Oltre il danno, anche la beffa: ovvero come sia praticamente impossibile avere giustizia quando ci si imbatte in un truffatore nullatenente !

Oltre il danno, anche la beffa: ovvero come sia praticamente impossibile avere giustizia quando ci si imbatte in un truffatore nullatenente !

A cura di Dott. Marco Camilletti (Grado / prov. Gorizia) * marco.camilletti@dconline.info

Dott. Marco Camilletti

< Oltre il danno, anche la beffa: ovvero come sia praticamente impossibile avere giustizia quando ci si imbatte in un truffatore nullatenente ! >

Breve storia triste ambientata in quel di Grado (in provincia di Gorizia), nota località turistica balneare, soprannominata “L’isola del sole“.

Lo scorso anno, cedendo alla significativa insistenza di una Associazione che si occupa di tutela delle donne in difficoltà e vittime di abusi, abbiamo deciso di accogliere una lavoratrice con “Borsa lavoro”, in fase di reinserimento sociale. puedo tomar ivermectina

Un’immagine di Grado (GO) con l’Isola della Schiusa, dov’è ubicato il Ristorante “Serenella”

L’intento era quello di assumere in pianta stabile ed a tempo indeterminato la lavoratrice al termine del periodo di “Borsa Lavoro”, sempre che si fosse dimostrata valida nelle mansioni affidatele (inserviente di cucina).

Fin dall’inizio però abbiamo ricevuto una richiesta, assolutamente non esaudita, dalla Signora di cui trattasi per un pagamento extra in nero in modo da poter incrementare i guadagni.

Ovviamente, non ricevendo quanto richiesto, la summenzionata Signora non ha neppure terminato il periodo di “Borsa Lavoro” ed ha abbandonato da un giorno all’altro, in maniera assai discutibile, l’incarico di lavoro che era stato pattuito.

Fine della breve storia triste !

Dopo nove mesi siamo stati convocati nella locale Caserma della Guardia di Finanza per indagini causate dalle dichiarazioni fatte dalla Signora.

La Signora affermava di aver lavorato ben più di quanto realmente avvenuto e quindi denunciava questo abuso perpetrato da parte del datore di lavoro.

Le attente indagini da parte delle Autorità competenti portavano, dopo che erano state fornite tutte le “pezze d’appoggio” in merito alla reale presenza della Signora, al seguente risultato così come messo a verbale.

I coniugi Camilletti, titolarI del Ristorante “Serenella”, Isola della Schiusa, a Grado (GO).

<< In merito alle operazioni di controllo ed alle sue conclusioni espresse nel presente atto, la parte, come in epigrafe generalizzata, dichiara quanto segue: NULLA >>.

Quindi quel “negriero” del datore di lavoro, che già inizialmente aveva rifiutato di corrispondere alla Signora un emolumento in nero (atto palesemente illecito), è stato – in conclusione – del tutto prosciolto dalle accuse false ed infamanti inserite a verbale dalla summenzionata Signora.

Ed allora – a questo punto – mi sorgono spontanee alcune inevitabili domande. ivermectin and doxycycline

Immagine della sala del Ristorante “Serenella” di Grado

Chi paga i danni ? Su chi si può rivalere il datore di lavoro ? Chi lo ripaga dei soldi spesi per difendersi da queste accuse infondate?

Indubbiamente il controllo deve essere attento ed un plauso va alla Guardia di Finanza che ha svolto indagini impeccabili.

Ma chi risarcisce il datore di lavoro?

Sicuramente non certo la ricorrente in quanto nullatenente.

 Un’immagine di Grado “vecchia” con sullo sfondo la famosa Basilica in cui si raduna la comunità cristiana di Grado

Dunque oltre al danno ascrivibile a: spese legali per le contro deduzioni e perdite di tempo etc. anche la beffa di non avere alcuna soddisfazione, se non quella morale di essere una persona onesta (cosa per altro già acclarata).

Questo è un semplice esempio dei ricatti a cui quotidianamente un imprenditore è sottoposto senza praticamente avere armi per contrastare questo mal costume. ivermectina 6mg para humanos preço

Oggi constato con grande amarezza che un signor “Nessuno” può recarsi a sporgere una denuncia per cose mai avvenute, costringere le Autorità ad indagini e l’accusato a difendersi da eventi mai accaduti e non pagare alcunché per le sue dichiarazioni false ed offensive.

Considerazione finale: è difficile se non impossibile difendersi dai tentativi di truffa e parimenti proseguire nell’opera di imprenditore diventa un’impresa di giorno in giorno sempre più difficoltosa !

 

< IL POPOLO > della DEMOCRAZIA CRISTIANA * Direttore Resp. ANGELO SANDRI *

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Periodico registrato presso il Tribunale di Bolzano al num. 13/2004 in data 22/11/2004

 

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Alfredo Giacometti
4 anni fa

Caro Camilletti, una volta, tanti anni fa, chi mentiva in un processo era condannato per false dichiarazioni pubbliche ed oltre a risarcire economicamente l’ingiuriato, veniva condannato anche penalmente. Quindi, prima di spergiurare, l’attore ci pensava cento volte. Poi, con l’andare degli anni è stato stabilito che il lavoratore autonomo o imprenditore che sia, a “PRESCINDERE” da se è una persona onesta, se paga regolarmente le tasse, se è riuscito nella vita a realizzare autonomamente il proprio lavoro ed a crearne per altri; dicevo, “a prescindere”, il Regime che governa il nostro paese ha insinuato nella testa di chiunque, quindi anche del sistema giustizia, che chi lavora in proprio È UN EVASORE FISCALE. Partendo da questo preconcetto, si inverte l’onere della prova se sei un imprenditore: SEI TU IL COLPEVOLE FINO A PROVA CONTRARIA. In conclusione, ti è andata bene che hai trovato dei bravi finanzieri e soprattutto un bravo giudice che ha valutato attentamente le prove, altrimenti, prove o non prove, saresti stato anche condannato solo perché sei un imprenditore, cioè nemico del Paese.

Anonymous
4 anni fa

Caro Giacometti, come posso non concordare con quanto hai scritto.
Oggi siamo tutti evasori e dobbiamo essere sempre pronti a dimostrare il contrario.
Una piccola precisazione, il caso essendo così palesemente infondato non è neppure andato davanti ad un magistrato.
In ogni caso per questa “seccatura” durata circa un anno ho speso oltre al mio tempo circa un migliaio di euro per assistenza legale.
Tristo il giorno che ho pensato di provare a migliorare e creare nel mio piccolo almeno qualche posto di lavoro.