Periferie e non solo: riflessioni propositive in vista delle prossime elezioni amministrative a Roma Capitale.

Periferie e non solo: riflessioni propositive in vista delle prossime elezioni amministrative a Roma Capitale.
Alessio Piccirillo (Roma)

A cura di Dott. Alessio Piccirillo (Roma) *

alessio.piccirillo@dconline.info * cell. 392-7455813 *

Vice-Segretario gen.le Dip. Comunicazione D.C. Internazionale * Segretario regionale Dip. Esteri e problematiche internazionali della D.C. del Lazio.

< Periferie e non solo: riflessioni propositive in vista delle prossime elezioni amministrative a Roma Capitale >.

< …Nato ai bordi di periferia … dove i tram non vanno avanti più … dove l’aria è popolare ….… ed è più facile sognare, che guardare realtà …  >.

Queste sono le parole di una famosa canzone – “Adesso tu” – con cui (era il 1986) un imberbe Eros Ramazzotti ha cantato le periferie romane, facendo “sognare” i giovani dell’epoca i quali, proprio in quelle periferie sono cresciuti, con quel poco che queste avevano da offrire, allora, in termini di aggregazione e sviluppo.

Sono passati ben 35 anni da quel periodo e da allora ad oggi qualcosa dovrebbe pur essere cambiato, o almeno in parte.

E invece no, almeno per la stragrande maggioranza dei casi, in quanto ancora oggi buona parte delle periferie romane soffre degli stessi mali endemici di una volta, laddove si continua a non offrire alle odierne generazioni, come a quelle degli anni 80, nessun tipo di sbocco, o quasi.

Quasi, si, perchè a suo tempo sono anche esistite, in alcune zone della capitale, anche delle piccole oasi di socialità le quali piano piano (vuoi per un problema, vuoi per un altro …) hanno visto un declino inesorabile sino a diventare veri e propri “mausolei” del nulla, senza una benché minima possibilità di recupero anche perché nessuno – fino ad oggi – ha mai avuto la forza e la pazienza ( e, in alcuni casi, la competenza) di cimentarsi con un serio piano di riqualificazione.

Da allora, quanta acqua è passata sotto i ponti, e quante cose sono accadute.

Siamo entrati nel terzo millennio, il secolo delle “tecnologie”, ed abbiamo notato – noi che eravamo quasi spaventati dagli avvenimenti del ’68 e del ’77 – che i giovani di adesso – oltre ad avere tutta una serie di atteggiamenti assurdi dovuti anche e soprattutto alla situazione di disagio in cui si trovano – in fatto d isfrontatezza, hanno davvero passato, di gran lunga, il limite dei loro predecessori.

Le parole “sociale” e “socializzazione” hanno assunto, ai giorni nostri, un significato tutto particolare ancorato, spesso e volentieri, al mondo virtuale che, proprio le cosiddette “tecnologie” hanno importato e contribuito ad incrementare.

E così si assiste al trionfo del mondo “social” – fatto di “influencer” che ti spingono a fare, alcune volte, delle cose insensate on line, pena la “scomunica” di fronte alla comunità dei internauti – su quello “sociale”, che dovrebbe accogliere il giovane, l’essere umano, incanalandolo verso valori giusti.

Ed ovunque si legga l’intervista a qualche giovane le risposte sono sempre le stesse:

“ … qui facciamo certe cose per noia, perché qui non c’è nulla che attiri il nostro interesse, perchè la vita non ci offre nulla di interessante.- Ecco perché passo e passiamo molto tempo on line o a fare casino!”.

La giusta chiusura di un ingiusto cerchio che, solo se affrontato con fermezza, competenza e passione, potrebbe essere infranto.

Le cose da fare – da questo punto di vista – sono davvero tante, le idee, invece, un pochino meno ma, quelle poche, potrebbero fare, forse, la differenza. – E visto che in molti, sino ad ora, non hanno potuto o non hanno – in alcuni casi e per i motivi più disparati – voluto, la cosa migliore è fare vedere all’opinione pubblica “la differenza” dov’è.

Sport, attività sociali, corsi di qualifica, punti di aggregazione.- La parola a chi, da questo punto di vista, ha le dovute competenze nel campo della riqualificazione urbana, con idee da presentare e progetti validi. – Perchè è solo con dei progetti davvero validi che si possono ottenere i dovuti finanziamenti per tramutare le idee in realtà e far si che i giovani – ma anche i meno giovani – inizino di nuovo ad avere dei punti di riferimento veri, reali e stabili per loro stessi ed il loro futuro.

Alessio Piccirillo

www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *