Viviamo nell’epoca della comunicazione: uno sguardo al futuro !

Viviamo nell’epoca della comunicazione: uno sguardo al futuro !

A Cura di Giordana Di Giacomo (Roma) e di Giovanni Paolo Deidda (Roma)

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Viviamo nell’epoca della comunicazione: uno sguardo al futuro !

Oggi più che mai la comunicazione virtuale è causa di destabilizzanti distrazioni individuali e credo che il comunicare visivo a tu per tu, invece, sia un ritorno essenziale.  In questo momento di Pandemia “Covid-19” più che mai !

La politica non è più come una volta che si svolgeva nei salotti dell’alta società o nei bar; oggi là si fa’ in rete: Facebook, blog, influencer, piattaforme, e_learning, zoom, Skype, Twitter, YouTube, wathsapp.

Tante nuove parole, tanto business, il nuovo mondo della comunicazione ci rende partecipi costantemente e volutamente, come per regalarci delle “pillole” utili a sopire il nostro desiderio di guardare al futuro con serenità, migliaia di informazioni reali e non, tutte utili solo ad inibire il temperamento guerriero di alcuni, regalando tanta rassegnazione, ad altri.

La continuità di notizie difficili da metabolizzare, creano più danno che altro.

La “vecchia” politica, la ricordiamo con rispetto, la leggevamo sui quotidiani di carta, la seguivamo in TV con la “Tribuna Politica”. Durante le passeggiate nella Capitale, era facile incontrare politici come Giulio Andreotti, Aldo Moro, Bettino Craxi, che si fermavano anche a parlare con i commercianti, gli artigiani, gli ambulanti, i quali raccontavano le loro  problematiche, e loro li ascoltavano veramente.

Io stesso ho avuto il piacere di parlare con alcuni di loro quando ero ragazzo e posso dire che trasmettevano molta sicurezza e serenità. Ci manca quella politica, che diversamente da oggi sembrava tenuta sotto controllo da pochi uomini, conosciuti, rintracciabili, reali.

Negli ultimi anni su internet si legge spesso del politico attuale, la gente scrive che è carente e mancante sotto molti aspetti. Oggi solo un governo solido, con una visione diversa, nuova, che sia fondato su la lealtà ed il rispetto del cittadino, nessuno escluso.

Un esempio di buona gestione del paese da poter imitare, potrebbe essere la Svizzera, dove si pagano servizi che funzionano e automaticamente le regole vengono più rispettate. Dove c’è controllo sulle motivazioni dei nuovi residenti, se hai un lavoro e una casa, ricevi un benestare dalle Istituzioni, dopo i dovuti accertamenti, altrimenti non te lo permettono.

In Italia entra chiunque, le stazioni sono piene di persone che dormono nei sacchi a pelo sui marciapiedi. Per fortuna ci sono le  associazioni che li aiutano, c’è  la Croce Rossa, il Banco Alimentare, la Comunità di Sant’Egidio e tante altre. Come ci ricorda il nostro Francesco, durante le omelie, gli immigrati vanno accolti, ma forse non è  una soluzione risolutiva per nessuno, si dovrebbe fare qualcosa perché questo non avvenga. È mai possibile che in un mondo dove si può andare sulla luna, non si riesca ad aiutare le popolazioni a costruire il proprio benessere nella propria terra, qualcosa non torna è troppo evidente.

I politici oramai si sa’,  promettono a destra e a manca per ottenere consensi poi saliti al potere si occupano di altro o l’opposizione li blocca per altri motivi, insomma c’è sempre una scusa buona, per non risolvere i problemi di massima priorità.

“Oggi però con il nuovo ritorno della Democrazia  Cristiana, esempio di vita per molte generazioni e per un nuovo futuro, democratico e umano, possiamo tornare a ragionare nel vero senso della parola. Questo mio umile messaggio, possiamo farlo diventare “nostro”, credo ogni abitante della terra, è arrivata l’ora di collaborare, di cambiare e di attivarci tutti  insieme. Ma senza il soliti “piloti” di turno che comandano dall’ombra. Magari invece dall’alto dei cieli.”

 

A Cura di Giordana Di Giacomo (Roma) e di Giovanni Paolo Deidda (Roma) 

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