A cura di Dott. Fernando Ciarrocchi ( di Monteprandone/in provincia di Ascoli Piceno)
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Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
Coordinatore della Redazione giornalistica de < Il Popolo > della Democrazia Cristiana.
<Venerdì 25 marzo 2022 (alle ore 17.00), nella Basilica di San Pietro, a Roma, il Santo Padre Papa Francesco, compirà l’atto di consacrare la Russia e l’Ukraina al Cuore immacolato di Maria>
Venerdì 25 marzo 2022, alle ore 17.00, nella Basilica di San Pietro, a Roma, il Santo Padre Papa Francesco, compirà l’atto di consacrare la Russia e l’Ucraina al Cuore immacolato di Maria.
In contemporanea, il cardinale Kornard Krajewski, elemosiniere del Papa e delegato da Papa Francesco, farà altrettanto nel santuario portoghese di Fatima.
Nell’Angelus pronunciato a piazza San Pietro a Roma dello scorso 1 gennaio 2022 – in occasione della Giornata mondiale per la pace proposta dalla Chiesa cattolica – così si espresse Papa Francesco:
“Guardando a Maria con in braccio il suo Figlio, penso alle giovani madri e ai loro bambini in fuga da guerre e carestie o in attesa nei campi per i rifugiati.
Ricordiamo che il mondo cambia e la vita di tutti migliora solo se ci mettiamo a disposizione degli altri, senza aspettare che siano loro a cominciare a farlo”
Papa Francesco, oltre ai suoi quotidiani e accorati appelli per l’immediato cessate fuoco nella guerra in Ukraina, ha deciso dunque di consacrare la Russia e l’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria.
Ciò avverrà il prossimo venerdì 25 marzo 2022 nella Celebrazione della Penitenza che officerà alle ore 17,00 nella Basilica di San Pietro.
Lo stesso atto, sempre nel giorno in cui la Chiesa festeggia la Solennità dell’Annunciazione del Signore, si svolgerà nel Santuario di Fatima in Portogallo e sarà presieduto dal cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di Sua Santità, come inviato del Santo Padre.
La notizia è stata resa nota ufficialmente nei giorni scorsi da dalla Sala Stampa della Santa Sede.
Una richiesta in tal senso era stata formulata lo scorso 2 marzo, con una lettera al Papa, dai vescovi cattolici di rito latino dell’Ucraina.
«In queste ore di incommensurabile dolore e di terribile calvario per il nostro popolo – scrivevano i presuli –, noi, vescovi della Conferenza episcopale dell’Ucraina, siamo portavoce della preghiera incessante e accorata, sostenuta dai nostri sacerdoti e dalle persone consacrate, che ci viene da tutto il popolo cristiano per la consacrazione della nostra Patria e della Russia».
«Rispondendo a questa preghiera, – aggiungevano – chiediamo umilmente a Vostra Santità di compiere pubblicamente l’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria dell’Ucraina e della Russia, come richiesto dalla Beata Vergine a Fatima».
Ripercorrendo a ritroso la storia, la Beata Vergine Maria, nella apparizione del 1917 a Fatima, aveva chiesto la consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato, affermando che, qualora non fosse stata accolta la richiesta, la Russia avrebbe diffuso «i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa».
«I buoni – aveva aggiunto – saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte».
Dopo le apparizioni di Fatima si sono susseguiti vari atti di consacrazione.
Pio XII nel 1942 e nel 1952, Paolo VI nel 1964, Giovanni Paolo II nel 1981 e nel 1984.
Nel giugno del 2000 la Santa Sede con l’allora Arcivescovo Mons. Tarcisio Bertone, Segretario della Congregazione per la dottrina della fede, rivelò la terza parte del segreto di Fatima sottolineando che suor Lucia, in una lettera del 1989, confermò che l’atto di consacrazione del 1984 compiuto da San Giovanni Paolo II corrispondeva al volere della Madonna.
Tra le informazioni rese note dalla sala stampa vaticana è emerso che papa Francesco ha ricevuto la lettera-invito del sindaco di Kiev a recarsi nella capitale ucraina «ed è vicino alle sofferenze della città, alla sua gente, a chi ne è dovuto fuggire e a chi è chiamato ad amministrarla».
A proposito della missiva del primo cittadino Vitaliy Klitschko, il Portavoce vaticano afferma:
«Il Pontefice prega il Signore che siano protetti dalla violenza” e per loro e per tutti ribadisce l’appello fatto con la Preghiera dell’Angelus: “Davanti alla barbarie dell’uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano: c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a cimiteri”».
Mons. Paolo Pezzi, Arcivescovo dell’Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca, nel commentare la decisione di Papa Francesco di consacrare Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria ha affermato:
”E’ un invito a invito a ritrovare la speranza e riscoprirsi operatori di pace”.
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