Dobbiamo essere protagonisti del nostro destino: un impegno di sapienza e di stile !

Dobbiamo essere protagonisti del nostro destino: un impegno di sapienza e di stile !

A cura di FRANCO CAPANNA (Teramo)

Sindacalista – Giornalista – Scrittore

Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

< Dobbiamo essere protagonisti del nostro destino: un impegno di sapienza e di stile ! >

Gesù, si rivolse a un gruppo di privilegiati, ma venne a rivelare l’amore universale di Dio

Tutti gli uomini sono amati da Dio; da tutti Dio aspetta amore.

In qualunque circostanza, anche nel caso di gravi limitazioni, possiamo dare a Dio ed al prossimo opere di amore per quanto piccole possano sembrare: chissà quanto vale un sorriso in mezzo a una tribolazione, l’offerta al Signore del dolore in unione alla Croce, l’accettazione paziente delle contrarietà!

Niente può superare un amore senza limiti, più forte del dolore, della solitudine, dell’abbandono, del tradimento, della calunnia, della sofferenza fisica e morale, della morte stessa.

Artefici della propria vita

Scoprire i talenti personali – virtù, capacità, competenze – compiacersene e sfruttarli al massimo è compito della nostra libertà.

Però dobbiamo ricordare che i migliori componenti della personalità cristiana sono i doni di Dio, che incidono fin nella più profonda intimità del nostro essere.

Fra essi si trova, in modo eminente, il dono immenso della filiazione divina, ricevuto con il Battesimo.

Grazie a essa, il Padre vede in noi l’immagine – sia pure imperfetta, perché siamo creature limitate – di Cristo, che diviene sempre più chiara con il sacramento della Confermazione, il perdono trasformatore della Penitenza e soprattutto la comunione con il suo Corpo e il suo Sangue nell’Eucarestia.

Partendo da questi doni ricevuti dalla mano di Dio, ogni persona – lo voglia o no – è autore della propria esistenza.

Scrive San Giovanni Paolo II: «A ogni uomo è affidato il compito di essere artefice della propria vita: in un certo senso, egli deve farne un’opera d’arte, un capolavoro».

Siamo padroni dei nostri atti – il Signore, da principio creò l’uomo e lo lasciò in balia del suo proprio volere –; siamo noi, se lo vogliamo, a tenere le redini della nostra vita in mezzo alle tempeste e alle difficoltà.

Siamo liberi! Questa scoperta porta con sé qualche incertezza: dove indirizzerò la mia vita?

Ma soprattutto gioia: Dio, creandoci, ha accettato il rischio e l’avventura della nostra libertà.

Ha voluto che la storia sia una storia vera, fatta di decisioni autentiche, e non una finzione o un gioco. In questa avventura non siamo soli.

Possiamo contare, prima di tutto, sull’aiuto di Dio, che ci propone una missione, e anche sulla collaborazione degli altri: parenti, amici, e anche di persone che si trovano casualmente con noi in qualche momento della vita.

Il protagonismo nella propria vita non vuol dire negare che sotto molti aspetti siamo dipendenti, e se consideriamo che questa dipendenza è reciproca, allora si può anche dire che siamo interdipendenti.

La libertà, pertanto, non è tutto: resterebbe vuota se non la impiegassimo per impegnarci in cose grandi, magnanime.

Come vedremo, la libertà è per la donazione o, in altri termini, ha valore soltanto una libertà pronta alla donazione.

 

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1 anno fa

Ottimo articolo

Franco Capanna
1 anno fa
Reply to  Angelo Sandri

Grazie mille presidente.