Accordo per cedere la Magneti Marelli per 6,2 miliardi: il Giappone la fa da padrone.

Un’altra azienda storica italiana, la Magneti Marelli sta per essere ceduta al Giappone con un'offerta da capogiro.

Accordo per cedere la Magneti Marelli per 6,2 miliardi: il Giappone la fa da padrone.

Il gruppo FCA ha siglato un accordo definitivo per cedere la Magneti Marelli alla Calsonic Kansei, azienda giapponese di componentistica di proprietà del fondo statunitense di private equity KKR. La cessione, dal controvalore di 6,2 miliardi di euro, pone fine a diversi mesi di trattative sempre sul punto di saltare a causa soprattutto delle divergenze sulla valutazione dell’azienda di Corbetta (Milano).

Nasce un colosso della componentistica. L’operazione, che è previsto venga perfezionata nella prima metà dell’anno prossimo una volta ottenute tutte le autorizzazioni normative, porterà alla nascita della Magneti Marelli CK Holdings e del settimo maggior operatore indipendente al mondo del campo della componentistica per gli autoveicoli, con un fatturato complessivo di 15,2 miliardi di euro, quasi 200 stabilimenti e centri di ricerca e sviluppo in Europa, Giappone, America e Asia-Pacifico. Il nuovo gruppo sarà guidato da Beda Bolzenius, già manager delle multinazionali del settore Bosch e Johnson Controls e amministratore delegato della Kalsonic Kansei dallo scorso marzo, mentre Ermanno Ferrari, nuovo numero uno della Magneti Marelli, entrerà nel consiglio di amministrazione della neonata Magneti Marelli CK Holdings.

Saltano spin-off e quotazione. La cessione a Calsonic Kansei, azienda nata nel 1999 dalla fusione tra i componentisti nipponici Calsonic e Kansei e nel 2016 ceduta dalla Nissan e altri azionisti al fondo Usa per 4,5 miliardi di dollari, fa saltare il precedente progetto di scorporo della Magneti Marelli con la successiva quotazione sulla Borsa di Milano. Il progetto era stato fortemente voluto da Sergio Marchionne, ma il gruppo FCA non aveva mai chiuso le porte a eventuali offerte di terze parti. E, infatti, sin da quando è stato avviato il progetto di separazione sul tavolo dei vertici aziendali sono arrivate le manifestazione di interesse della Kkr e anche di altre società di investimento e aziende del settore.

Le divergenze sulla valutazione. Il fondo statunitense è riuscito ad aprire un tavolo di trattative ottenendo anche il diritto di esclusiva ma i negoziati si sono rivelati più difficile del previsto a causa, soprattutto, delle divergenze sulla valutazione da assegnare alla Magneti Marelli con il gruppo italo-statunitense a chiedere più di 6 miliardi e i giapponesi a offrire anche un miliardo in meno. Nelle ultime settimane sono anche circolate diverse ipotesi per chiudere l’operazione come la vendita delle sole attività “non-captive” dell’azienda lombarda, ossia non legate alle forniture al gruppo FCA. L’interesse dei giapponesi non è comunque mai venuto meno neanche dopo aver perso l’esclusiva, grazie al continuo appoggio della Kkr che ora, secondo alcune indiscrezioni provenienti dal Giappone, è intenzionata anche a sostenere un aumento di capitale dell’azienda giapponese. Del resto la Kalsonic Kansei ha un fatturato di circa 7 miliardi contro i quasi 8 della di Magneti Marelli.

La prima grande operazione di Manley. Per Mike Manley si tratta della prima grande operazione straordinaria da quando ha assunto la guida del gruppo italo-statunitense in sostituzione di Marchionne. Con i 6,2 miliardi incassati dalla cessione potrà ora sostenere le esigenze finanziarie di un piano industriale che prevede 45 miliardi di euro di investimenti, di cui 9 solo nell’elettrificazione della gamma. La vendita è probabilmente destinata a rinfocolare le polemiche sull’ennesimo trasferimento di un grande marchio italiano sotto il controllo di una realtà estera e ad alimentare le richieste dei sindacati su garanzie occupazionali e investimenti in Italia. Tra le righe del comunicato di cessione, oltre alla garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali degli stabilimenti italiani di Magneti Marelli, emergono comunque precisi impegni tra le parti per non rompere del tutto i legami tra FCA e Magneti Marelli. Infatti, si legge, è stato “sottoscritto un contratto di fornitura pluriennale che rafforzerà ulteriormente una relazione di mutuo beneficio sia per le gamme di offerta in crescita di Magneti Marelli che di FCA e che sosterrà le operation di Magneti Marelli in Italia, ben posizionandole per una continua crescita e successo nel futuro”.

“Dopo aver esaminato attentamente una serie di opzioni per consentire a Magneti Marelli di esprimere tutto il suo potenziale nella prossima fase del suo sviluppo, la combinazione con Calsonic Kansei si è rivelata un’opportunità ideale per accelerare la crescita futura di Magneti Marelli a beneficio dei suoi clienti e delle sue persone eccezionali”, aggiunge Manley. “Le attività così combinate continueranno a essere uno dei partner commerciali più importanti di FCA e vorremmo vedere questo rapporto crescere ulteriormente in futuro. L’operazione riconosce anche il pieno valore strategico di Magneti Marelli ed è un altro importante passo nel nostro continuo focus sulla creazione di valore”.

Nuove opportunità in un settore in trasformazione. Per la Magneti Marelli, che manterrà a Corbetta la sede operativa, grazie all’appartenenza a un gruppo di componentistica indipendente si aprono ora nuove opportunità di crescita e sviluppo all’interno di un settore che sta affrontando le sfide dell’elettrificazione e delle nuove tecnologie per la connettività e la guida autonoma. Non a caso Bolzenius sottolinea che “negli ultimi anni la nostra industria ha attraversato un periodo di forti cambiamenti e la prossima fase sarà ancora più dinamica”. Ora i due componentisti, secondo il manager tedesco, potranno fare leva su “una presenza geografica e linee di prodotti complementari, mentre i nostri rispettivi clienti beneficeranno di un maggiore investimento in persone, processi e nuovi prodotti innovativi”.

di Antonio Gentile