DAL 5 ALL’8 MARZO 2021 PAPA FRANCESCO IN VISITA IN IRAQ: RICOSTRUIRE E RICOMINCIARE IN NOME DI DIO.

DAL 5 ALL’8 MARZO 2021 PAPA FRANCESCO IN VISITA IN IRAQ: RICOSTRUIRE E RICOMINCIARE IN NOME DI DIO.
Alessio Piccirillo (Roma)

A cura del Dott. Alessio Piccirillo (Roma) * alessio.piccirillo@dconline.info * cell. 392-7455813 *

Vice-Segretario gen.le Dip. Comunicazione e Marketing della D.C. Internazionale

Segretario regionale Dip. Esteri e Problematiche internazionali della Democrazia Cristiana della Regione Lazio

< DAL 5 ALL’8 MARZO 2021 PAPA FRANCESCO IN VISITA IN IRAQ: RICOSTRUIRE E RICOMINCIARE IN NOME DI DIO. >

Alla vigilia della partenza di Papa Francesco in Iraq, nella terra di Abramo, ripercorriamo le tappe principali che hanno portato alla preparazione di questo importantissimo viaggio che – dal 5 all’8 marzo – vedrà impegnato il Santo Padre in un piccolo ma faticoso tour de force.

Un viaggio in una terra martoriata dalle guerre in questi ultimi anni, dove i cristiani sono davvero una minoranza, di fronte alla stragrande maggioranza del paese di fede mussulmana – di cui oltre il 60% di confessione Sciita – e dove la furia iconoclasta dei jihadisti dell’ISIS – che in quelle terre hanno distrutto tantissimi simboli cristiani , come nella città di Qaraqosh – ha prodotto un esodo forzato di migliaia di cattolici da quelle zone. 

Un paese in ginocchio, dunque, e da diversi anni, ma con una grossa volontà di ricominciare, da parte di tutti.

Il pontefice, dunque, domani concretizzerà quello che è stato un sogno mai coronato da Giovanni Paolo II – a cui fu espressamente sconsigliato di partire, all’epoca, per via dell’instabilità presente in quei territori – portando un messaggio di pace e di speranza laddove la pace, quella vera, è ancora una cosa astratta.

Secondo fonti di media vicini al Vaticano l’agenda di Papa Francesco sarà davvero piena di appuntamenti.

Si parte con la visita della città di Najaf, dove avverrà l’incontro con l’ayatollah Al Sistani – leader degli sciiti – e poi ancora Nassirya, la piana di Ninive, il Kurdistan iracheno, Mosul, Qaraqosh – dove lo stato islamico ha lasciato un ricordo terribile, distruggendo le statue dei santi, tagliando le mani alla statua di Maria e profanando la chiesa locale cercando di far saltare in aria anche il campanile – e le varie cerimonie religiose nella città di Bagdad.

Proprio a proposito delle devastazioni messe in opera, nelle città sopraccitate, da parte di Daesh, è davvero il caso di aprire una doverosa parentesi.

Nel sacro testo del “vero” islam infatti – quello che non viene recepito o reinterpretato a proprio uso e consumo – la figura di Cristo è tenuta molto in considerazione, in quanto definito un grande profeta, così come sua mamma Maria la quale, nel corano, è citata circa 32 volte.

Addirittura in Siria, una moschea è stata dedicata – in omaggio a questa grande figura materna – al “cuore immacolato di Maria” per cui, alla luce di questi fatti, si ritiene obsoleto ogni altro tipo di commento su certe forme di interpretazione del sacro testo islamico.

Tornando al viaggio di Papa Francesco, una delle tappe più importanti sarà l’incontro interreligioso in cui Sua Santità si presenterà come messaggero di “pace e riconciliazione” in una terra martoriata ma determinata a rialzarsi.

Da parte di chi scrive, e di tutta la Democrazia Cristiana, arrivi al Pontefice il nostro migliore augurio di buona permanenza sotto la protezione della Madonna di Loreto, unitamente al saluto tipico del Radio Vaticana: “Laudetur Jesus Christus”.

Alessio Piccirillo