LA DEMOCRAZIA CRISTIANA RIPENSA A CAMALDOLI ! * (parte seconda)

LA DEMOCRAZIA CRISTIANA RIPENSA A CAMALDOLI ! * (parte seconda)

LA DEMOCRAZIA CRISTIANA RIPENSA A CAMALDOLI ! * (parte seconda)

Abbiamo già commentato lo svolgimento della “Giornata di Spiritualità” svoltasi al Santuario della Madonna delle Grazie di Livorno nel giorno di domenica 2 marzo 2025 e promossa dal Dipartimento < Etica e Valori Cristiani > della D.C. italiana coordinato dal Dott. Cesare Camarri (Grosseto).

Per l’intanto prosegue l’attività del Dipartimento < Etica e Valori Cristiani > anche con gli incontri settimanali di preghiera e di riflessione che in questo periodo quaresimale assumono particolare importanza.

Le riunioni settimanali si svolgono al venerdì alle ore 18.30, in video-conferenza (modalità MEET) oppure con altre modalità e tempistiche (quando opportunamente e preventivamente comunicato).

Il Segretario nazionale del Dipartimento < Etica e Valori Cristiani > della Democrazia Cristiana Dott. Cesare Camarri è comunque già al lavoro per un nuovo incontro che si prevede possa essere organizzato in questo primo semestre del 2025.

E come è stato già annunciato in sede di convegno livornese in data 2 marzo 2025 e come comunicato anche alla Direzione Nazionale del partito si prevede che questo secondo convegno possa essere organizzato in quel di Camaldoli (provincia di Grosseto).

Camaldoli è – come forse noto – una località situata nel territorio del Comune di Poppi (in provincia di Grosseto) ed è ubicata all’interno del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, nei pressi di Monte Falterona e di Monte Campigna.

La località è nota ai più per la presenza del famoso Monastero di Camaldoli, luogo che ha dato origine alla Congregazione camaldolese, con l’annesso Eremo di Camaldoli.

Ed è presso quest’eremo che nel giugno del 1943 si radunarono un autorevole gruppo di esponenti democristiani che dettero vita al famoso < CODICE DI CAMALDOLI >, tuttora di splendida attualità e che val proprio la pena di poterlo meglio conoscere e di approfondirlo adeguatamente.

Ricordiamo dunque che dal 18 al 24 luglio del 1943, nella splendida cornice del Monastero di Camaldoli (proprio alla vigilia della caduta del fascismo – 25 luglio 1943), esperti di diverse discipline furono chiamati, in forma riservata, dal Segretario generale dei Laureati cattolici Vittorino Veronese, ad elaborare un contributo scritto per affrontare i gravi problemi sociali ed economici per la ricostruzione del nostro Paese.

Si era ormai convinti che la fine del conflitto mondiale fosse imminente ed anche del futuro politico democratico che ne sarebbe seguito.

Si trattava comunque di eventi che chiamavano a raccolta soprattutto le giovani generazioni di intellettuali.

Possiamo constatare che proprio da lì presero il via le cosiddette < Settimane di studi sociali > giunte nel 2024 alla cinquantesima edizione che ebbe luogo a Trieste (con la presenza – alle sue conclusioni – di Papa Francesco.

Nel concreto possiamo affermare che vennero elaborati  76 “enunciati di carattere provvisorio”.

Un tanto anche perché – a causa del protrarsi degli eventi bellici –  il documento di cui trattasi (aggiornato, riveduto ed integrato anche da altri esperti di scienze sociali, giuridiche ed economiche) fu pubblicato – con il nome di < CODICE DI CAMALDOLI > – nel 1945.

La grande attualità del Codice di Camaldoli.

Il codice di Camaldoli costituisce ancora oggi, così come allora, un ponte tra la cultura cattolica e le altre culture protagoniste della vita sociale in Italia.

Un ponte per poter dialogare, anche nel presente, delle basi fondamentali del vivere civile, attraverso la promozione di azioni che tutelino effettivamente i diritti delle persone, specialmente se fragili.

Anche nel contesto attuale, che si fonda sulla di rivendicazione dell’autodeterminazione del soggetto in ogni campo, nel dibattito necessario, sembra utile partire da radici profonde e definite, recidendo, semmai, i rami ormai divenuti ingombranti o senza frutto.

Gli estensori del Codice di Camaldoli seppero trasferire nel linguaggio (scientifico) della disciplina loro affidata degli importanti elementi della Dottrina Sociale della Chiesa, testimoniando la vitalità e l’attualità degli insegnamenti di una storia secolare, ma ben consapevoli del valore della laicità dello Stato che deve essere naturalmente aperto a tutte le istanze.

Il contesto istituzionale e statale in cui furono applicati i principi sociali, pur con un continuo rinvio ad essi, imponeva dunque agli studiosi da un lato una grande libertà di pensiero, dall’altro una lucida capacità di “elaborazione scientifica”.

E questi ultimi portarono i loro frutti nel momento della traduzione di quanto pensato in atti propriamente giuridici.

La struttura del Codice di Camaldoli.

Il Codice di Camaldoli si compone di sette sezioni, con una introduzione, una presentazione e una post-fazione (in tutto si tratta 99 paragrafi).

I. Lo Stato – II. La famiglia – III. L’educazione – IV. Il lavoro – V. Destinazione e proprietà dei beni materiali: produzione e scambio – VI. L’attività economica pubblica – VII. La vita internazionale.

I compilatori ebbero a sottolineare che “non intendevano offrire un complesso di formule apodittiche ed un corpo di dottrina definito”, bensì un “orientamento di fronte alla complessità ed alle difficoltà derivanti dai problemi che una realtà in radicale evoluzione continuamente ripropone”.

E pertanto si auspicava un ampio confronto, con le conseguenti critiche e le eventuali nuove proposte.

Proprio da questo confronto nella susseguente Assemblea Costituente (dove erano presenti diversi estensori del Codice di Camaldoli), sarebbero scaturiti i principi fondamentali della Costituzione italiana.

Il codice parte da una premessa “forte” che indica il fondamento spirituale della vita sociale (in una comunità ormai smarrita e prigioniera di logiche di conquista e di potere).

Si ritorna a parlare di dignità dell’uomo, cioè di un mondo degno dell’uomo, (umiliato dalle persecuzioni razziali e dallo statalismo), fondato sulla giustizia, ma anche sulla carità verso il prossimo, in un contesto nazionale e internazionale.

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A cura di Dott. FERNANDO CIARROCCHI (di Monteprandone / in provincia di Ascoli Piceno)

fernando.ciarrocchi@dconline.info *  cell. 347-2577651 *

Vice-Segretario nazionale Dipartimento < Sviluppo – Comunicazione – Marketing della Democrazia Cristiana italiana

Componente del Consiglio Nazionale e della Direzione Nazionale della Democrazia Cristiana

 Vice-Direttore de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

Coordinatore della redazione giornalistica de “IL POPOLO” della Democrazia Cristiana.

 Responsabile nazionale dell’Agenzia Stampa “Libertas”

e di Dott. ANGELO SANDRI (Cervignano del Friuli/ in provincia di Udine)

 

segreteria.nazionale@dconline.info * Cell. 342-1876462 *

Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana italiana

Eletto dal XXIV Congresso Nazionale della Democrazia Cristiana (svoltosi a Roma – gg. 15 e 16 dicembre 2023)

Segretario nazionale “ad interim” del Dipartimento Comunicazione – Immagine – Sviluppo – Marketing della Democrazia Cristiana italiana

Direttore Responsabile de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

 

www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *