L’IMPOSSIBILE “ESPORTAZIONE” DELLA LIBERTA’: NESSUNO AMA I MISSIONARI ARMATI !  

L’IMPOSSIBILE “ESPORTAZIONE” DELLA LIBERTA’: NESSUNO AMA I MISSIONARI ARMATI !  
Vincenzo Cesareo (Cosenza)

A cura di Dott. Vincenzo Cesareo (Cosenza)

vincenzo.cesareo@dconline.info

Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

< L’IMPOSSIBILE “ESPORTAZIONE” DELLA LIBERTA’: NESSUNO AMA I MISSIONARI ARMATI ! > 

Si può esportare la libertà? Sono stati diversi i tentativi falliti di “esportazione della libertà”: dalla guerra del Peloponneso, alla guerra in Afghanistan, passando per la Rivoluzione francese e l’URSS.

Gli oppositori del principio della libertà che va esportata, si trovano già nella Francia del 1792, quando le svolte più drammatiche della Rivoluzione francese non si erano ancora prodotte.

Robespierre condannò la dichiarazione di guerra all’Austria, reputava assurda la pretesa dei girondini al Governo di poter esportare la libertà che per Robespierre corrisponde alla «idea più stravagante che possa nascere nella testa di un uomo politico».

E’ infatti inconcepibile «credere che sia sufficiente per un popolo entrare a mano armata nel territorio di un popolo straniero per fargli adottare le sue leggi e la sua Costituzione.

Nessuno ama i missionari armati ! Il primo consiglio che danno la natura e la prudenza è quello di respingerli come nemici».

L’evoluzione fu proprio quella: l’esportazione degli ideali della rivoluzione divenne il pretesto ideologico per guerre di conquista, repressione violenta dei dissidenti, espansionismo che portò alla fondazione di un nuovo impero con Napoleone.

Analogamente, un secolo e mezzo più tardi, gli USA con il pretesto di esportare la libertà hanno orchestrato colpi di stato per portare al potere governi-regimi filoamericani e hanno scatenato guerre con pretesti falsi, come l’Iraq accusato di possedere inesistenti armi di distruzione di massa, solo per espandere l’egemonia americana.

“Come il Minosse dantesco «guida e manda secondo ch’avvinghia», così è a discrezione dell’amministrazione USA decidere chi è terrorista e chi non lo è; chi è già pronto per essere aggredito e disarmato e chi deve invece aspettarsi prima o poi un tale trattamento”.

In conclusione “Esportare la libertà” è un mito che ha fallito perché chi utilizza questo pretesto non lo ha mai fatto per la libertà altrui, ma solo e sempre per difendere i propri interessi.

Una lezione che in Occidente molti, plagiati dalla propaganda “democratica”, ancora non comprendono.