NICOLA ZUIN (DEMOCRAZIA CRISTIANA – VENEZIA): LE BANCHE CONTINUANO A REALIZZARE PROFITTI “RECORD” MENTRE AVANZA PREOCCUPANTE LA “MACELLERIA SOCIALE” ! – PRIMA PARTE

NICOLA ZUIN (DEMOCRAZIA CRISTIANA – VENEZIA): LE BANCHE CONTINUANO A REALIZZARE PROFITTI “RECORD” MENTRE AVANZA PREOCCUPANTE LA “MACELLERIA SOCIALE” ! – PRIMA PARTE
Nicola Zuin (Venezia)

A cura di Dott. NICOLA ZUIN (Venezia)

nicola.zuin@dconline.info * cell. 335-7198871 *

Vice-Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana italiana

Direttore Editoriale de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana 

< NICOLA ZUIN (DEMOCRAZIA CRISTIANA – VENEZIA): LE BANCHE CONTINUANO A REALIZZARE PROFITTI “RECORD” MENTRE AVANZA PREOCCUPANTE LA “MACELLERIA SOCIALE” ! > * PRIMA PARTE

Abbiamo avvicinato Giacinto Cimolai (Pordenone) per poter approfondire alcune tematiche di natura economico/finanziaria che stanno molto a cuore ai cittadini italiani ed in particolare agli imprenditori.

Giacinto Cimolai (Pordenone)

Si è tenuta nei giorni scorsi (venerdì 10 novembre 2023) presso la Camera dei Deputati, a Roma, una tavola rotonda dal titolo:

< La cessione dei “prestiti non performanti” conseguenze su cittadini e imprese. Le possibili risposte. >

L’iniziativa è stata promossa per illustrare una proposta di legge d’iniziativa dei deputati Vaccari, Ubaldo e Pagano.

Politici dei partiti sia di Governo che dell’opposizione si sono confrontati con esperti sul tema NPL.

L’acronimo NPL sta per < Non Performing Loans >, traducibile come “prestiti non performanti”.

Esso indica i crediti che, per un motivo o per un altro, risultano più difficili da estinguere, così come le esposizioni scadute o sconfinate.

Termini inglesi, sempre incomprensibili per i più perché l’economia non deve essere spiegata ma subita !

Con questo nostro intervento cercheremo di rendere comprensibile quegli aspetti che sembrano riservati solo per gli addetti ai lavori, convinti chesolo attraverso la conoscenza ci può essere un cambiamento.

Che cosa accade quando un finanziamento o un mutuo non viene pagato?

La banca se ne libera attraverso uno strumento che viene chiamato cartolarizzazione.

Per cercare di capire quello che accade dobbiamo comprendere il significato di alcuni termini.

Cartolarizzazione: è un’operazione che trasforma una serie di diritti su attività illiquide (prestiti, crediti commerciali, immobili) in titoli negoziabili. La gestione di queste attività è in capo a una società veicolo, Special Purpose Vehicle (SPV), diversa dalla proprietaria dei diritti.

Crediti deteriorati: in inglese non-performing loans (NPL), sono prestiti giudicati difficili da riscuotere. Si distinguono in esposizioni scadute (le rate non vengono pagate da più di 90 giorni), inadempienze probabili (non recuperabili nella loro interezza se non tramite azioni legali o ricorrendo alle garanzie), e sofferenze, ovvero i crediti verso soggetti insolventi.

Spv: Special Purpose Vehicle, società costituita con l’unico scopo di acquistare diritti su attività illiquide da banche o altri intermediari, per poi emettere titoli acquistabili sul mercato finanziario.

Servicer: società incaricata dalla banca di gestire un portafoglio di crediti deteriorati che sono stati cartolarizzati, procedendo alla riscossione delle rate arretrate o al recupero del credito. Può anche acquistare direttamente i pacchetti di crediti.

La cartolarizzazione è un’operazione finanziaria astratta, che però può avere effetti molto concreti per le famiglie e le aziende che hanno contratto i prestiti. Parte dall’economia reale per poi finire in un sistema parallelo dove mercati, istituzioni e intermediari svolgono le stesse funzioni delle banche senza però dover rispondere alle autorità di vigilanza.

