UN’INTERVISTA RILASCIATA A “IL POPOLO” DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA DA IGINIO BERTOLDI (DETTO  ERCOLE) SULLA VERA STORIA DELL’ECCIDIO DI PORZUS RACCONTATA DA CHI ERA PRESENTE ! > * SECONDA PARTE

UN’INTERVISTA RILASCIATA A “IL POPOLO” DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA DA IGINIO BERTOLDI (DETTO  ERCOLE) SULLA VERA STORIA DELL’ECCIDIO DI PORZUS RACCONTATA DA CHI ERA PRESENTE ! > * SECONDA PARTE

< UN’INTERVISTA RILASCIATA A “IL POPOLO” DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA DA IGINIO BERTOLDI (DETTO  ERCOLE) SULLA VERA STORIA DELL’ECCIDIO DI PORZUS RACCONTATA DA CHI ERA PRESENTE ! > * SECONDA PARTE

Completiamo l’intervista a Igino Bertoldi (detto Ercole) testimone oculare della strage di Porzus e della quale domani (23 febbraio 2025) si intende fare memoria con una importante manifestazione che si svolgerà a Faedis (UD) nell’ottantesimo anniversario dell’eccidio.

La  testimonianza di Ercole, può essere validata anche da molte altre testimonianze che sono state raccolte durante il periodo di studi, parlando anche con i miei nonni paterni.

Mia nonna mi diceva che anche i preti imploravano i partigiani di consegnarsi per evitare la mattanza, ma volendo proseguire la guerra fino alla fine, alla ricerca di una vittoria (non si sa bene contro chi), non ci pensavano neanche lontanamente a farlo.

E arriviamo all’eccidio di Porzus. Un eccidio che si può studiare sotto due aspetti.

Il primo è la fucilazione di 12 componenti della Brigata Osoppo, l’altro, riguarda le foibe.

Allora vengono spontanee alcune domande.

Qualche componente della Brigata Osoppo è stato infoibato?

<< No, anzi, il comandante di Ercole è riuscito a scappare alla fucilazione fuggendo nei boschi. >>

La seconda domanda: che rapporti vi erano con Tito?

Che voleva fare Tito in queste terre ?

<< Tito nelle terre occupate dall’esercito jugoslavo (ed in Friuli), pensava praticamente agli affari suoi.

I rapporti che Tito aveva non erano con la Brigata Osoppo, ma con la Brigata Garibaldi.

La Brigata Garibaldi, ha, purtroppo, aiutato anche il maresciallo jugoslavo nei rastrellamenti e nell’infoibamento.

Purtroppo a distanza di vari decenni i comunisti continuano non solo a mentire sui fatti, ma anche a negarli. E negano categoricamente tutto.

Bisogna fare in modo che questi fatti storici, non vengano più negati o dimenticati dicendo la verità storica di come sono accaduti.

La storia è maestra di vita e nessun fatto storico deve essere dimenticato o travisato, perché le testimonianze storiche ci sono e sono attendibili.

Soprattutto di chi ha vissuto di persona questi terribili momenti. E queste testimonianze sono attendibili e inconfutabili.>>

Infine, due parole sui processi di Porzus, che per Ercole andrebbero rivisti e non possiamo certo dargli torto.

<< Il processo di Firenze ha condannato i mandanti materiali di questo eccidio. Purtroppo, però, il processo di Lucca gli ha assolti. Oltre al danno le beffa.

Purtroppo, alcune persone che hanno avuto un ruolo importante in questa vicenda, e sono seduti addirittura in Parlamento a Roma.

Questa storia ci insegna una cosa importante: per i comunisti chi non la pensava come loro era ritenuto una spia tedesca e non avevano pietà. >>

Ercole, come i suoi commilitoni, partiva da casa la sera per difendere il territorio, ma non sapeva se ritornava, quando tornava o come ritornava.

Fa veramente paura pensare che il Presidente dell’ANPI del Friuli, in una recente manifestazione ha riunito alcuni partigiani che ancora adesso si sono messi a saltare allegramente inneggiando ad un’annessione all’ex Jugoslavia di Tito.

Ma non solo. Saltando allegramente hanno inneggiato alla Brigata Garibaldi ed all’eccidio di Porzus.

Il Segretario nazionale del Dipartimento Enti locali della Democrazia Cristiana e Presidente della Democrazia Cristiana storica Cav. FRANCO FERRARI (di Brescia) sottolinea come questa storia sicuramente avrà altre puntate e che andranno a sviscerare nei particolari i fatti accaduti e che non dobbiamo dimenticare.

C’è già un libro in proposito – con la prefazione proprio di Igino Bertoldi (il nome di battesimo di Ercole, non quello di battaglia) – intitolato “Il ribelle” e scritto da Nilo D’Osualdo Filos.

Il 23 febbraio 2025 – come ormai noto – ci sarà a Faedis (in provincia di Udine) una cerimonia con cui sarà ricordato tutto questo.

Questa storia che nessuno vuole raccontare, ricordare, infangare, va raccontata, conosciuta e tramandata per insegnare ai giovani i veri valori !

FINE SECONDA PARTE

Dott. Matteo Braga (Brescia)

A cura di Dott. MATTEO BRAGA (Brescia)

matteo.braga@dconline.info * Cell. 327-0186721 *

Segretario politico provinciale della Democrazia Cristiana della provincia di Brescia

Componente della Direzione Nazionale della Democrazia Cristiana

Componente del Consiglio Nazionale della Democrazia Cristiana

Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

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