
A cura di Dott. LORENZO RANIOLO (Gela/CL) – dott.lorenzoraniolo@tiscali.it – Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
<MAFIA: 43° ANNIVERSARIO UCCISIONE PIO LA TORRE E ROSARIO DI SALVO>
Il 30 aprile 1982 la mafia colpiva due uomini dello Stato, due simboli di coraggio e di impegno civile.
Pio La Torre aveva avuto la lucidità e la forza di proporre la legge che colpisce i patrimoni mafiosi, vera rivoluzione nella lotta alla criminalità organizzata.
Rosario Di Salvo era il suo compagno di viaggio e di battaglie.
Oggi li ricordiamo con gratitudine e responsabilità. Perché la memoria è un dovere, ma non basta: serve trasformarla in azione quotidiana, in ogni istituzione e in ogni territorio.
Bastano poche parole per La Torre non era solo lotta contro un normale potere criminale ma in quanto essa era uno strumento utilizzato da pezzi di potere più o meno occulti che coagulavano vari interessi economici, politici, finanziari e che ricorrevano alla mafia per imporre il proprio dominio, fermare l’avanzamento delle classi popolari e distruggere le istituzioni democratiche.
La lotta alla mafia non si eredita, si sceglie ogni giorno.