Prosegue la battaglia del Dipartimento “Legalità e Giustizia” della Democrazia Cristiana della regione Calabria coordinato dall’Avvocato Rocco Piergiorgio Lo Duca di Cosenza

Prosegue la battaglia del Dipartimento “Legalità e Giustizia” della Democrazia Cristiana della regione Calabria coordinato dall’Avvocato Rocco Piergiorgio Lo Duca di Cosenza
Domizia Di Crocco (Latina)

A cura di Dott.ssa Domizia Di Crocco (Latina) * domizia.dicrocco@dconline.info * Segretario regionale Dip. Legalità e Giustizia della Democrazia Cristiana del Lazio.

< Prosegue la battaglia del Dipartimento “Legalità e Giustizia” della Democrazia Cristiana della regione Calabria coordinato dall’Avvocato Rocco Piergiorgio Lo Duca di Cosenza >.

Prosegue l’attività e l’impegno da parte del Dipartimento < Legalità e Giustizia > della Democrazia Cristiana della regione Calabria nel non facile tentativo di far rspettare quei principi di legalità e di trasparenza che dovrebbero essere alla base di una corretta gestione della cosa pubblica e che invece – al momento – pare in balia di un sistema alquanto “birichino” in cui le norme della legge sono affidate ad un concetto di pirandelliana memoria: “Così è, se vi pare”.

Ma il Dipartimento “Legalità e Giustizia” della Democrazia Cristiana della regione Calabria, coordinato dall’Avvocato Rocco Piergiogio Lo Duca, della D.C. della provincia di Cosenza, non demorde e continua imperterrito la sua tenace attività, supportato politicamente sia dal Comitato direttivo regionale della Democrazia Cristiana della Calabria, che dalla Segreteria politica nazionale della D.C.

Angelo Sandri (Udine)

In tal senso il Segretario politico nazionale della D.C. Angelo Sandri (Udine) ha espresso un pubblico elogio ed apprezamento verso l’intensa attività svolta dall’Avvocato Rocco Piergiorgio Lo Luca e dal Dipartimento regionale calabrese “Legalità e Giustizia”.

<< Pur non nascondendoci le indubitabili difficoltà – ha sottolineato Angelo Sandri – che esistono nel toccare argomenti verso cui i più preferiscono rimanere “disattenti”, è questa una battaglia che è doveroso fare per poter migliorare una situazione che rischia di degenerare ogni giorno di più.

Battaglia che la Democrazia Cristiana calabrese e nazionale intende sostenere a chiare lettere e sulla quale intendiamo proseguire ad oltranza. >>

Per tornare all’attività svolta dal Dipartimento Legalità e Giustizia della D.C. calabrese ecco dunque la decesione di rivolgersi nuovamente al Presidente della Repubblica – On. Sergio Mattarella per denunciare le gravissime e plurime violazioni di legge perpetrate ai danni del Popolo Italiano con esplicito riferimento riguardanti a fatti e circostanze relative al Comune di Cosenza ed all’attività degli organismi istituzionali della regione Calabria

Viene duque sollecitato un autorevole intervento del Capo dello Stato, poiché testualmente:

1) non è stata perseguita la falsità dei bilanci, ex art. 1, comma 460, legge n. 232/2016 e art. 7, l.r. della Calabria n. 21/1990, approvati dal Comune di Cosenza, così come, sui medesimi falsi bilanci comunali, l’omesso controllo di legittimità della Regione Calabria, ex art. 126, 130 e 133 T.U.E.L.;

2) è stato omesso lo scioglimento del Consiglio Comunale di Cosenza, sia ex art. 141 TUEL, perviolazione di nome di finanza pubblica (art. 1, comma 460, legge n. 232/2016, art. 7, l.r. della Calabria n. 21/1990) sul vincolo di spesa relativo all’utilizzo degli oneri per opere di urbanizzazione primarie e secondarie, sia ex art. 143 TUEL per mafia;

