L’Italia del Business : Massimiliana Landini Aleotti, la donna più ricca d’Italia.

Secondo la classifica di Forbes, Massimiliana Landini Aleotti è la donna più ricca d’Italia: chi è e da dove proviene la sua fortuna. Leader del gruppo Menarini, è stata azionista Mps: ha una fortuna di 3,6 miliardi di dollari, la segue Miuccia Prada.

L’Italia del Business : Massimiliana Landini Aleotti, la donna più ricca d’Italia.

La classifica dei Forbes Billionaires presenta il suo record storico di presenze femminili: tra i primi venti nomi delle facoltosissime donne di Forbes c’è anche quello di Massimiliana Landini Aleotti, settantacinquenne dominus della casa farmaceutica fiorentina Menarini. Landini Aleotti, la vedova di Alberto Aleotti che ha ereditato il marchio Big Pharma nel 2014, non è particolarmente nota, nonostante si trovi nelle posizioni alte della classifica Forbes da anni (nel 2016 era addirittura tra le dieci donne più ricche al mondo): quello dell’imprenditrice non è un volto pubblico o celebrato dallo star system, né appare sui giornali, cui non rilascia mai interviste. L’ereditiera ha tuttavia il controllo di un enorme patrimonio finanziario personale, stimato in un totale di 7,9 miliardi di dollari.

Quando Forbes aveva diffuso i dati della sua classifica del 2016, che le attribuiva un patrimonio di poco più di 10 miliardi di dollari, la risposta di Menarini non si era fatta attendere: “La famiglia Aleotti precisa che il patrimonio ad essa attribuito è una valutazione effettuata da Forbes del valore puramente teorico del Gruppo Menarini”, diceva un comunicato stampa, senza peraltro smentire nulla di quanto pubblicato dal magazine americano. Il titolo di donna più ricca d’Italia di quest’anno deriva dalla discesa in classifica dell’altra protagonista al femminile dei ranking Forbes: Maria Franca Fissolo, vedova Ferrero, ha visto il suo patrimonio scendere dagli oltre 22 miliardi di dollari del 2016 agli attuali poco più che 2 miliardi.

Alberto Aleotti, il compagno della miliardaria Massimiliana Landini Aleotti – scomparso nel 2014 – aveva iniziato a lavorare in Menarini nei primi anni ’60, quand’era ancora una piccola azienda specializzata nella ricerca e messa in vendita di nuove cure per il diabete. Dopo una carriera trentennale, Aleotti aveva rilevato la Menarini dai suoi proprietari. Oggi la casa farmaceutica impiega 16mila persone in 14 stabilimenti sparsi in giro per il mondo. Il fatturato dell’azienda guidata dall’ereditiera, al 2016, era di 3,5 miliardi di dollari americani.

Se Giovanni Ferrero è l’uomo più ricco d’Italia secondo Forbes, come spesso accade nella storia dell’industria, dal fare necessità (usare le nocciole che abbondavano in Piemonte visto il periodo di Guerra) è nata una grande virtù (dare vita a un autentico colosso mondiale del cioccolato e dei dolci), dalla Nutella ai dolci Kinder, la Ferrero al momento è una holding che ha sempre resistito alle avances degli altri grandi operatori stranieri del settore, portando avanti nonostante le dimensioni sempre il principio della azienda-famiglia. Preferendo più il lavoro che le luci dei riflettori, la famiglia Ferrero partendo da un laboratorio di Alba ha creato un autentico impero che al momento occupa circa 23.500 lavoratori con stabilimenti in cinque continenti.

Non è un caso che la rivista specializzata Forbes abbia inserito Giovanni Ferrero, amministratore unico dell’azienda, al primo posto tra le persone più ricche d’Italia (oltre che 37° al mondo) per quanto riguarda il 2018 con un patrimonio netto stimato in 23 miliardi di dollari.

Vediamo allora la biografia e quanto guadagna il re dei Paperoni nostrani sempre stando all’annuale classifica stilata dalla prestigiosa rivista americana, lo scettro per quanto riguarda il gentil sesso spetta a Massimiliana Landini Aleotti; da anni è presente in questa speciale graduatoria, tanto che nel 2016 entrò anche nella Top 10 delle donne più ricche al mondo.

Ma chi è Massimiliana Landini Aleotti: mai un’intervista, poche partecipazioni agli eventi pubblici e rare fotografie che si possono trovare in rete. La discrezione e la riservatezza sono da sempre uno degli aspetti fondamentali per quanto riguarda Massimiliana Landini Aleotti.

Classe 1942, il suo patrimonio deriva dall’aver ereditato assieme ai tre figli il colosso farmaceutico Menarini a seguito della scomparsa nel maggio 2014 del marito Alberto Aleotti.

Fu proprio il compianto “patron” a far decollare la casa farmaceutica fiorentina. Nel 1964 infatti Mario Menarini chiese ad Alberto Aleotti di assumere la direzione generale della sua azienda che all’epoca era alla 352° posizione tra le industrie farmaceutiche italiane.

Con il tempo Aleotti riuscì non solo a scalare i vertici della Menarini fino a prenderne il controllo, ma anche a portarla a essere l’azienda numero uno in Italia per quanto riguarda l’industria farmaceutica.

Con la morte del marito quindi le redini del colosso sono passate alla moglie Massimiliana, con la figlia Lucia che ha assunto la carica di presidente del gruppo e il figlio Alberto quella di vice presidente.

La donna più ricca d’Italia

Massimiliana Landini Alberti si può dire che sia una habitué delle classifiche di Forbes in merito alle persone più ricche d’Italia e del mondo. Da quando Maria Franca Fissolo (vedova Ferrero) ha visto scendere il suo patrimonio, spetta a lei il primato femminile in questa speciale graduatoria e il sesto posto in quella generale.

Secondo la rivista infatti al 2017 la vedova Aleotti può contare su un patrimonio personale di 7,9 miliardi di dollari. Nel 2016 Forbes invece le aveva attribuito un patrimonio oltre i 10 miliardi, con la Menarini che emise questo comunicato. Anche se La famiglia Aleotti precisa che il patrimonio ad essa attribuito è una valutazione effettuata da Forbes del valore puramente teorico del Gruppo Menarini.

Senza dubbio l’azienda è al momento un colosso farmaceutico a livello mondiale: quasi 17.000 dipendenti dislocati in 14 stabilimenti sparsi in tutto il mondo, per un fatturato che nel 2017 è stato pari a 3,6 miliardi di euro

L’Italia marcia  sicuramente su due binari paralleli, da una parte ostentazione da parte di gente che non riesce ad arrivare a fine mese, dall’altra tanta ricchezza, quindi non ci rimane che sperare in questi Guru dell’industria, e che non vadano a produrre all’estero, chiudendo fabbriche qui nel nostro paese, questi signori chiamati i “paperoni” del terzo millennio del business nazionale ed internazionale, devono capire di mantenere la produttività in italia, ma soprattutto, dare posti di lavoro alle famiglie italiane e creare ricchezza per le generazioni future.

di Antonio Gentile