LA GIORNATA MONDIALE DELLA COMUNICAZIONI SOCIALI: A SERVIZIO DELLA CULTURA DELL’INCONTRO !

Venne istituita da Paolo VI nel 1967 e da quella data si ripete a cadenza annuale.

di MARIA GRAZIA LENTI

E’ stata senz’altro una giornata importante per comunicare e per la mediazione, in un momento delicato della società cristiana nel mondo e in Italia.

La Democrazia Cristiana è sempre attenta a queste aperture con il dialogo, in special modo in questo momento in cui si sta riallacciando il discorso di unificazione della DC.

Il Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali (in latino Pontificium consilium de communicationibus socialibus) è un dicastero della Curia romana che deve il nome alla costituzione apostolica “Pastor Bonus” del 1988.

il dicastero viene elevato al grado di Pontificio consiglio da Giovanni Paolo II.

Riportando alcuni stralci del testo di Papa Francesco promulgato per questa occasione, il Papa sostiene che « nel progetto di Dio, la comunicazione umana è una modalità essenziale per vivere la comunione.

L’essere umano, immagine e somiglianza del Creatore, è capace di esprimere e condividere il vero, il buono, il bello. E’ capace di raccontare la propria esperienza e il mondo, e di costruire così la memoria e la comprensione degli eventi. Ma l’uomo, se segue il proprio orgoglioso egoismo, può fare un uso distorto anche della facoltà di comunicare, come mostrano fin dall’inizio gli episodi biblici di Caino e Abele e della Torre di Babele (cfr Gen 4,1-16; 11,1-9).

L’alterazione della verità è il sintomo tipico di tale distorsione, sia sul piano individuale che su quello collettivo. Al contrario, nella fedeltà alla logica di Dio la comunicazione diventa luogo per esprimere la propria responsabilità nella ricerca della verità e nella costruzione del bene.

Oggi, in un contesto di comunicazione sempre più veloce e all’interno di un sistema digitale, assistiamo al fenomeno delle “notizie false”, le cosiddette fake news […]

Con questa espressione ci si riferisce dunque a informazioni infondate, basate su dati inesistenti o distorti e mirate a ingannare e persino a manipolare il lettore. La loro diffusione può rispondere a obiettivi voluti, influenzare le scelte politiche e favorire ricavi economici. L’efficacia delle fake news è dovuta in primo luogo alla loro natura mimetica, cioè alla capacità di apparire plausibili.

In secondo luogo, queste notizie, false ma verosimili, sono capziose, nel senso che sono abili a catturare l’attenzione dei destinatari, facendo leva su stereotipi e pregiudizi diffusi all’interno di un tessuto sociale, sfruttando emozioni facili e immediate da suscitare, quali l’ansia, il disprezzo, la rabbia e la frustrazione.
La loro diffusione può contare su un uso manipolatorio dei social network e delle logiche che ne garantiscono il funzionamento: in questo modo i contenuti, pur privi di fondamento, guadagnano una tale visibilità che persino le smentite autorevoli difficilmente riescono ad arginarne i danni. […]

Il miglior antidoto contro le falsità non sono le strategie, ma le persone: persone che, libere dalla bramosia, sono pronte all’ascolto e attraverso la fatica di un dialogo sincero lasciano emergere la verità; persone che, attratte dal bene, si responsabilizzano nell’uso del linguaggio.

Se la via d’uscita dal dilagare della disinformazione è la responsabilità, particolarmente coinvolto è chi per ufficio è tenuto ad essere responsabile nell’informare, ovvero il giornalista, custode delle notizie. Egli, nel mondo contemporaneo, non svolge solo un mestiere, ma una vera e propria missione.
Ha il compito, nella frenesia delle notizie e nel vortice degli scoop, di ricordare che al centro della notizia non ci sono la velocità nel darla e l’impatto sull’audience, ma le persone. Informare è formare, è avere a che fare con la vita delle persone.

Per questo l’accuratezza delle fonti e la custodia della comunicazione sono veri e propri processi di sviluppo del bene, che generano fiducia e aprono vie di comunione e di pace.»

“Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro” è il titolo del Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, unica giornata mondiale fissata dal Concilio Vaticano II (Inter Mirifica, 1963)-

Il Messaggio di Papa Francesco è datato 24 gennaio, festa di San Francesco di Sales, Patrono della stampa cattolica.

di MARIA GRAZIA LENTI – MANDURIA (TARANTO)