Il mistero irrisolto più terrificante di sempre: la scomparsa dei bambini della famiglia Sodder. (Scomparsi)

Durante il corso degli anni si sono verificati numerosi episodi che ad oggi restano dei veri e propri misteri poiché non hanno nessuna spiegazione. La scomparsa dei 5 fratelli Doll ne è testimonianza.

Il mistero irrisolto più terrificante di sempre: la scomparsa dei bambini della famiglia Sodder. (Scomparsi)

Rubrica SCOMPARSI di Antonio Gentile su : www.ilpopolo.news

Quello che tratterò in questo articolo è un episodio che all’epoca dei fatti suscitò parecchio scalpore, e ai giorni nostri, nonostante siano passati molti anni continuiamo ad essere argomento di discussione tra le persone.  Alla fine di questo articolo sarete voi stessi a trarre le conclusioni che riterrete più opportune, buona lettura!

Con la  Rubrica Scomparsi vi porterò nel  fascino dell’oscurità, intendo portare all’attenzione dei lettori il misterioso caso della scomparsa della Famiglia Sodder.

Siamo in Virginia, negli Stati Uniti, la Seconda Guerra Mondiale è ormai terminata e nel marzo 1945 viene varata la più grande portaerei del mondo, la USS Midway. Purtroppo quell’anno non sarà ricordato solamente per la ripresa della vita economica e sociale. Pochi mesi dopo, infatti, esattamente durante la Vigilia di Natale, un’intera famiglia incorre in uno degli eventi più spaventosi. Un incendio divampa a Fayetteville, sui monti Appalachi, nella casa di George Sodder, nato Soddu e originario della Sardegna, dove lui, la moglie Jennie e nove dei loro dieci figli, stanno trascorrendo il giorno di festa. I coniugi Sodder con quattro figli riescono a mettersi in salvo. I corpi degli altri cinque bambini non sono mai stati trovati.

La sera della vigilia di Natale tutta la famiglia Sodder era tranquillamente riunita per la festività, tutto sembrava normale.

Giunta un ora tarda la madre decise di andare a dormire , concedendo, dato il giorno di festa a cinque dei dieci figli (uno non presente perché militare) di rimanere a giocare in salotto, con l’unica regola di riordinare la stanza alla fine dei giochi.

Durante la notte in casa Sodder suonò il telefono, Jennie, la madre rispose e la telefonata le sembrò subito strana. All’altro capo del telefono una voce cercava un uomo di cui Jennie non riuscì a capire il nome, la telefonata terminò con una stridula risata.

Jennie notò che i bambini non avevano chiuso le persiane, ma non ci fece caso e tornò a letto.

Un ora ora e mezza più tardi (circa l’1:30 della notte) nella casa scoppiò un incendio, in seguito al quale i genitori e quattro figli corsero fuori dall’abitazione.

Il padre, George si diresse verso la scala per poter andare al piano superiore e salvare i suoi figli, ma notò che quest’ultima non era più al proprio posto. Era ormai passato diverso tempo, ed il piano superiore era ormai impossibile da raggiungere a causa delle fiamme e del fumo che tendeva a salire verso l’alto.
George, Jennie e i quattro figli furono costretti a fare da spettatori mentre la loro casa andava in fiamme con i bambini ancora dentro.

L’indomani del terribile giorno all’interno dell’abitazione non venne trovato alcun resto dei bambini, come se non fossero mai stati dentro quella casa.

Durante le indagini si scoprì che il filo del telefono era stato tagliato, e della scala non vi era più traccia.

I cinque figli vennero dichiarati morti, ma i coniugi Sodder non si arresero, secondo loro al momento dell’incendio i bambini non si trovavano in casa. Questo portò la coppia ad ingaggiare un detective privato per far chiarezza sulla vicenda, ma questi morì in circostanze misteriose.

