa.

“Continueremo a farlo, finché non deciderà di parlarci” ha detto a space.com Michael Staab, ingegnere in forza al programma del Jpl. Non è la prima volta che la Nasa dialoga in musica con il proprio rover: era successo già nel 2004, quando Opportunity – ‘Oppy’ – atterrò su Marte per la prima volta.

Da allora non era mai capitato che il rover interrompesse le comunicazioni con l’Agenzia spaziale per un periodo così lungo. Progettato per sopravvivere su Marte solo tre mesi, il rover ha sorpreso tutti resistendo per oltre 14 anni sul pianeta rosso.

Lo scorso mese di giugno, però, si è trovato nel bel mezzo di una tempesta di polvere, la più intensa mai osservata dalla Nasa. Il 10 giugno la tempesta marziana aveva già coperto un’area di 41 milioni di chilometri quadri, pari a Nord America e Russia messe insieme, oscurando completamente il Sole e trasformando il giorno in notte nella Perseverance Valley dove si trova Oppy.

Ed è dal 10 giugno che gli ingegneri della Nasa non ricevono più notizie dal rover. Il fatto che abbia continuato a comunicare, anche con la tempesta in corso, è un segnale positivo secondo gli ingegneri.

L’Agenzia spera che Oppy si sia solo “addormentato”: il rover, che funziona con l’energia solare, potrebbe essere entrato in modalità “guasto a basso potenza” e aver spento tutti i sottosistemi, fatta eccezione per l’orologio di missione. Si riattiverà quando avrà accumulato la carica necessaria, ma potrebbero servire settimane o addirittura mesi prima che il rover recuperi le energie e chiami casa.

La tempesta di polvere ha raggiunto il picco alla fine di luglio e si è attenuata, ma ci vorrà del tempo prima che il cielo su Opportunity torni limpido. A Pasadena gli ingegneri cominciano a essere preoccupati. Così, per tenere su il morale il team ha costruito una playlist tematica – space.com l’ha caricata su Spotify – nell’attesa che Oppy batta un colpo e iniziato a scommettere su quando il rover si sveglierà.

Le previsioni, per ora, si spingono fino a metà settembre. Magari accadrà quando dalla sala di controllo del Jet Propulsion Laboratory partirà “I will survive”. O “I won’t back down”.

di Antonio Gentile