3) non è stata perseguita la falsità dei bilanci adottati dalla Regione Calabria, quanto meno, sia in ordine alle false poste contabili rinvenienti dai falsi bilanci del Comune di Cosenza, sia in relazione alla spesa sanitaria;

4) sono stati omessi lo scioglimento del Consiglio della Regione Calabria e la rimozione del Presidente in carica, ex combinati disposti artt. 126 e 122 Cost., nonché, artt. 51, 52, 53, 54, l. 10.2.1953, n. 62, per aver firmato l’ordinanza n. 1, del 27.2.2020 (che decretò il primo lockdown calabrese e subito dopo il lockdown nazionale), in palese conflitto costituzionale (ex art. 122 cost), poiché, all’atto della firma dell’ordinanza medesima il Presidente era contemporaneamente membro del Parlamento e Presidente di Regione, nonché, ex combinati disposti artt. 126, 120 e 122 Cost., in relazione alle successive ordinanze e, in particolare, all’ordinanza n. 37 del 29.4.2020, emesse in grave violazione di legge, della sicurezza nazionale, nonché, proprio di legge costituzionale;

5) sono stati omessi lo scioglimento del Consiglio della Regione Calabria e la rimozione del Presidente f.f. Nino Spirlì, ex artt. 126 Cost., per morte prematura del Presidente Avv. Jole Santelli, e, comunque, ex art 122 Cost., nonché, artt. 51, 52, 53, 54, l. 10.2.1953, n. 62, ovvero, ex combinati disposti artt. 126, 120 e 122 Cost., poiché illegittimamente prorogato lo stato di emergenza dichiarato con delibera del Consiglio dei Ministri del 7.10.2020, ex art. 24, comma 3, d.lgs. n. 1 del 2018, norma entrata in vigore con la direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020.”.

Ciò nonostante, e proprio nonostante la serietà e la fondatezza delle questioni poste al Suo autorevole vaglio, sono costretto a constatare che a Cosenza, in Calabria, come nel resto del Paese, non solo non c’è modo di sollecitare persino Ministri e Ministeri, oltre che le Istituzioni di ogni genere e livello, affinché venga applicata la legge ordinaria, quanto proprio è ormai chiaro che è la stessa Costituzione ad essere stata disapplicata e del tutto sospesa dal Governo della Repubblica e dal Parlamento, come sicuramente anche dal Comune di Cosenza e dalla Regione Calabria, cui pure intendo rimettere il presente intervento, solo perché sia evidente che, ancora una volta, non intendo sottrarmi all’onere dell’ulteriore aperta contestazione dell’illecito operato anche dei relativi Consigli e Giunte.

Valga, a questo punto, riportarmi pedissequamente anche a tutti i miei precedenti interventi inoltrati via pec, ivi compresi quelli trasmessi al primo “Governo Conte”, non fosse altro che, per ribadire che, dietro ogni lesione dei diritti ci sono sempre persone che soffrono per quei diritti violati e/o negati, a partire dai diritti soggettivi del sottoscritto e dei suoi familiari che, sin qui, nessuna delle Autorità a cui mi sono rivolto ha voluto tutelare, per finire agli interessi legittimi, dei quali mi sono fatto carico e dunque portatore, pur nel silenzio dei molti diretti interessati, poiché distratti e/o manipolati da un certo diffuso mainstreaming, ovvero, proprio perché conniventi con il “sistema”.

Senza dubbio tematiche molto importanti e rilevanti, su cui varrà la pena di ritornare condovizie di particolari a supporto delle tesi indicate nei cinque punti summenzionati.

Il che non mancheremo di fare con ulteriori articoli che verranno pubblicati in questa stessa testata giornalistica de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana.

 

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Antonio ciatti
3 anni fa

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Salvatore Astro
3 anni fa

Buona sera,
forza Rocco Piergiorgio!
Complimenti per la tenacia ché ti contraddistingue!
Complimenti e congratulazioni, un abbraccio dalla Puglia