L’anno che viene.

L’anno che viene.

Comm. Rodolfo Concordia (Roma) * 335-7709516 * rodolfo.concordia@dconline.info * Coordinatore Segreteria Politica Naz.le della Democrazia Cristiana * Segretario regionale per lo Sviluppo e l’Organizzazione della Democrazia Cristiana regione Lazio 

< L’anno che viene >.

Raffiche di vento volteggiano incontrastate nel cielo e spazzano via le ombre di un tempo che fu, echeggiando attimi di ricordi di un anno che volge al tramonto.

Le nuvole, come corpo svuotato di materia, sono in balia di un incedere incontrastato che nulla e nessuno può fermare e che caratterizza il genere umano, soggetto comunque, ad una realtà escatologica che interroga la coscienza e la coniuga ad un futuro denso di dubbi che si sciolgono, solo per chi ha Fede e possiede la Certezza di un Domani da vivere nello splendore della Sua Luce.

L’anno che passa, è una metafora della vita: in esso troviamo noi stessi, con la nostra umanità a rincorrere sogni, aspettative ed a cimentarsi giornalmente, con quel dovere della coerenza fra asserzioni verbali ed i nostri comportamenti che a mio avviso, rappresenta l’unico Marker con cui, nel silenzio dell’intimità, possiamo definire chi realmente siamo stati e quale è il giudizio che diamo di noi stessi.

E nel sacco che portiamo in spalla,ritroviamo gli attimi, trasformati in ricordi,che hanno fermato il tempo ed hanno cadenzato il nostro cammino.

Indubbiamente il 2019 è stato un anno strano, caratterizzato da avvenimenti controversi e che si chiude, con un’altra strage che ancora una volta, colpisce i fratelli Cristiani.

Essi rappresentano i Nuovi Martiri di un tempo di odio, di rancore e della pazzia di utilizzare la Religione come supporto ad una politica di sangue, macchiata dal disonore di menti, costruite nel disprezzo verso un’altra Fede. Credo, che esso rappresenti, il livello più basso non solo di una civiltà, ma della specie umana e della sua capacità di giudizio e di comprensione dell’altro, soprattutto in
materia religiosa che deve parlare soltanto di amore e non di violenza.

Tutto ciò, accade spesso, nel silenzio vile di Mass Media, sempre pronti a minimizzare e mai propensi a riflettere sul perchè ciò accade e perchè sono quasi sempre Cristiani inermi ad essere oggetti del furore e dell’odio di una inciviltà che provoca orrore e disprezzo.

Nonostante l’incessante impegno pastorale di Papa Francesco, straordinariamente impegnato, a ricercare, approfondire ed a lenire le distanze ed a ricercare un rapporto costante con tutte le religioni monoteiste e con tutte quelle che abiurano l’uso della violenza e della guerra.

Ma in noi prevale il senso profondo della Fede ed Essa, ci dona la forza morale per superare le barbarie e volgendo il capo al Cielo, a riprendere il Cammino verso un Mondo Nuovo, più giusto, più solidale più equo.

Direi, un mondo ed una Società a misura d’uomo nella quale Esso possa trovare la sua realizzazione umana, sociale, famigliare, professionale e soprattutto la sua dignità ed il rispetto di se stesso e dei suoi simili.

Questo ci consente di far scemare l’anno, conservando la dolcezza di attimi di ricordi che hanno colpito il nostro animo e che sopravvivono, insieme, alla percezione netta di una realtà sociale, civile, economica e politica del nostro amato Paese densa di nubi e di rischi rispetto ad alcuni parametri che rivelano lo stato di disagio, di dolore e di reale difficoltà al limite della sussistenza che ci perviene da un consistente e
sempre più esteso targhet di società che reclama più giustizia, più equità e soprattutto la certezza del lavoro.

A fronte di ciò risulta impossibile al mondo Cattolico di restare in silenzio di fronte ad una richiesta di impegno sociale e politico così accorata che ribolle all’interno del tessuto connettivo e che potrebbe avere ripercussioni sulla stabilità del sistema democratico.

Anche perchè le azioni e le posizioni degli attuali Partiti restano inadeguate a comprendere il senso di questo disagio ed a rappresentarlo in un Progetto Politico Organico che traguardi le difficoltà contingenti ed ipotizzi una Idea di Società nella quale il dolore ed il disagio, vengano riassorbite e gradualmente ricomposte, in un’ottica di armonizzazione dei bisogni e delle necessità del nostro popolo.

