Angela Celentano, rapita o uccisa : da 22 anni verità nascosta tra sospetti e speculazioni

Si stima che ogni anno nel nostro Paese vi siano circa 200 persone scomparse. I casi mai risolti in Italia sono davvero tanti, troppi in realtà. Scomparsi oggi parla del caso di Angela Celentano.

Angela Celentano, rapita o uccisa : da 22 anni verità nascosta tra sospetti e speculazioni

“Scomparsi” il caso della settimana è dedicato ad Angela Celentano, non se ne anno più sue notizie da 22 anni.

La percentuale maggiore di persone scomparse è relativa a stranieri, bambini prettamente, mentre di meno sarebbero gli adulti di nazionalità italiana a svanire nel nulla. Purtroppo, ad oggi, così come testimonia dei programmi più visti in Tv, Chi l’ha visto, Quarto Grado e Quinta Colonna,  le persone scomparse da anni delle quali non si ha più notizia rappresentano un vero rompicapo per gli investigatori, anche se di tanto in tanto si trova qualche nuovo indizio e si riapre un fascicolo.

Con la tecnologia che abbiamo oggi, è forse difficile riuscire ad immaginare che ci possano essere ancora casi irrisolti di persone scomparse in Italia e mai ritrovati. 

Il caso di oggi per la rubrica Scomparsi  è stato dedicato ad Angela Celentano.

C’era una montagna. E c’è ancora. Oltre mille metri di anfratti e misteri. Ampi tratti di boscaglia tanto fitta che è meglio non addentrarsi. Il Faito nasconde, copre, avvolge. Allora come adesso. Ed è tra questi boschi che c’era una bambina. Angela Celentano, che però non c’è più. Resta un’indagine lunga venti e più anni. Un’inchiesta che riparte, quando è stato ufficialmente accertato che Celeste Ruiz non esiste: «È stato un pessimo scherzo del giovane centroamericano – dice Luigi Ferrandino, avvocato dei Celentano – La delusione è grande ma non finisce qui. L’indagine continuerà».

Angela aveva begli occhi grandi e castani. E aveva due anni e qualche mese quando è scomparsa, dissolta come una meteora proprio nel giorno di San Lorenzo,  la mattina del 10 Agosto 1996 Angela Celentano, una bambina di 3 anni, partecipa con i suoi genitori, una casalinga ed un operaio, ed altre 40 persone, alla gita annuale al Monte Faito che la Comunità Evangelica di Vico Equense (Napoli) è solita fare ogni estate.
Improvvisamente, poco dopo le 13, il padre di Angela si accorge che la figlia non è più lì intorno a giocare.

Renato, un bambino di 11 anni, racconta di essere sceso poco prima, proprio con Angela, per il sentiero che porta al parcheggio, per posare in macchina il suo pallone.
Ha pregato Angela di non seguirlo, ma la bambina non si è lasciata convincere.
A metà discesa il sentiero si incrocia con un altro trasversale: qui Renato ha ripetuto ad Angela di tornare indietro dalla mamma, quindi ha continuato da solo la sua discesa. Lasciata la palla in macchina è tornato verso il resto della comunità senza incontrare nessuno.
Tutti i presenti, parenti, amici e volontari, iniziano a cercare Angela in tutte le direzioni. La zona è molto affollata, ci sono molti gitanti, ma nessuno sembra averla vista. Nei giorni successivi, mentre i genitori non abbandonano mai il luogo della scomparsa, intervengono anche i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia, l’Esercito, unità cinofile ed elicotteri, sotto la direzione della Prefettura di Napoli.
Infine gli inquirenti si convincono che Angela non può trovarsi più in quella zona.

I Carabinieri di Vico Equense ascoltano la testimonianza dei presenti alla gita, riguardano ripetutamente le immagini del filmato girato poco prima della scomparsa di Angela, che la ritrae giocare con gli altri bambini e con i genitori.
Arrivano molte segnalazioni quasi tutte anonime, vengono perquisite case e ville della zona. Il 19 Agosto arriva a casa di Angela una telefonata in cui si sente solo un pianto disperato di bambina.

Un misterioso testimone invita a ricercare la spiegazione della scomparsa all’interno della Comunità Evangelica.
Un mese dopo i Carabinieri fanno un’interessante scoperta. Un altro bambino – Luca, 12 anni – racconta di aver incontrato quel giorno Renato insieme ad Angela mentre risaliva il sentiero. Luca dice di aver invitato l’amichetto a riportare la bambina alla madre, offrendosi lui stesso di farlo. Renato non gli avrebbe dato ascolto, ed avrebbe continuato a scendere con Angela verso il parcheggio.

Luca sostiene di non aver mai raccontato questo particolare perché tutti sapevano che l’ultimo ad aver visto la bambina era stato proprio Renato. La versione di Renato contrasta con quanto dice Luca, per questo i due bambini sono stati messi a confronto ed interrogati separatamente alla presenza dei magistrati, ma alla fine le loro posizioni sono rimaste le stesse e sempre contrastanti.

Il mistero di Angela è tuttora irrisolto.

Rubrica dei casi irrisolti “Scomparsi” a cura della redazione il popolo.news e  di Antonio Gentile