A cura di Rodolfo Concordia (Roma Capitale)
rodolfo.concordia@dconline.info
Vice-Segretario Politico nazionale della Democrazia Cristiana
Segretario politico regionale della Democrazia Cristiana della Regione Lazio
Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
< SAN GIUSEPPE: UOMO GIUSTO ! >
Il 19 marzo di ogni anno si festeggia – come noto – la figura di San Giuseppe. Quest’anno la liturgia della Chiesa cattolica lo ha posticipato a luned’ 20 marzo 2023, essendo caduta la festività in concomitanza con la quarta Domenica di Quaresima.

La prima definizione di Giuseppe che troviamo nel Vangelo di Matteo è quella di “giusto”.
Il promesso sposo di Maria, davanti all’inspiegabile gravidanza della sua fidanzata, non pensa al proprio orgoglio oppure alla propria dignità ferita. Pensa invece a salvarla dalla cattiveria della gente licenziandola in segreto.
Ma subito, in quella comprensibile angoscia, l’amore di Dio arriva a sollevarlo ed un angelo viene a parlargli, ad ispirargli la scelta più giusta, che è sempre quella di non avere paura ! < Non temere >, gli viene detto (Matteo, cap. 1, vv.20). E Giuseppe prende Maria come sua sposa.

<< La Chiesa celebra la festa di san Giuseppe sempre nella Quaresima e Giuseppe appare come un santo della Quaresima in un senso molto profondo.
La fede di san Giuseppe è la fede di Noè, cioè fede all’interno di un mondo opposto a Dio, di un mondo oscuro, dove Dio sembra assente. Con le figure dell’imperatore Augusto, del re Erode e del re Archelao i potenti del mondo entrano nella vita di Dio e determinano il suo cammino, il cammino della fuga e dell’esilio.

Ha vissuto per le cose che ancora non si vedevano. Solo con un cuore aperto, vigile e sensibile per la presenza nascosta ma molto reale del Signore, si può rimanere fedele e giusto in un mondo così contrario alla fede. E specialmente questo mondo ha bisogno dei giusti.
Viene in mente una preghiera del Vecchio Testamento senza dubbio ben conosciuta a san Giuseppe; una preghiera che caratterizza la spiritualità del nostro santo. L’uomo che qui prega vede la fortuna di quelli che dicono “Dio non se ne cura”, vede la propria povertà e sente la beffa degli atei.

Non c’è invidia per la fortuna degli altri, quando si è scoperto il vero bene, la perla preziosa: “contemplerò il tuo volto”. Preghiamo Dio che anche noi troviamo la perla, che anche noi diveniamo giusti, che anche noi possiamo pregare: «[…] per la giustizia contemplerò il tuo volto, al risveglio mi sazierò della tua presenza».
(Joseph Ratzinger/Benedetto XVI – dal libro “Per Amore”).
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