Addio alle monetine da 1 e 2 centesimi: agli italiani costerà 23 milioni di euro.

Non servono più neppure per pagare il parcheggio o il caffè alle macchinette: le monetine da 1 e 2 centesimi sono destinate a sparire. Una norma ne ha sospeso il conio da gennaio 2018. Ma come si pagheranno i prodotti non a cifra tonda? E se me ne restano in casa, potrò ancora spenderli? Ecco tutte le risposte.

Addio alle monetine da 1 e 2 centesimi: agli italiani costerà 23 milioni di euro.

Chi di noi non ha il portamonete pieno di monete da 1 e 2 centesimi che ormai non riusciamo più a spendere neppure nei distributori automatici? Un articolo della legge di conversione del decreto 50/2017 (la cosiddetta manovra bis) ha sospeso il conio delle monete da 1 e 2 centesimi a partire dal 2018. Ma la misura non ha ancora trovato una reale attuazione.

Beninteso, le monete in circolazione avranno comunque valore legale anche nel periodo di sospensione e dunque potranno essere usate ancora nei pagamenti, purché vengano messe assieme per arrivare ai 5 centesimi. C’è da considerare anche che l’Italia conia monete insieme ad altri Paesi europei e dunque potranno circolare anche centesimi “esteri”.

Quali vantaggi? E per chi?

È indubbio che si tratta di monete non facilmente utilizzabili; spesso ce le ritroviamo a riempirci il portafoglio, ma nella maggioranza dei casi non vengono accettate neanche dalle macchinette per la sosta dell’auto o da quelle che distribuiscono merende, bibite e caffè. Inoltre, la sospensione del conio di queste monete potrebbe comportare un risparmio di 20 milioni di euro da usare per l’ammortamento dei titoli di Stato.

Il rovescio della medaglia potrebbe riguardare l’arrotondamento dei prezzi. Ma da questo punto di vista, dopo le nostre richieste, la norma disciplina fin da subito le caratteristiche precise dell’arrotondamento. Va precisato comunque che l’arrotondamento deve riguardare solo i pagamenti in contanti e dunque quando si paga con una carta o con lo smartphone, i centesimi resteranno.

Grazie alle richieste di Altroconsumo ora la norma è arricchita di altri particolari.

  • L’arrotondamento riguarda solo i pagamenti e dunque non i prezzi dei singoli prodotti, quanto piuttosto l’importo complessivo dello scontrino da pagare ovviamente quando è in contanti. Se si paga con carta non c’è alcun arrotondamento.
  • L’arrotondamento sarà per eccesso o per difetto ai 5 centesimi più vicini: dunque 0,1 e 0,2 saranno arrotondati a zero, 0,3 e 0,4 a 5 centesimi; 0,6 e 0,7 sempre a 5 centesimi e invece 0,8 e 0,9 a 10 centesimi. In questo modo gli effetti si compensano. Non ci sarà di certo un aumento dell’inflazione. Il Comitato di sorveglianza sui prezzi controllerà che non ci siano effetti distorsivi.
  • I centesimi in circolazione conservano il loro valore legale e dunque potranno essere usati per pagare ovviamente le cifre arrotondate per eccesso e per difetto ai 5 centesimi.

Quindi ricordatelo tutti, dall’inizio del 2018 lo Stato italiano non conia più le monetine da 1 e 2 centesimi per risparmiare circa dieci milioni di euro. Ma la sospensione, “Costerà alle famiglie italiane 23 milioni di euro”. Gli esercizi commerciali infatti “devono arrotondare in eccesso o in difetto. Quindi da una parte lo Stato risparmia e i cittadini spenderanno di più. Se lo scontrino è da 10,48 euro ne pagherò 10,50”.

Come si dice , è la solita musica, alla fine a rimetterci è sempre e solo il cittadino italiano….

di Antonio Gentile