A distanza di 20 anni dal tragico incidente, i Sodder trovarono nella cassetta della posta una fotografia, l’indirizzo del mittente era assente e la foto ritraeva un ragazzo, sul retro vi era un nome: Louis Sodder.

La teoria più plausibile imputa la sparizione dei bambini ad un organizzazione mafiosa originaria della Sicilia, questo sulla base del fatto che il Cap riportato sulla foto era 90132 Palermo.

Questa teoria è tra le più plausibili anche dal momento che la famiglia Sobber aveva effettivamente origini italiane, infatti originariamente il cognome era Soddu.

Nonostante gli innumerevoli sforzi dei genitori i cinque figli non vennero mai ritrovati.

Facciamo un passo indietro per ricostruire questa terribile storia:

George Sodder è un italiano arrivato in America in cerca di fortuna, come tanti altri nostri connazionali a quel tempo. Prima operaio e poi autista, riesce ad aprire con il passare degli anni e il duro lavoro una sua compagnia di camion per il trasporto di materiali, soprattutto carbone.

L’amore nella sua vita arriva con Jennie Cipriani, anch’ella di origini italiane, con cui decide di sposarsi e stabilirsi a Fayetteville, centro con un’alta percentuale di immigrati italiani. Nel 1923, nasce Joe, il loro primo figlio. In seguito la famiglia si allarga con l’arrivo di John e George Junior, Marian, Maurice, Martha, Louis, Betty e Sylvia.

Nonostante Sodder non nasconda la sua spiccata antipatia politica nei confronti di Benito Mussolini, e abbia un temperamento sanguigno, la sua diventa presto una delle famiglie più rispettabili del quartiere e della comunità di immigrati.

Le sue idee politiche gli causano tuttavia nel 1945 la visita di un venditore di assicurazioni, che lo “avvisa” che la sua casa “potrebbe incendiarsi e i suoi figli bruciare con essa”. A quel tempo Mussolini era già stato giustiziato, il primogenito era lontano da casa a causa della guerra, e due anni prima era nata Sylvia, l’ultima dei Sodder.

Sempre nello stesso periodo si accorgono di una macchina ferma lungo la strada, e alcuni individui che osservano i piccoli Sodder al rientro da scuola. Alla vigilia di Natale del 1945 i bambini hanno il permesso di stare alzati un po’ più a lungo. Marion, la più grande, ha comprato dei giocattoli per i più piccoli, risparmiando sulla paga da commessa.

A mezzanotte e mezza, il telefono squilla nel silenzio della casa. La famiglia sta già dormendo e Jennie risponde alla voce sconosciuta di una donna che, in un sottofondo di risate, chiede di qualcuno che lei non conosce. Un errore, quindi. Tornando a letto nota che le luci sono ancora accese e le tende non sono tirate, come invece è solito.

All’una, qualcosa inizia a battere sul tetto, ma poi smette. Dopo mezz’ora l’odore del fumo diventa percettibile. Lo studio di George Sodder sta bruciando.

I coniugi Sodder e quattro dei loro figli, Marion, Sylvia e i due ragazzi più grandi, riescono a uscire dalla casa. I bambini che dormono, o almeno così pensano, di sopra, non hanno risposto alle grida di richiamo. Le scale sono impraticabili a causa dell’incendio divampato velocemente.

Inizialmente John Sodder dice alla polizia che era salito per avvisare i fratelli, ma poi cambia versione asserendo di averli solamente chiamati, ma di non averli visti.

I soccorsi arrivano tardi perché non è stato possibile avvisarli in tempo. Il telefono di casa Sodder è isolato, ma anche quelli del vicino e di una taverna nei pressi delle abitazioni sono fuori uso. Bisogna che qualcuno arrivi al centro della città per poter chiamare i Vigili del Fuoco.

George e i figli tentano di arrampicarsi per cercare di salvare i bambini, ma la scala è sparitaI camion, che fino al giorno prima funzionavano perfettamente, non si mettono in moto.

