a cura di Dott. LORENZO RANIOLO (Gela/CL) – dott.lorenzoraniolo@tiscali.it – Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
<Quando senza VAR si stava bene: La storia di Domenico Citaroni (che venne addirittura espulso)>
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Quanto era bello il calcio senza var. Ve la ricordate la partita Ascoli Bologna quando un rattaccapalle ributtò il pallone per evitare il gol?
Da ragazzo Domenico Citeroni non aveva i soldi per la partita, allora alle 10 di mattina si presentava davanti al Del Duca di Ascoli Piceno: i primi dodici che arrivavano entravano come raccattapalle. Gratis.
Fu una festa il campionato 1974-75, il primo in serie A dell’Ascoli. Doveva essere bellissimo per i ragazzi come Domenico vedere i campioni delle figurine che giocavano in carne ed ossa sul campo e stare da privilegiati dietro la porta.
Giunse il giorno di Ascoli-Bologna, era il 12 gennaio ’75. Beppe Savoldi quel pomeriggio si scatenò, segnò due gol e non contento al 90′, solo davanti al portiere, tirò ancora, la palla passò sotto la pancia dell’estremo difensore, superò la riga bianca, andò nell’angolino, e fece gol, sarebbe stato il 4-1, ma Domenico Citeroni vicino al palo e con un calcetto, d’istinto, la ributtò in campo. Il difensore ascolano Castoldi nel dubbio, spedì il pallone fuori. L’arbitro Barbaresco pensò che il pallone avesse picchiato contro il palo e fece battere il calcio d’angolo…
Quando finì la partita, Domenico il raccattapalle, vide agitazione sulle panchine e se la squagliò. Filo’ dritto a casa senza neppure aspettare la “Domenica sportiva”…
Il giorno dopo trovò i giornalisti all’uscita della scuola, ormai scoperto lo portarono alla “Domenica sportiva”, dove strinse la mano a Beppe Savoldi, che gli disse: “Pensavo fossi più giovane“. Domenico aveva 16 anni. Beppe-gol davanti le telecamere la prese bene, in fondo non aveva influito sul risultato, però alla fine fu uno scherzo che gli costò la classifica marcatori. Lui, Pulici e Rivera finirono a pari merito con 17 reti, ma Pulici avendo giocato una partita in meno vinse il titolo di capocannoniere.
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Due domeniche dopo, arrivò la Lazio campione d’Italia. Domenico era l’osservato speciale di Ascoli. Prima della partita, Chinaglia lo chiamò e gli disse: “Avessi rubato un gol a me, ti avrei strozzato“…Lo cercò anche l’arbitro: “Oggi, ragazzo, te ne stai vicino alle panchine“. In seguito tutti gli arbitri che calpestavano l’erba del Del Duca volevano conoscerlo e tenerlo lontano dai pali. Una domenica, il terribile raccattapalle, esagerò con le perdite di tempo e l’arbitro lo cacciò mostrandogli addirittura il cartellino rosso.