In occasione della Festa dei Nonni (celebratasi come ormai di consueto lo scorso 2 ottobre) è risuonato particolarmente significativo il tweet di Papa Francesco:

< Dio ha un popolo numeroso di nonni; loro sono testimoni privilegiati dell’amore fedele di Dio, l’anello indispensabile per educare alla fede i piccoli ed i giovani. >

Oggi più che mai i nostri nonni sono infatti una fonte preziosa di sostegno per le famiglie, non solo dal punto morale e culturale ma anche pratico: pensiamo infatti a tutti i nonni che accudiscono i nipoti o contribuiscono economicamente al sostentamento delle famiglie, arrivando a coprire le mancanze di un welfare statale inadeguato alle esigenze della società moderna.

In questi ultimi due anni di pandemia così drammatici per la popolazione più anziana non tutti però sembrano aver compreso l’importanza delle attenzioni da rivolgere verso i nostri nonni.

Al contrario, in molti casi, si sono moltiplicati degli episodi di vero e proprio egoismo da parte di figli e nipoti, incuranti delle esigenze dei propri “vecchi”.

Avremmo dovuto imparare una lezione importante dopo tutti questi mesi di sofferenze e tensione ed invece siamo sempre più chiusi in noi stessi, pronti ad accusarci, a dividerci in fazioni, a scaricare le responsabilità sugli altri, quando i nostri nonni con caparbietà e spirito di sacrificio sono riusciti a risollevare l’Italia da guerra e povertà.

Con la nostra superbia ora stiamo rischiando di mandare a monte tutto questo.

E’ necessario dunque partire dalle parole del Pontefice e cominciare a cambiare attivamente e concretamente il nostro atteggiamento.

Solo con gli insegnamenti dei nostri nonni potremmo dare atto a una vera rinascita della nostra società!