Da ragazzo a Roma ero un poco diverso litigavo spesso perché ho sempre avuto in avversione la gente scorretta.
Le ragazze mi guardavano con simpatia sia italiane che straniere e certo ne approfittavo .
Avevano il sapore buono,le loro carni fresche come rugiada e odoravano di purezze come le loro ingenuita’.
Parole indimenticabili mi dicevano ” quando penso all’ Italia sei tu e mi inviavank o pacchi ,al loro ritorno in patria ,di cioccolatini posacenere sigarette e altre cose.
La sera mano nella mano la luna d’argento davano fascino ai loro volti già chiari e diafana specie le svededesine ,norvegese ,Svizzere Francesine .
Uno splendore indinenticabilevcome un prato fiorito e denso di profumi.
Più avviziate di me in certo momenti come al bar oer un che mi mettevano le loro lingue in bocca dal sapore del caffè si stava bevendo.
Quando le carezzevi era come lambire il cielo azzurro e le loro labbra avevano un olezzo misterioso tra un piacere inspiegabile e di raro gusto.
Era delizioso pomiciare quei corpi teneri e dolci come caramelle .
Autore Franco Capanna editorialista. ⊆