Riflessioni di Natascia Pizzutti (D.C. Udine) sul “Condominio Italia” !

Riflessioni di Natascia Pizzutti (D.C. Udine) sul “Condominio Italia” !
Natascia Pizzutti (Udine)

A cura di Natascia Pizzutti (Manzano/in provincia di Udine)

natascia.pizzutti@dconline.info * 349-3502954 *

Segretario provinciale del Dipartimento  <Cultura – Scuola – Pubblica Istruzione > della Democrazia Cristiana della provincia di Udine

Riflessioni di Natascia Pizzutti (D.C. Udine) sul “Condominio Italia” ! 

Ogni giorno quando mi alzo mi ritengo fortunata di abitare in questo splendido Paese chiamato Italia, un pot-pourri di colori, profumi, opere d’arte, monumenti, che ci offrono una paesaggistica fuori dal comune, oltre che ai laghi, al mare, alle montagne e alle colline.

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Da Nord a Sud la gente si esprime con tante sfaccettature folcloristiche che caratterizzano il nostro bel Paese non solo negli usi e costumi ma anche grazie alla sua forma geopolitica che si identifica in uno stivale.

Siamo il più ricco Paese al mondo in fatto di monumenti storici che, grazie ai diversi popoli che nei secoli hanno dominato il nostro territorio, ci danno il privilegio di stare sul gradino più alto; tutte le regioni si distinguono inoltre per i cibi succulenti e i vini che vengono degustati in tutto il mondo.

Parallelamente a questa poliedrica finestra che ci da gran lustro, ci sono diversi aspetti che fanno calare un velo di tristezza, opacità e a volte incapacità di reazione, come se a volte ci fosse la mancata volontà a non voler  vedere , affrontare e magari cercare di risolvere concretamente tutte le ”criticità”.

Partendo dalle fasce più deboli, quali la prima infanzia, i bambini, gli adolescenti e i giovani, spesso non vengono offerti alle famiglie i giusti mezzi e sostentamenti per cercare di offrire  la possibilità di dare ai propri figli , sin da piccoli, la possibilità di iniziare a stare nella società  con i loro pari.

Per una donna il rientro al lavoro dopo la maternità, presenta a volte l’amara sorpresa di vederla ricoprire un ruolo inferiore rispetto a quello che occupava prima della gestazione, a non essere sempre rispettata per il ruolo che ricopre.

In parallelo alla donna lavoratrice, c’è l’instancabile ma comunque fiera mamma, moglie-compagna, amica e confidente, perno insostituibile del focolare domestico che si contraddistingue con grande determinazione e volontà nel fare.

Credo che a volte – e mi chiedo il perché – non sempre le nostre “ricchezze” paesaggistiche ed etiche vengano rispettate.

In concomitanza alla bella Italia, c’è quella più nascosta, non sufficientemente o volutamente vista, dove la povertà economica o culturale, non permettono una crescita, una miglioria e quindi un salto di qualità per quel luogo.

Capita sempre più spesso di vedere giovani abbandonare gli studi pensando a volte di poter emergere con il lavoro, sottopagati e non sempre rispettati.

Si innesca una “presa di posizione stantia”, il non volersi migliorare semplicemente per volersi accontentare: i ragazzi non riescono a “respirare” senza quell’oggetto che a volte tedia, soffoca e spesso impoverisce il quotidiano.

Il corsivo, inteso come canale preferenziale di comunicazione dove i monosillabi primeggiano su un corretto uso della lingua italiana, depauperano l’essere umano rendendolo sempre più piccolo, incapace di difendersi e di volersi difendere dall’aberrante e a volte malsano uso della tecnologia.

Questa resilienza a non volersi migliorare, l’uniformarsi alla massa, comporta ulteriore degrado, in questo caso ambientale dove il retaggio storico locale fa sì che ”è sempre stato così e continuerà ad esserci.”

In diverse regioni della nostra Penisola, l’inquinamento ambientale non volutamente visto, non ritenuto importante come macchia sociale da dover affrontare, diventa una specificità del posto.

La gente convive da sempre con rifiuti che trasbordano dai cassonetti, dove spesso gli animali randagi gironzolano in cerca di cibo.

I luoghi balneari o le città d’arte, sono “marchiate come con la ceralacca da un mefitico e insano odore che olezza nell’aria impedendo alla gente di non gustare, farsi propri quei luoghi così autentici e particolari di quel fazzoletto di quartiere, città o spiaggia.

Il degrado ambientale rimane per me uno dei talloni d’Achille tra i più invincibili e inossidabili che attanaglia l’Italia.

Se vogliamo calarci ulteriormente in questo paesaggio trascurato, abbandonato a se, capita a volte di vedere gente che rovista tra i cassonetti in cerca di cibo, scenari aberranti che contraddistinguono il quotidiano dove, viste le difficoltà e le problematiche che quotidianamente i social ci comunicano, penso che a breve diventerà una piaga che dilagherà a macchia d’olio

Mi auspico che le Istituzioni, di qualsiasi vogliamo parlare, riescano a ridurre questo scempio, questa umiliazione per le persone che per “sopravvivere” quotidianamente si vedono costrette a umiliarsi per mangiare.

Aiutiamo l’Italia a rifiorire, a riacquistare gli splendori dei nostri eroici fondatori !

 

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