I pompieri, tra cui il fratello di Jennie Sodder, trovano solo cenere. Tuttavia, se i bambini fossero stati in casa, sicuramente avrebbero trovato delle ossa, di cui però non v’è traccia. Quanto rimasto viene trasformato in un giardino in memoria dei Sodder scomparsi.

Le prime indagini sull’accaduto rilevano che l’incendio è stato causato da un problema elettrico, sebbene poco tempo prima George Sodder avesse fatto effettuare tutti i dovuti controlli per la messa in sicurezza della casa e delle apparecchiature. Molteplici le domande alla base di una tragedia difficile da accettare, soprattutto per George e Jennie. Se fosse stato un corto circuito a causare l’incendio, come avrebbero potuto le luci rimanere accese? Inoltre, solamente un’ora prima il telefono era perfettamente funzionante.

La scala cercata disperatamente per raggiungere il piano superiore della casa viene ritrovata a ventitré metri di distanza dal ricovero usuale.

Più tardi viene scoperto che il cavo del telefono era stato tagliato esternamente da qualcuno che per farlo si era arrampicato a ben quattro metri da terra. A tale proposito un uomo viene identificato dai vicini e arrestato. Ammette di essere un ladro e di aver tagliato il filo de telefono, ma che non ha niente a che fare con l’incendio.

Jennie Sodder non accetta l’ipotesi per spiegare l’assenza di resti, sostenuta anche da Morris, il capo dei Vigili del Fuoco, secondo cui i bambini sono completamente arsi nell’incendio.

Lei stessa, nella disperata ricerca di una spiegazione, brucia addirittura degli animali morti, e constata che qualcosa rimane sempre. Inoltre, un impiegato del locale crematorio la informa che le ossa umane resistono a due ore di calore a 1090 °C. L’ipotesi di un’eventuale falsa telefonata per un eventuale furto o rapimento viene scartata quando la donna che aveva chiamato per errore viene rintracciata e conferma di aver sbagliato numero.

Sebbene negli anni abbiano curato con amore il giardino dedicato ai figli, i Sodder conservano per il resto della loro vita la convinzione che i bambini siano ancora vivi da qualche parte. Alcune persone alimentano la loro speranza con le loro testimonianze: un camionista di passaggio dice di aver visto degli individui lanciare “palle di fuoco” contro la casa, e in effetti con la primavera e lo scioglimento della neve intorno alla casa, Sylvia trova un oggetto che può corrispondere alla descrizione dell’uomo e che sembra una sorta di rudimentale bomba incendiaria. La famiglia si convince quindi che l’incendio sia iniziato dal tetto.

Alcuni testimoni sostengono di aver incontrato i bambini. Una donna dice di averli visti salire durante l’incendio su una macchina, un’altra di aver servito loro la colazione in un locale tra Fayetteville e Charleston la mattina dopo, e di aver notato una macchina con la targa della Florida nel parcheggio.

I Sodder assumono persino un investigatore privatoC. C. Tinsley, che scopre che l’assicuratore che aveva minacciato il signor Sodder ha fatto parte della giuria del coroner che ha imputato l’incendio a un incidente, e che si dice che il comandante dei Vigili Urbani abbia trovato un cuore tra le ceneri, che in seguito ha bruciato e seppellito.

Quando Sodder e Tinsley chiedono conto a Morris di tali dicerie, questi li porta dove sostiene di aver bruciato il cuore. La scatola che consegna loro però contiene il fegato di un manzo mai esposto al fuoco. Morris si giustifica dicendo che lo ha fatto per aiutare i Sodder ad accettare la morte dei figli.

I Sodder continuano le ricerche sia per conto loro, che coinvolgendo l’FBI. Il Direttore J. Edgar Hoover risponde loro personalmente spiegando che il caso non può essere gestito dall’agenzia se non richiesto dalle autorità locali. Cosa che ovviamente non avviene.

