La Ue boccia il Def. Lettera della Commissione europea: la situazione diventa preoccupante sul deficit italiano.

Dombrovskis e Moscovici scrivono a Tria: "Le previsioni dal 2019 al 2021 ""deviano dal percorso di convergenza annunciato dall'Italia".

La Ue boccia il Def. Lettera della Commissione europea: la situazione diventa preoccupante sul deficit italiano.

Oggi è arrivato quello che tutti non volevano accadesse mai.
la Ue ha redatto due pagine per bocciare il Documento di economia e finanza appena approvato e per dire al governo italiano che i suoi numeri non vanno inseriti nella manovra, altrimenti l’Europa sarà costretta a respingerla. Così la Commissione europea dopo giorni di schermaglie con un primo atto formale indica a Di Maio e Salvini che finanziare in deficit reddito di cittadinanza e flat tax è contrario alle regole del Patto di stabilità. Lo fa con la lettera di risposta alla missiva con la quale ieri Giovanni Tria aveva illustrato all’esecutivo comunitario i cardini del Def.

“Il Def a prima vista sembra costituire una deviazione significativa dal percorso di bilancio indicato dal Consiglio Ue il che è motivo di seria preoccupazione”, scrivono il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e il titolare agli Affari economici Pierre Moscovici. Che aggiungono: “Chiediamo alle autorità italiane di assicurare che la manovra sia in linea con le regole fiscali comuni” della zona euro.

Insomma, un ultimatum a cambiare politica economica per il 2019 entro il 15 ottobre, giorno in cui la Legge di bilancio dovrà essere notificata a Bruxelles. Se così non sarà, il messaggio implicito, la Commissione boccerà la manovra e aprirà una procedura su debito e deficit. Ai primi di settembre la Ue aveva concesso all’Italia uno sconto sul risanamento, facendo sapere che si sarebbe accontentata di un deficit pari all’1,6% del Pil, comunque 9 miliardi in meno di correzione del deficit strutturale da spendere nella finanziaria. Il governo però ha deciso di portare l’indebitamento al 2,4% nel 2019, violando palesemente le regole della moneta unica studiate per tenere a bada il debito pubblico dei partner della zona euro. L’Italia è il terzo paese più indebitato del mondo, il secondo d’Europa dopo la Grecia, con un livello intorno al 132% del Prodotto interno lordo.

tratto dal web

di Antonio Gentile