Tina Anselmi partigiana per la democrazia, la libertà e lo sviluppo del nostro Paese !

Tina Anselmi partigiana per la democrazia, la libertà e lo sviluppo del nostro Paese !
Dott. Fernando Ciarrocchi

A cura di FERNANDO CIARROCCHI (Monteprandone / prov. Ascoli Piceno)

fernanando.ciarrocchi@dconline.info * Tel. 347-2577651 *

Vice-Segretario nazionale vicario del Dipartimento *Sviluppo-Comunicazione-Marketing” della Democrazia Cristiana 

Vice-Direttore de “Il Popolo “ della Democrazia Cristiana

Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.

 

< Tina Anselmi partigiana per la democrazia, la libertà e lo sviluppo del nostro Paese ! >

In occasione della ricorrenza del 25 Aprile vogliamo ricordare una delle più autorevoli e convinte protagoniste della Resistenza, Tina Anselmi, che si è spesa con dedizione, determinazione e coraggio per la libertà, la liberta e lo sviluppo integrale della persona e del nostro Paese.

Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), quello a cui stiamo tutti dicendo grazie, quello che sta garantendo salute e coesione nazionale oggi come sempre, ma oggi più che mai nacque nel 1978.

Reca la firma di una donna: la ministra Tina Anselmi vicino a quella dell’allora Presidente del Consiglio dei ministri On.le Aldo Moro.

L’On.le Tina Anselmi insieme al Presidente Aldo Moro

Fu un dibattito acceso, quello per l’istituzione del SSN, cui seguì una legge fondamentale per lo sviluppo umano, sociale e civile del Paese.

Dobbiamo ringraziare, comunque, nonostante tutto, quanti si stanno adoperando negli ospedali per la tutela e la salvaguardia della salute di tutti.

Non dimentichiamo che la salute (art.32) è tra i principali diritti costituzionalmente riconosciuti.

Ricordiamo figure della nostra vita politica che sicuramente hanno anteposto l’interesse generale del Paese all’interesse particolare.

L’On, le Tina Anselmi è tra costoro cui nessuno di noi dovrebbe dimenticare di dire grazie.

Tina Anselmi è il paradigma imprescindibile della sana politica, della politica fatta con passione, dedizione e competenza.

Tra le tante figure è sicuramente una delle più emblematiche: partigiana cattolica durante gli anni della Resistenza. Una parigiana convinta e determinata che si è spesa per la LIBERTA’ e LA DEMOCRAZIA.

Fu una partigiana attiva, diede il suo fattivo e concreto contributo non solo intellettualmente ma anche concretamente essendo stata una delle staffette più presenti e incisive con il nome di Gabriella. Militò come sindacalista nella CISL.

Esponente politico di spicco della Democrazia Cristiana, anche all’interno della storica corrente della sinistra di base, tanto da essere stata il primo ministro donna con incarichi di governo tra cui: ministro del lavoro, della salute e altri.

L’attività di ministro di Tina Anselmi è legata all’approvazione di alcune tra le più importanti leggi che hanno caratterizzato n la sua attività politica e la storia del Paese: questione sociale, salute, che ancora oggi animano il dibattito politico.

Durante il suo Ministero alla Sanità (1978-1979), furono approvate tre leggi pilastro della nostra storia civile: oltre la legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale (Legge n.833/1978), la riforma dell’assistenza psichiatrica (legge n. 180 del 1978, la “Legge Basaglia”), la sua firma è presente sulla legge  n.194 sull’interruzione volontaria della gravidanza.

Tina Anselmi, cattolicissima, per il suo alto senso delle istituzioni e rispetto della laicità dello Stato, appone la sua firma come ministro alla legge 194 sull’aborto, nonostante non l’avesse votata in Parlamento.

Certo vi era un clima sociale e politico favorevole, ma l’azione di Tina Anselmi fu decisiva in ciascuna di queste leggi.

Anselmi lavora molto durante tutta la sua vita per la questione femminile: nel 1975 presiede la delegazione italiana alla World Conference on Women promossa dall’ONU a Città del Messico e partecipa a quelle di Nairobi nel 1985 e di Pechino nel 1995.

Libertà, diritti e uguaglianza sono i valori che Tina Anselmi persegue negli ambiti della società. Queste lotte hanno tutte un denominatore comune: la questione femminile.

A inizio 1977 Anselmi propone una legge poco nota ai più che si occupa della condizione femminile e lavoro.

La  Legge n. 903/1977   in materia di parità di trattamento del lavoro femminile e maschile pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 17 dicembre 1977.

La legge si propose di rimuovere gli ostacoli concreti che sbarrano la strada alla parità di trattamento tra lavoro femminile e maschile.

Cattolica, democristiana, definita dagli amici di partito la “Tina vagante” per la sua libertà e indipendenza.

Tina Anselmi ha sempre agito non per interesse di parte ma in coerenza con le idee e il bene collettivo nel rispetto  dei principi di umanità, di libertà, di autodeterminazione, di salute di tutti  specie quelli delle donne.

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Carbone Grazia
11 mesi fa

Bell’articolo