VANGELO DEL GIORNO – Domenica 03 Giugno 2018 – Solennità del Corpus Domini.

VANGELO DEL GIORNO – Domenica 03 Giugno 2018 – Solennità del Corpus Domini.

VANGELO DEL GIORNO – Domenica 03 Giugno 2018
Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, solennità

« Signore, da chi andremo ? Tu hai parole di vita eterna » Gv 6,68

Santo(i) del giorno: SS. Carlo Lwanga e 21 compagni, martiri († Uganda, 1885/87), S. Juan (Giovanni) Grande, religioso O.H. (1546-1600)

Meditazione del giorno – San Giovanni Maria Vianney : Dio dona se stesso come cibo

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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 14,12-16.22-26.
Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo
e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?
Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, gia pronta; là preparate per noi».
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.
Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo».
Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti.
E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza versato per molti.
In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio».
E dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

Traduzione liturgica della Bibbia

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Meditazione del giorno:

San Giovanni Maria Vianney (1786-1859), sacerdote, curato d’Ars
Spirito del curato d’Ars nei suoi Catechismi, nei suoi Discorsi, nelle sue Conversazioni

Dio dona se stesso come cibo

Per avere un’idea della nostra dignità, occorre che ricordiamo spesso il cielo, il calvario e l’inferno. Se comprendessimo cos’è essere figli di Dio, non potremmo fare il male, saremmo come angeli sulla terra. Esser figlio di Dio, quale dignità!

Quando gli angeli si rivoltarono contro Dio, questo Dio così buono, vedendo che essi non potevano rallegrarsi della felicità per la quale li aveva creati, fece l’uomo e questo piccolo mondo che vediamo per nutrire il suo corpo. Ma bisognava pure nutrire la sua anima; e siccome nulla di creato può nutrire l’anima che è spirito, Dio volle dar se stesso come cibo.

La grande disgrazia è che purtroppo trascuriamo di ricorrere a questo Cibo divino, per attraversare il deserto di questa vita. Come una persona che muore di fame accanto ad una tavola imbandita, c’è gente che resta cinquanta, sessanta anni senza nutrire la propria anima.

Se i cristiani potessero comprendere le parole di nostro Signore che dice loro: “Malgrado la tua miseria, voglio vedere da vicino questa bell’anima che ho creato per Me. L’ho fatta così grande che solo Io posso riempirla. L’ho fatta così pura che solo il mio Corpo può nutrirla”.