Femminicidio: riflessioni contro la violenza sulle donne.

Che cos’è il femminicidio? Da dove deriva il termine? Quali sono le tutele offerte alle donne? In occasione della giornata contro la violenza sulle donne, il 25 novembre il Popolo vi offre un breve approfondimento sul tema.

Femminicidio: riflessioni contro la violenza sulle donne.

Il problema del femminicidio è tristemente diventato una problematica sempre più forte e sentita anche in Italia. Con il termine in questione si intende l’omicidio volontario di una donna per motivi legati al suo genere. In generale il femminicidio indica tutti gli episodi di violenza che hanno come vittima una donna che hanno lo specifico scopo di esercitare un assoggettamento fisico o psicologico su di lei. Per tentare di arginare il numero di omicidi nel 2009 è stato introdotto, nel codice penale, il reato di stalking, mentre nel 2013 sono state emanate alcune norme che aggravano le pene per le forme di persecuzioni fisiche o morali perseguite verso una donna. Cerchiamo di capire insieme qualcosa in più su questo terribile fenomeno in vista della Giornata contro la violenza sulle donne che si tiene il 25 novembre.

Femminicidio e non omicidio: perché si usa questo termine?

Perché si parla di femminicidio e non di semplice omicidio? Perché non si parla mai di “maschicidio”? Se vi state ponendo questa domanda la risposta è molto semplice. Il femminicidio non indica semplicemente l‘omicidio di una donna, ma si riferisce al motivo per cui una donna viene uccisa, cioè la non accettazione da parte del marito, fidanzato, ex, fratello, padre (o persone vicine alla vittima) della libertà della donna, della sua decisione di rendersi indipendente o lasciare il partner. Per fare un esempio pratico: se una donna viene uccisa durante un attentato terroristico o una rapina, non si parla di femminicidio ma di omicidio. Se l’ex marito uccide la moglie perché lei aveva deciso di lasciarlo e lui non accetta la separazione, in questo caso si parla di femminicidio.

Gli scenari di queste tristi vicende sono, infatti, spesso le mura domestiche o i contesti familiari. La prima volta in cui venne utilizzato questo termine fu il 1801 in un libro satirico pubblicato in Inghilterra per indicare genericamente “l’uccisione di una donna come la condotta di un uomo che induce una donna a perdere la propria illibatezza“.  Il termine in questione ha avuto un fortissimo utilizzo negli ultimi anni proprio a causa del crescente numero di vittime femminili di omicidio per ragioni culturali che hanno fatto allarmare l’opinione pubblica e hanno portato le autorità e il legislatore a emettere un numero maggiore di provvedimenti per arginare questo tipo di crimini. Perché non si parla quindi di maschicidio? Non perché l’omicidio di un uomo per motivi di possesso/gelosia etc sia meno importante, ma perché non ci sono numeri statistici tali da poter parlare di un fenomeno purtroppo esteso come quello del femminicidio.

Riflessioni contro la violenza sulle donne e il femminicidio

Il 25 novembre 2018 in Italia si manifesterà proprio contro i fenomeni di violenza contro le donne: questo dimostra come la lotta contro tale fenomeno debba essere perseguita e portata avanti ancora massivamente. Una piccola rivoluzione è già intervenuta con l’introduzione dell’articolo del codice penale che punisce lo stalking e che prevede la punibilità di tutte quelle condotte che causano nella vittima designata uno stato di “ansia, paura, timore” fondato sul concreto timore “per la propria incolumità o quella di un prossimo congiunto”. Tale stato di ansia e di timore può portare a sviluppare delle vere e proprie patologie e a modificare il proprio stile di vita nella speranza di non imbattersi nel proprio persecutore. Pur alla luce della generale riforma legislativa adottata in questi anni contro gli episodi di violenza, il fenomeno non sembra arrestarsi. I dati, infatti, parlano chiaro: secondo il rapporto Eures, nei primi 10 mesi dello scorso anno le donne uccise nel nostro Paese sono state 114, pari ad una vittima ogni due giorni e mezzo, mentre 2016 le vittime sono state 150, il 37,1% del totale degli omicidi, la percentuale più alta in Italia dal 2000. Nel 90% dei casi l’autore è una persona legata alla vittima da un rapporto di convivenza o ex convivenza. Anche questo è un elemento di spunto e riflessione: come mai sono proprio i mariti – compagni o fidanzati – gli autori delle stragi? Questo è riconducibile, nella maggior parte dei casi, alla mancata accettazione della fine della relazione, dall’estrema gelosia o da un senso di potere sulla propria donna, che non si considera come un individuo autonomo ma come un “oggetto” che appartiene all’uomo e che solo lui può controllare. È molto importante che, chiunque abbia il sentore di essere vittima di atti di violenza o di mera persecuzione da parte di uomini, denunci il fenomeno alle autorità competenti in modo tale da essere sottoposta a corrette misure di sicurezza da eventuali aggressioni.

Violenza sulle donne: come sensibilizzare

Purtroppo la violenza sulle donne è un argomento di estrema attualità. Praticamente ogni giorno leggendo i giornali o guardando la televisione sentiamo storie di donne maltrattate sia fisicamente che psicologicamente. Il tema della violenza sulle donne va quindi trattato e affrontato con una particolare cura e soprattutto è necessario sensibilizzare le persone su questo argomento, a partire dai più giovani.

Poeti, artisti, cantanti…tanti sono i personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura che si sono espressi con toni anche molto forti sul tema della violenza sulle donne: vediamo allora insieme alcune delle loro frasi più belle per sensibilizzare.

