Prof. Domenico Lamorte (Resp. nazionale Welfare della Democrazia Cristiana): “Urge un ritorno ad un’economia che abbia al centro la Persona !” * PRIMA PARTE

Prof. Domenico Lamorte (Resp. nazionale Welfare della Democrazia Cristiana): “Urge un ritorno ad un’economia che abbia al centro la Persona !” * PRIMA PARTE
Dott. Fernando Ciarrocchi

A CURA DI DOTT. FERNANDO CIARROCCHI (ASCOLI PICENO)

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Abbiamo incontrato il prof. Domenico Lamorte, di Rionero in Volture, in provincia di Potenza, a pochi giorni dalla prestigiosa nomina quale Segretario nazionale del dipartimento welfare, problematiche sociali, volontariato, terzo settore della Democrazia Cristiana, conferitagli dal Dott. Angelo Sandri, Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana italiana.

Prof. Domenico Lamorte (Rionero in Vulture/ provincia di Potenza)

Il Prof. Domenico Lamorte è un profondo conoscitore di queste problematiche essendo stato per lungo tempo Segretario nazionale della F. E. A. V. – Terzo Settore (Federazione Europea Autonoma del Volontariato – Terzo Settore)

Attualmente il Prof. La Morte è Presidente Emerito della F. E. A. V.

D) Professore in primis congratulazioni e buon lavoro per la sua nuova nomina.

Viste le nuove emergenze sociali, l’aumentare sempre più di famiglie vicine alla soglia di sopravvivenza, un “welfare” capace di dare risposte e non palliativi come dovrebbe essere?

R) L’umanità vive in questo momento una svolta storica che possiamo vedere nei progressi che si riproducono in diversi settori.

Il Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana Angelo Sandri

Si devono lodare i successi che contribuiscono al benessere delle persone, per esempio nell’ambito della salute, dell’educazione e della comunicazione.

Non possiamo dimenticare, tuttavia che la maggior parte degli uomini e delle donne del nostro tempo vivono una quotidiana precarietà, con conseguenze funeste. Aumentano alcune patologie. Il timore e la disperazione si impadroniscono del cuore di numerose persone, persino nei paesi cosiddetti ricchi.

Così come il comandamento “non uccidere” pone un limite chiaro per assicurare il valore della vita umana, oggi dobbiamo dire “No ad un’economia dell’esclusione e della iniquità”.

Questa economia uccide !

Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa. Questo è esclusione !

Non si può più tollerare il fatto che getti il cibo quando c’è gente che soffre la fame.

Questo è iniquità !

Un “welfare”, fatta questa premessa, dovrebbe essere caratterizzato da cooperazione, solidarietà, sussidiarietà, investendo nelle piccole e medie imprese per dare lavoro e dignità alle persone, con una riforma finanziaria che non ignori l’etica, in cui il denaro deve servire e non governare!

Bisogna quindi passare alla solidarietà disinteressata e ad un ritorno dell’economia e della finanza ad un’etica in favore dell’essere umano.

D) Il Mezzogiorno d’ Italia con il suo immenso patrimonio storico – culturale, enogastronomico e paesaggistico che ruolo, secondo lei, potrebbe avere in questo momento difficile per la rinascita della nostra Italia?

La Reggia di Caserta uno dei monumenti più emblematici

R) Un problema questo di cui si parla da moltissimi anni senza che si sia trovata una soluzione idonea e definitiva. Quali le cause? 

A mio avviso sono certamente numerose.

Da un antefatto storico che si trascina dai tempi dell’Unità d’Italia, epoca in cui era ancora di moda il colonialismo più deleterio che ha ingenerato in talune realtà del Nord del nostro Paese la convinzione che il Mezzogiorno fosse da conquistare e non da trattare alla pari, alle più recenti dimostrazione di settarismo territoriali territoriale che hanno visto bocciare in parlamento la legge che avrebbe dovuto prorogare la Cassa per il Mezzogiorno, alla ulteriore approvazione del nuovo intervento Straordinario del Mezzogiorno.

Inoltre, di fronte al crescere delle tensioni sociali, non è più possibile come in passato, applicare le tradizionali valvole di sfogo dell’emigrazione, non più auspicabile e dell’assistenzialismo nei termini e nella quantità a lungo praticato.  

La sfida Meridionalista si gioca soprattutto in chiave di nuova occupazione (non esistenziale).

Da più parti, oggi, si riconosce che una moderna strategia meridionalista deve essere rivolta a stimolare le capacità creative e di intraprendenza delle nuove e vecchie generazioni, per costruire un futuro di progresso e di crescita civile, sociale ed economica.  

Caratteristiche di questi passaggi sono il processo di innovazione del terziario avanzato (chiamato anche quaternario), con il prevalere anche numerico di nuove fasce di specializzazione, l’affermarsi della società dell’informazione   e l’adozione di tecnologie decisionali più rapide e più razionali con lo sviluppo di nuove condizioni di lavoro, come la robotica e l’intelligenza artificiale.

FINE PRIMA PARTE

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Giancarlo Fusco
2 anni fa

È un bellissimo discorso le cui fondamenti sono stati distrutti. Oggi c è certamente più bisogno di ieri di una politica capace di mettere al primo posto la dignità dell’uomo attraverso la creazione di posti di lavoro per eliminare la delinquenza che è tale per necessità. Auguri per l’iniziativa e ritienimi a disposizione.