L’URGENZA DEL DIRITTO DEL LAVORO IN CALABRIA ! * PRIMA PARTE *

L’URGENZA DEL DIRITTO DEL LAVORO IN CALABRIA ! * PRIMA PARTE *
Vincenzo Cesareo (Cosenza)

A cura di Dott. Vincenzo Cesareo (Cosenza)

vincenzo.cesareo@dconline.info * www.ilpopolo.news *

Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

< L’URGENZA DEL DIRITTO DEL LAVORO IN CALABRIA ! > * PRIMA PARTE *

Considero l’assenza di “Diritto nel lavoro” il problema principale della regione Calabria. Penso che è lì che avvengono le sopraffazioni maggiori !

E addirittura penso che l’assenza del diritto sia un male più grande ancora della ‘ndrangheta e della criminalità organizzata.

Con una grande amarezza é necessario prendere atto del fallimento delle classi dirigenti che si sono succedute negli ultimi decenni.

Sia chiaro: non do la colpa a nessuno. È una vecchia abitudine, quando si va a sbattere contro un muro e ci si fa male, quella di strepitare: “è colpa sua, è colpa sua”.

E’ semplice: se sono andato a sbattere, vuol dire che guidavo male o che ho scelto i conducenti sbagliati.

E’ arrivata l’occasione per dare una scossa vera all’intellettualità e alla classe dirigente calabrese.

E che ci sia la necessità vera nasce anche dalla urgenza di non assecondare le pulsioni populiste e qualunquiste e va fatto con lucidità e lungimiranza, senza cedere a compromessi.

Ma siccome la presunzione è una malattia inguaribile, resto presuntuoso, e voglio dirVi cosa credo di avere capito di questa regione.

Di solito, se si parla della Calabria, si dice che il suo problema è l’illegalità.

Io non ho mai creduto al valore della legalità, anzi, disprezzo la legalità. Credo ad un principio molto diverso: quello del Diritto e dei Diritti.

La legalità può essere ingiusta, può essere oppressiva, può essere conformista, bigotta, vetusta, persecutoria, conservatrice.

Anzi: è sempre conservatrice, e non è affatto detto che sia garanzia dei diritti.

La legalità è il contrario della ribellione. Non mi è mai piaciuta.

Il Diritto è un’altra cosa: il diritto e i diritti sono quei grandi valori della civiltà, in continua evoluzione, che si oppongono alla sopraffazione, al dominio, e tendono ad affermare l’uguaglianza delle donne e degli uomini e la primazia della loro dignità rispetto agli interessi dell’economia e del potere.

Il Diritto tende all’uguaglianza. Ed è il contrario del Potere.

Quando si dice che il problema della Calabria è la legalità si cerca di irrobustire quel vecchio pregiudizio del Nord, secondo il quale la questione meridionale è una questione criminale.

E così è facile trovare la soluzione: più polizia, più giudici, più manette, un pò di esercito e un pò di razzismo sano e moderno, alimentato dalla buona stampa nazionale.

Io invece penso che il problema all’ordine del giorno sia il Diritto, soprattutto il Diritto della Calabria nei confronti del Nord.

È il Nord che da decenni viola i diritti fondamentali della Calabria. Prima di tutto il diritto del popolo calabrese ad essere popolo calabrese.

Quello che solitamente viene chiamato il fenomeno dell’emigrazione, ma che io preferisco chiamare la “deportazione”, e cioè il trasferimento al Nord di milioni di calabresi, sottomessi e spinti a lavorare per il miracolo economico lombardo, o piemontese, o ligure o romano, è uno dei più grandi atti di sopraffazione di massa compiuti sotto l’occhio benevolo della Repubblica italiana.  È un delitto. E non ha trovato opposizione.

Neppure la sinistra, nel dopoguerra, si è mai fatta carico di questa gigantesca ingiustizia. Perché? Perché purtroppo, in Italia, anche la sinistra è settentrionale.

La Calabria, nonostante grandi personaggi politici isolati, come Gullo, o Mancini, o Misasi, non ha mai avuto una sinistra.

Così come tutto il Mezzogiorno d’Italia. Nasce da qui, esattamente da qui, la consuetudine di cancellare il Diritto della Calabria, e in particolare il Diritto del lavoro.

< FINE DELLA PRIMA PARTE >

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Giordana Di Giacomo
1 anno fa

Complimenti,
per il concentrato di “verità nuda e cruda”!!!

Il destino della Meravigliosa e ricca Calabria si può cambiare, destino che qualcuno ha deciso, chissà perché!? A cominciare dalle stazioni e dagli aeroporti, sembra che al nord si possano “impiantare” e al sud no!
Ho avuto modo di conoscere la gente del posto, ospitale e dedita alla Famiglia, ha investito moltissimo in cultura e formazione, anche facendo sacrifici… forse però ne ha beneficiato di più il Centro-Nord che il Sud è questo non fa onore ad una Nazione come l’Italia… Oggi però, crescita del Sud diventa una sorta di ovvio adeguamento ai tempi, e un superamento dei LUOGHI Comuni…
G. D. G.

Angelo Sandri
1 anno fa

Il tema del lavoro è davvero centrale per il futuro della nostra società!