Nel 1949 un patologo di Washington D. C., Oscar Hunter, cede alle richieste di George Sodder e svolge delle nuove indagini sul sito della casa. Vengono quindi ritrovati un dizionario, alcune monete e dei frammenti umani indicati come resti di vertebre. Esaminati da Marshall T. Newman dello Smithsonian Insitution, i resti vengono indicati come appartenenti alle vertebre lombari di un unico individuo tra i sedici e i diciassette anni. Non possono perciò essere collegate a nessun dei bambini scomparsi, in quanto il più grande tra loro aveva al tempo quattordici anni. Inoltre le ossa non sono state esposte al fuoco. Non si è mai potuto sapere da chi provenissero.

Finalmente il caso suscita l’attenzione desiderata e nel 1950 ci sono altre due udienze, ma alla fine viene chiuso come insoluto. L’FBI quindi se ne interessa come possibile rapimento internazionale di bambini, ma abbandona le ricerche dopo due anni.

Una donna, Ida Crutchfield, direttrice di un albergo a Charleston, sostiene di aver visto i ragazzi in compagnia di due uomini e due donne una settimana dopo. Non è riuscita a parlare con i giovani perché uno degli uomini si è rivolto bruscamente loro in italiano e quelli si sono zittiti immediatamente. La mattina dopo molto presto hanno lasciato l’albergo. Il racconto fu preso in considerazione in quanto la donna aveva visto per la prima volta le foto dei piccoli Sodder dopo due anni dal fatto.

Negli anni sessanta I Sodder ricevono da un anonimo la foto di un ragazzo indicato come uno dei ragazzi ormai divenuto adulto.

Nel 1967 una donna scrive una lettera ai Sodder dicendo che Louis Sodder le ha rivelato la sua identità una notte, dopo essersi ubriacato. Lui e Maurice vivono in Texas. George e Jennie non riescono a parlarle. La polizia trova i due uomini, ma quelli negano di essere i bambini scomparsi. Sempre lo stesso anno Jennie Sodder riceve una lettera senza mittente con un’affrancatura di Central City in Kentucky, contenente la foto di un uomo di circa trent’anni, simile a come avrebbe potuto essere Louis, che al tempo della tragedia aveva dieci anni.

I Sodder quindi ingaggiano un altro investigatore, ma non è possibile rintracciare il giovane uomo e l’investigatore sparisce.

George muore nel 1969. Il resto della famiglia, ad eccezione di John che sostiene che debbano accettare la morte dei fratelli, continua a cercare i bambini scomparsi.

Jennie muore vent’anni dopo.

Una delle teorie più gettonate suggerisce un’estorsione da parte della Mafia, e che forse i bambini furono portati in Italia, ipotesi non proprio assurda se si pensa che a quei tempi la malavita italiana si stava ingrandendo con la prostituzione, il contrabbando e il gioco d’azzardo. Inoltre aveva interessi nel carbone, e il trasporto del carbone era il lavoro di Sodder.

Oggi l’unica sopravvissuta è Sylvia Sodder Paxton, e non ha mai abbandonato la speranza. Sia lei, che i nipoti di George e Jennie, hanno continuato a pubblicizzare il caso anche nel Ventunesimo secolo.

Il fatto ha da sempre suscitato molta interesse. Nel duemiladodici George e Melody Bragg hanno scritto “West Virginia’s Unsolved Murders”, dedicato appunto al mistero della scomparsa dei Sodder.

Rispettivamente nel 1969 e nel 1989 George e Jennie morirono senza sapere cosa fosse successo ai loro figli.

Oggi una nuova casa sorge sul luogo dove arse quella dei Sodder.

di Antonio Gentile

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Maria
1 anno fa

Nel sottotitolo il cognome dei fratelli è sbagliato, essendoci scritto Doll invece di Sodder.
Complimenti per un bel articolo, una storia triste che fa pensare.