VERSO LA FINE DEL MERCATO TUTELATO PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE: MA VALEVA LA PENA RESTARCI ?

VERSO LA FINE DEL MERCATO TUTELATO PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE: MA VALEVA LA PENA RESTARCI ?
Dott. Giuliano Fasolato (Padova)

A cura di Dott. Giuliano Fasolato (Abano Terme/PD)

giuliano.fasolato@dconline.info

Segretario nazionale del Dipartimento < Energia > della Democrazia Cristiana

< VERSO LA FINE DEL MERCATO TUTELATO PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE: MA VALEVA LA PENA RESTARCI ? >

Salvo ulteriori colpi di coda, con il 31 marzo 2023, si dovrebbe chiudere definitivamente il mercato tutelato per i condomini e per le partite IVA che in base alle dimensioni o alla potenza contatore non erano già passate al mercato di tutela graduale.

Nella tutela classica quindi ci resteranno soli i privati. Cosa succederà ?

Nessun timore per chi, nel frattempo, non avrà scelto il fornitore che preferisce, non ci sarà alcuna interruzione di energia elettrica (anche se qualche commerciale e call center truffaldino paventa possibili blackout improvvisi).

Semplicemente si transiterà con un fornitore che in base alla regione di appartenenza gli sarà stata affidata la gestione proprio dei clienti provenienti dalla tutela.

Questo fornitore (non più quindi Enel servizio elettrico) vi fornirà l’energia in base ad un prezzo preventivamente concordato in fase d’asta ma collegato al
PUN del mercato libero.

Ma questo rinvio al 31 marzo 2023 (inizialmente era previsto a fine dicembre 2022) è stato veramente un atto mirato a salvaguardare le nostre PMI ?

A guardare i prezzi di questo trimestre il dubbio è quantomeno lecito e la lettura che viene da dare è decisamente opposta.

Ci aiutiamo innanzitutto con il grafico che segue, dove troverete il raffronto fra i prezzi della tutela riservato alle utenze business degli ultimi 9 mesi.

Per quanto riguarda i dati del primo trimestre i prezzi del mercato libero (PUN) sono le attuali previsioni in base all’andamento del mercato, per il tutelato i dati sono pubblicati e sono definiti, per semplicità abbiamo calcolato il prezzo medio (i dati del tutela business vengono pubblicati per fasce) usando
un profilo così composto Energia in F1 50,4%, in F2 16,8% in F3 32,8%

A leggere il grafico, ci sarebbe da dire che con i prezzi che sono stati decisi per i prossimi tre mesi e con le attuali proiezioni del PUN, più che aiutare le PMI questa proroga del tutela abbia finito per penalizzarle.

Capiamo bene con il solito esempio pratico di un cliente con un consumo costante di 3.500 kWh al mese (ad esempio una pizzeria per asporto con forno elettrico).

Di seguito la tabella che esplicita la differenza di costo fra chi era ed è rimesto sulla tutela negli ultimi 9 mesi e chi aveva un fornitore di mercato libero.

La tutela è stata decisamente vantaggiosa nei mesi da Luglio a Settembre, ma poi si è ripresa con molto più degli interessi il vantaggio che aveva fornito

Dai valori sopra esposti con Dicembre il mercato di tutela si era ripreso già tutti i risparmi che aveva fatto conseguire nei mesi estivi.

Eppure i prezzi tutelati di questo trimestre continuano ad essere molto distanti dalle previsioni dell’andamento della borsa elettrica.

Ora qualcuno particolarmente tecnico e preparato potrebbe contestare il fatto che i prezzi della tutela sono stati decisi senza avere queste previsioni (ed in effetti ci starebbe dato che – alla prima decade di gennaio 2023 – veniamo da una lenta ma costante discesa dei prezzi)

Di seguito quindi la fotografia del solo 1° trimestre 2023, con le previsioni del PUN, che erano disponibili il 29/12/2022, ovvero proprio allorquando l’Arera stava formando i prezzi tutela.

Ci ritroviamo comunque con un prezzo tutelato fissato quasi il 50% più alto delle previsioni che c’erano del prezzo di mercato.

Insomma, qualcuno diceva che “a pensar male si fa peccato ma di solito ci si azzecca” e qua, guardando in maniera asettica i dati, un pensiero ad un colpo di reni sulla linea della fine della tutela per fare incamerare ancora un po’ di margine al “Servizio Elettrico Nazionale” viene da farlo.

Non aggiungiamo “per l’ennesima volta sulla pelle delle PMI” perché diamo il beneficio del dubbio a chi ha fissato questi prezzi.

Vediamo come andranno le quotazioni dei prossimi mesi per poter esprimere un giudizio definitivo, ma a questo punto il consiglio di iniziare a guardare il mercato libero al posto del tutelato anche per le PMI diventa naturale, magari rivolgendosi a consulenti attenti al bene dei propri clienti o a servizi dedicati e seri promossi dalle Associazioni di categorie, non certo ai call center o ai venditori porta a porta, quasi sempre veicoli di offerte poco trasparenti e poco economiche.

 

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