  • William Shakespeare: Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi Signori, davanti a una Donna!
  • Luciana Littizzetto: Un uomo che ci picchia è uno stronzo. Sempre. E dobbiamo capirlo subito. Al primo schiaffo. Perché tanto arriverà anche il secondo, e poi un terzo e un quarto. L’amore rende felici e riempie il cuore, non rompe costole e non lascia lividi sulla faccia. Pensiamo mica di avere sette vite come i gatti? No. Ne abbiamo una sola. Non buttiamola via.
  • Isaac Asimov: La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci.
  • Eve Ensler: Quando si violentano, picchiano, storpiano, mutilano, bruciano, seppelliscono, terrorizzano le donne, si distrugge l’energia essenziale della vita su questo pianeta. Si forza quanto è nato per essere aperto, fiducioso, caloroso, creativo e vivo a essere piegato, sterile e domato.
  • Michela Marzano: Quanto più la donna cerca di affermarsi come uguale in dignità, valore e diritti all’uomo, tanto più l’uomo reagisce in modo violento. La paura di perdere anche solo alcune briciole di potere lo rende volgare, aggressivo e violento.
  • Benedetto Croce: La violenza non è forza ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna, ma soltanto distruggerla.
  • Goethe: Chi è nell’errore compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza.
  • Helga Schneider: La violenza sulle donne è antica come il mondo, ma oggi avremmo voluto sperare che una società avanzata, civile e democratica non nutrisse le cronache di abusi, omicidi e stupri.
  • Kofi Annan: La violenza contro le donne è una delle più vergognose violazioni dei diritti umani.
  • Simone de Beauvoir: Nessuno, di fronte alle donne, è più arrogante, aggressivo e sdegnoso dell’uomo malsicuro della propria virilità.
  • Èlie Wiesel: Ho giurato di non stare mai in silenzio, in qualunque luogo e in qualunque situazione in cui degli esseri umani siano costretti a subire sofferenze e umiliazioni. Dobbiamo sempre schierarci. La neutralità favorisce l’oppressore, mai la vittima. Il silenzio aiuta il carnefice, mai il torturato.
  • Miriam Leone: Mi è capitato in una strada buia, di prendere il cellulare dalla borsa e fingere: “Sì, sto arrivando”. Ci si sente sempre un po’ prede, vittime potenziali, per il solo fatto di essere donne.

Eventi Giornata contro la violenza sulle donne 2018: manifestazioni e cosa fare in tutta Italia

Se anche voi volete riflettere sul tema della violenza sulle donne e partecipare a una serie di iniziative per sensibilizzare e denunciare gli abusi, ecco gli eventi che saranno organizzate in tutte le maggiori città il 25 novembre in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne.

Violenza sulle donne: gli eventi a Milano il 25 novembre 

A Milano il Comune si è impegnato in una serie di attività che si svolgono per tutta la settimana:

.Concerto in piazza Città di Lombardia (19 novembre): dalle ore 10.30 alle 13, dedicato agli studenti del quarto e quinto anno delle scuole superiori: suonano la JC band e i Drum Theatre.

  • Posa della simbolica panchina rossa con targa celebrativa (giovedì 22 novembre): sempre in piazza Città di Lombardia, ci sarà la posa della simbolica panchina rossa con targa celebrativa. Nei giorni del 22, 23 e 24 novembre, inoltre il 39° piano di Palazzo Lombardia si illuminerà di arancione, colore scelto per la campagna Onu Orange the world.

25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne: gli eventi a Roma

La Casa Internazionale della Donne di via della Lungara organizza dalle ore 21 il concerto Orme di rivolta: un viaggio polifonico, con brani scelti dal repertorio di canto sociale e popolare italiano, a cura delle Agrimanto.

Eventi 25 novembre 2018 a Torino

Anche a Torino ci sono diversi eventi organizzati per la Giornata contro la violenza sulle donne:

  • Panchine d’artista: il 23 novembre, presso lo Spazio Donne della Cascina Roccafranca, ci sarà l’inaugurazione delle panchine d’artista contro la violenza sulle donne e alle 21.30 le letture teatrali Di donne, di talenti e di storie finite nell’oblio, incentrate su un gruppo di donne straordinarie. A cura del gruppo Aequalis – Spazio Donne Cascina Roccafranca.
  • Storia di Bimba: il 25 novembre alle ore 21, presso la Sala Consiliare della Circoscrizione 5, si terrà lo spettacolo teatrale Storia di Bimba, sul tema della violenza subita dai minori, in questo caso costretta ad assistere alla violenza sulla madre da parte del nuovo compagno.

Eventi 25 novembre Giornata contro la violenza sulle donne: cosa fare a Firenze

Dall’8 al 26 novembre il Quartiere 4 di Firenze lancia il programma di eventi Filo Rosso. Tra le tante attività da segnalare la mostra Violate, aperta fino al 25 novembre nella Sala Consiliare Tosca Bucarelli. Martedì 20 novembre alle 21, presso il Teatro Cantiere Florida, si tiene lo spettacolo/performance “Metti una sera e domenica 25 alle 21, presso il Teatro del Borgo, lo spettacolo Voci di donne.

Giornata contro la violenza sulle donne 2018, eventi 25 novembre: cosa fare a Bologna

Il 23 novembre, presso l’Aula Magna dell’Ospedale Maggiore, si tiene lo spettacolo Madri e figli. Amore e fragilità con la partecipazione di studentesse e studenti: un mosaico di storie vere da fonti di archivio che si mischiano a quelle dei personaggi di grandi autori e autrici della letteratura italiana.

Notizie dal Web di Antonio Gentile