Le tante problematiche che investono la famiglia nella società contemporanea: la visione della Democrazia Cristiana (prima parte).

Le tante problematiche che investono la famiglia nella società contemporanea: la visione della Democrazia Cristiana (prima parte).

di ROSALBA CALTAGIRONE (Trapani) –rosalba.caltagirone@dconline.info

Segretario provinciale del Movimento femminile e per le Pari Opportunità della Democrazia Cristiana della provincia di Trapani – www.ilpopolo.news

< Le tante problematiche che investono la famiglia nella società contemporanea: la visione della Democrazia Cristiana >.

 Parallelamente all’indubbio rafforzamento della Democrazia Cristiana anche sul piano organizzativo; ed in parallelo anche con il rafforzamento del processo di riunificazione in atto e che vede le varie componenti democratico cristiane dialogare all’interno della Federazione “Democrazia Cristiana” ed anche oltre perseguendo un intento di riunificazione anche con l’UDC e le altre forze politiche centriste di orientamento D.C., va registrato anche un notevole impegno di vari dirigenti democratici cristiani in ordine a tematiche di contenuto e di programma a con cui confrontarsi con la cosiddetta società civile.

La Sig.ra ROSALBA CALTAGIRONE, di Trapani, Segretario provinciale del Movimento femminile e per le Pari Opportunità della Democrazia Cristiana di Trapani, ha inteso affrontare quest’oggi quelle problematiche attinenti la famiglia, che costituiscono uno dei problemi che sta maggiormente a cuore non solo alla Democrazia Cristiana ma a tutta quell’area cattolico/cristiana a cui anche la D.C. continua a voler fare esplicito riferimento.

<< Esaminiamo dunque la nostra coscienza – esordisce Rosalba Caltagirone – e domandiamoci che cosa significhi oggi essere una Famiglia Cristiana e quali sono i suoi compiti in una Società ormai secolarizzata.

Le domande ovviamente potrebbero essere anche molte altre, concernenti i figli, la loro educazione e tanti altri aspetti legati ad una visione cristiana del mondo e delle cose.

Il Matrimonio è un donarsi vicendevolmente ed è un compito di elevata responsabilità, in quanto quanto mossi dalla consapevolezza e dalla volontà di conformità alla fede cristiana. In tal caso si sceglie di divenire nucleo familiare che è cellula vivente della nostra Società e che genera vita attraverso gestazione.

I coniugi, divenendo punti di riferimento e di sostegno reciproco, sono veri e propri “ponti d’accoglienza” verso gli altri; sostegno ed educatori primari dei propri Figli; canali di trasmissione della fede che professiamo.

Una visione questa che scaturisce nitidamente da quella Dottrina Sociale della Chiesa a cui anche la Democrazia Cristiana dichiara apertamente di aderire.

Da questa scelta derivano degli obblighi di coerenza e perlomeno tendenzialmente anche i democratici cristiani devono attenersi con un percorso di vita certamente non facile – visti i tempi che corrono – che non può non interpellarci in termini seri e concreti ed in coerenza con quei valori di fondo che dobbiamo cercare di conservare per un futuro positivo della nostra Società.

Indubbiamente per i cristiani che scelgono la via matrimoniale, un pensiero particolare – oltre alla intramontabile Sacra Famiglia di Nazareth – va anche al fulgido esempio di Santa Rita da Cascia, non per nulla definita la Santa della “cause impossibili”.

E parlare al giorno d’oggi di famiglia unita e salda nell’amore, oggi e per sempre, come ci hanno insegnato, potrebbe proprio necessitar di rivolgersi con particolare vigoria a Santa Rita da Cascia, patrona delle cause impossibili.

Ma battute a parte, una visione ottimistica ed improntata a maggiore serenità potrebbe aiutare non poco una società come quella attuale attanagliata da vicende davvero assurde e che intristiscono la cronaca quotidiana, con una serie fin troppo numerosa di scelleratezze e nefandezze varie.

In realtà anche in questo campo concernente le problematiche della famiglia (ma il discorso vale anche per tanti altri aspetti della società contemporanea) una delle questioni fondamentali da affrontare è quella della sfida educativa di cui tutti abbiamo bisogno, a prescindere dai dati anagrafici della nostra carta d’identità.

Una sfida educativa a cui dobbiamo cercare di rispondere in maniera seria e concreta, in quanto viviamo un’epoca in cui a fronte di un enorme potenziamento dei mezzi di comunicazione a nostra disposizione, sono aumentati in modo enorme aspetti ben poco educativi con tanta confusione, qualunquismo, scarsa riflessione e minore capacità educativa verso gli altri ed anche verso se stessi.

Dobbiamo dunque rimboccarci le maniche e cercare di invertire questo processo negativo che rischia di inquinare e forse anche corrompere la nostra società.

Ed in tal senso anche i democratici cristiani debbono coraggiosamente cercare di fare il loro dovere !

 (fine prima parte).

di ROSALBA CALTAGIRONE (Trapani) –rosalba.caltagirone@dconline.info

Segretario provinciale del Movimento femminile e per le Pari Opportunità della Democrazia Cristiana della provincia di Trapani – www.ilpopolo.news

 

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Anonymous
5 anni fa

Si parla spesso di famiglia, com’è stata definita “ponte di accoglienza verso altri”. Purtroppo potremo parlare all’infinito del valore e dell’importanza nell’ambito della nostra società, rivolta anche a un laicismo estremo. Non è sufficiente a mio avviso declamare questo status se non si comprende il legame intrinseco di cui ne è permeata. La famiglia cristiana non può essere considerata un elemento a se stante ” che vive di luce propria”.Se parliamo di “famiglia cristiana” si intende che essa viva nell’ambito delle Chiesa. Infatti si dice: “Famiglia piccola Chiesa” perché in famiglia si dovrebbe vivere in santità dei precetti: frequentando le parrocchie ci si proietta nelle realtà che diventano momenti di grande formazione cristiana. I coniugi frequentando i gruppi famiglia partecipano alla formazione e alla catechesi: per il battesimo; per la Prima Comunione, etc.
Quindi si potrà dire: la Famiglia sta alla Chiesa come la Chiesa sta alla Famiglia. È naturale che se abbracciamo questa logica, occorre che i coniugi abbandonino ogni velleità a voler vivere, ad es.nell’ambito del lavoro, da protagonisti, cioè di avere al primo posto la carriera e poi il resto si vedrà , perché vivrebbeto nella contraddizione e verrebbero meno ai veri precetti cristiani,fondamento del nostro amore per il Padre Nostro Signore Dio ch’è nei Cieli, ma vive in mezzo a noi, se lo vogliamo, manifestando il nostro Grande Amore per Lui, con la preghiera e le opere. ale49