La realtà, io credo, è l’assenza nello scenario politico di un partito che abbia un Progetto Credibile ed una Idea di Società da realizzare, capace di riassorbire il disagio sociale e di indirizzarlo verso una ricomposizione del Paese e ad una armonizzazione delle diversità, nell’ottica di un
bene comune, nel rispetto del mandato Costituzionale ed avendo presente il senso dello Stato e delle Istituzioni.

Ma per realizzarlo occorre avere una Identità ed una Fede, che traguarda l’arido contesto degli interessi dei gruppi forti e riscopra i Valori ed il Patrimonio di un processo di crescita e di sviluppo, che veda la Politica avere il sopravvento sull’Economia.

Solo in questo modo sarà possibile riproporre la Centralità dell’essere umano e dei suoi bisogni rispetto agli interessi di parte che mirano solo a mantenere un consenso elettorale rispetto al bene collettivo o al mantenimento dei privilegi di casta o di ceto.

E senza questa scelta di campo ed in assenza della certezza della realizzazione del Bene Comune risulterà una chimera ipotizzare un cammino di cresita sociale, che si ritrova in un tessuto unitario di Valori e che marcia spedito, verso la costruzione di una Democrazia Compiuta, rappresentando, altresì,una reale Speranza di Cambiamento per le Nuove Generazioni.

Da ciò, risulta evidente, il ruolo e la prospettiva di un Nuovo Partito della Democrazia Cristiana Unita che può riproporsi come Guida e come componente insostituibile sul versante di un Progetto che vede l’uomo al centro degli interessi di una Politica che recupera moralità, dignità, eticità.

Essa così, si ripropone, come strumento insostituibile per la realizzazione del Bene Comune, che ripudia la prospettiva di essere mezzo di perseguimento di interessi di parte o di quelli elettorali e ritrova dignità nell’alveo dei Valori e del Patrimonio storico del nostro glorioso passato.

La linea della Democrazia Cristiana guidata da Angelo Sandri è chiara e marcia spedita verso l’affermazione di una Identità che recupera storiche  divergenze e si ricompone all’interno di un Unico Partito e di di un Progetto di Società in linea con i Valori del Popolarismo Comunitario e restando ancorati al principio non discutibile di uno Stato al servizio dell’uomo e non per il suo sfruttamento.

D’altronde è il ruolo che Aldo Moro assegnava al mondo Cattolico.

Esso, nei momenti di difficoltà, di smarrimento e possedendo la Certezza di una trascendenza escatologica, aveva il dovere di impegnarsi e di elaborare un Progetto di crescita sociale e civile che doveva superare la contingenza e mirare alla costruzione del Bene Comune per dare una Speranza alle Nuove Generazioni e nel contesto attuale, di interrompere un esodo insopportabile delle migliori energie verso l’estero.

Esse sono un patrimonio della Nazione e lo Stato deve essere impegnato a costruire ed a realizzare le condizioni della loro permanenza nel Paese, offrendo loro certezze per il proprio futuro.

E sono convinto, che solo un Nuovo Partito della Democrazia Cristiana potrà restituire loro quelle Certezze che sono venute meno per  l’incapacità di una classe politica senza Storia, senza Progetto e quindi non all’altezza di dare Speranze al loro futuro.

Il Paese ed i Giovani in particolare, attendono da Noi risposte degne del nostro passato ed una Proposta di Società che edifica un percorso di realizzazione umana e di salvaguardia delle fasce più deboli della Società, dove riprendono valore e consistenza parole come solidarietà, equità, sussidiarità e giustizia sociale e civile che non fanno più parte del contesto politico attuale.

Spetta a noi il compito di reinnestarle nel tessuto connettivo e riprendere un Cammino di Civiltà, di crescita e di sviluppo.

Dobbiamo essere degni del ruolo che la Storia ci assegna e ridiventare Luce di un processo di realizzazione umana, sociale e civile.

Questo è il compito e la SFIDA che ci perviene dalla parte più sana di una Società stanca di urla e di promesse elettorali ed alla ricerca di una Speranza che solo Noi, possiamo e dobbiamo tradurre in Certezza.

Mi aspetto, che nel Nuovo Anno, questo sogno si avveri e si proceda rapidamente, alla costituzione del Nuovo Partito della Democrazia Cristiana e che Esso, sia l’inizio di una Nuova Era di crescita, di sviluppo,di equità e di giustizia sociale che rappresentano il vero obiettivo del nostro impegno sociale e politico.

Comm. Rodolfo Concordia (Roma) * 335-7709516 * rodolfo.concordia@dconline.info * Coordinatore Segreteria Politica Naz.le della Democrazia Cristiana * Segretario regionale per lo Sviluppo e l’Organizzazione della Democrazia Cristiana regione Lazio