In sostanza una banca svende pacchetti di crediti deteriorati a società appositamente costituite per l’operazione. A loro volta queste società danno in gestione i mutui non pagati a società di recupero crediti, che cercano di riscuotere il dovuto anche con tattiche molto aggressive.

Il meccanismo è incoraggiato dalla Banca centrale europea, perché serve a ripulire i bilanci delle banche dalle sofferenze.

Tuttavia, questo meccanismo alimenta un mercato speculativo, sottratto alle regolamentazioni delle banche centrali, che sottrae gettito al fisco dei Paesi dove hanno sede le banche più esposte alle sofferenze.

Il costo sociale delle cartolarizzazioni, poi, può essere molto elevato: chi si è sovra-indebitato, magari per colpa delle stesse banche, che hanno concesso mutui a condizioni difficili da ripagare, viene spesso sfrattato.

Il sistema nasconde anche criticità in termini di trasparenza.

I veicoli di cartolarizzazione sono società “usa e getta”, con capitale sociale minimo e senza dipendenti, spesso possedute da anonime fondazioni domiciliate in Olanda. Esiste quindi il rischio che le banche siano le vere proprietarie: se così fosse l’intera operazione potrebbe configurarsi come un illecito.

Le banche starebbero commettendo una frode ai danni del mercato, aggirando le regole create apposta per evitare una nuova bolla finanziaria come nel 2008.

In sostanza, la banca svende a poco prezzo pacchetti di crediti deteriorati a società appositamente costituite per l’operazione.

Il termine svendita non è casuale: secondo Banca d’Italia, il prezzo medio a cui le sofferenze – così vengono chiamati i crediti di debitori insolventi – sono stati cedute nel 2021 era di appena il 20% del valore originario.

Per i prestiti senza garanzia il prezzo scende ancora, prospettando lauti guadagni per le società che acquistano i crediti, le Spv.

Queste società fanno due cose: innanzitutto si occupano di recuperare il credito, affidandosi anche a società specializzate, i cosiddetti servicer.

Allo stesso tempo, provvedono a emettere dei titoli (la cartolarizzazione vera e propria), il cui rendimento dipende dalla probabilità con cui un certo debito verrà ripagato, e li collocano presso investitori professionali. Ad acquistarli, infatti, sono società di investimento e fondi pensione.

Questo meccanismo alimenta un mercato speculativo e opaco, sottratto alle regolamentazioni delle banche centrali. Sottrae anche gettito al fisco del nostro Paese perché nel momento in cui questi crediti vengono ceduti creano perdite che permettono forti risparmi fiscali alle banche con una conseguente diminuzione del gettito fiscale per lo Stato.

Le conseguenze sono molto semplici: se c’è un minor incasso da parte dello Stato ci deve essere un aumento della tassazione a tutti gli altri soggetti per ripianarlo.

La seconda è che molti fondi che acquistano le cartolarizzazioni, hanno la sede in paradisi fiscali, e questo è un punto assai critico: il guadagno dell’operazione si ha nella misura in cui il fondo ha versato 100 per acquistare un’obbligazione della Spv, ma questa gli restituisce 120, perché ha incassato di più di quanto abbia speso per comprare i crediti in sofferenza.

Questo reddito aggiuntivo viene versato nel luogo dove il fondo ha sede. Se il fondo ha sede in un Paese dove la tassazione è molto favorevole è chiaro che lì c’è un grosso vantaggio.

 

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Giacinto Cimolai. Friulano.

Fondatore del progetto sociale che fa riferimento all’Aassociazione Comunità Etica.

Dal 2017 si dedica alla promozione e allo sviluppo di questo progetto, promuovendolo in Italia e all’estero.

Fondatore e responsabile del progetto di Tutela Legale Etica che si propone di difendere tutti coloro che sono afflitti dal Debito.

Presidente di ConfimpresaItalia-Friuli Presidente della Cooperativa OPES.

Presidente Regionale per il Friuli Venezia Giulia dell’associazione di promozione sociale A.N.A.S.

Nel 2022 fonda la testata giornalistica CambiaMenti, di cui è direttore editoriale. Ha pubblicato quattro libri

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