La politica della Democrazia Cristiana è servizio sociale ed apostolato cristiano

La politica della Democrazia Cristiana è servizio sociale ed apostolato cristiano
Fernando Ciarrocchi (Ascoli Piceno)

A cura di FERNANDO CIARROCCHI (Monteprandone/prov. Ascoli Piceno)

fernando.ciarrocchi@dconline.info * Tel. 347-2577651

Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.

 Responsabile nazionale dell’Agenzia Stampa “Libertas”

Vice-Segretario naz.le Dip. “Sviluppo-Comunicazione-Marketing” della Democrazia Cristiana 

Editorialista del ” Il Popolo” della Democrazia Cristiana 

< La politica della Democrazia Cristiana è servizio sociale ed apostolato cristiano >

La campagna elettorale è iniziata a pieno ritmo visti i tempi ristretti e il periodo clamorosamente anomalo in cui si sta svolgendo. In effetti è la prima consultazione elettorale dell’era repubblicana che si svolge tra il “clou” della stagione estiva e il mese di settembre.

La Democrazia Cristiana oltre ad avere schierato alcuni dei suoi uomini migliori nell’alleanza “Noi di Centro” di Clemente Mastella insieme agli “Europeisti ” offre ai lettori ed ai democratici cristiani un ulteriore contributo: la pubblicazione a step  del “Codice di comportamento” che disciplina, appunto, come deve comportarsi il democratico cristiano nell’agone politico.

L’iniziativa è dovuto in particolare all’Ing. Enrico Migliardi (Roma), in combinato disposto con il Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana Dott. Angelo Sandri (Udine)

 

MORALIZZAZIONE

Il “Codice di comportamento” della Democrazia Cristiana disciplina l’attività politica degli aderenti e moralizza la vita pubblica degli stessi, inoltre ha come scopo quello di integrare i doveri degli iscritti al Partito alla disciplina della vita cristiana.

Le norme di tale “Codice” hanno la finalità di garantire dignità e decoro a chi esercita, nella Democrazia Cristiana, il ruolo del politico e fissano i diritti ed i doveri di una politica cristiana, sempre subordinata alla professione cristiana.

Politica e Religione

  • Politica e valori religiosi. L’attività politica deve ispirarsi alla morale cristiana e l’iscritto alla DC deve avere coscienza dei doveri imposti dal rispetto dei valori religiosi, dei quali tratta anche la Costituzione Italiana tutelando le libertà religiose e stabilendo i “fini di religione” di determinate istituzioni. Dei valori religiosi trattano pure i Codici w le leggi dello Stato.
  • La politica come missione ed apostolato. Il cristiano sa che l’impegno politico non esaurisce tutta la dimensione degli impegni umani ed intende la politica cristiana non solo quale servizio sociale, ma anche quale missione ed apostolato cristiano, dando a Cesare ciò che è di Cesare ed a Dio ciò che è di Dio.
  • Metodo cristiano nell’operato politico. L’iscritto alla DC deve operare, nella sfera della politica, con “metodo cristiano” (don Sturzo) e deve praticare la “maniera cristiana” di essere politico.
Don Luigi Sturzo

Dopo aver  affrontato il tema del comportamento del democratico cristiano in Politica e Religione, ora parliamo di Politica e Morale.

Politica e Morale.

  • Il “dover essere della politica”. La politica cristiana, al di là della scienza e della tecnica politica, esige il rispetto di quei principi morali che indicano non l’essere, ma il “dover essere” morale della politica.
  • Politica e bene comune. Fine supremo della politica è primariamente il bene comune, cioè quel bene della comunità che, considerato nel suo complesso organico, trascende i beni particolari. La politica offre un mezzo essenziale per la difesa pubblica dei diritti della persona nella sfera dello Stato.
  • Fini e mezzi della politica. Contro ogni forma di macchiavellismo, la politica cristiana esige che siano leciti non solo i fini, ma anche i mezzi poiché il fine, anche se lecito, non giustifica i mezzi illeciti per raggiungerlo.
  • Conoscenza e responsabilità politica. L’esperienza politica è necessaria per assicurare la competenza e la tecnica politica, ma non è sufficiente a dirigere l’azione politica la quale deve essere disciplinata anzitutto dalla coscienza del dovere politico e dalla responsabilità morale, non meno impegnativa della responsabilità politica. Della responsabilità politica e morale il politico deve rendere conto alla società ed accettarne le conseguenze.
  • Morale politica intesa come scienza ed arte. La morale politica è scienza del bene e del male nell’operare politico ed è pure arte che mira a promuovere il bene politico ed a combattere il male politico.
  • Virtù politiche e virtù morali. Nella politica cristiana sono intimamente legate le virtù politiche alle virtù morali (onestà, correttezza, lealtà, disinteresse, equità, coraggio, fedeltà alle idee, fraternità con i colleghi, testimonianza della verità, etc.). All’operatore politico è richiesta la “buona reputazione” di cui trattano Codici e leggi stabilendo sanzioni contro le offese alla “buona reputazione”.
  • Valori inscindibili. La politica cristiana respinge ogni separatismo, non solo tra morale privata e morale pubblica, ma anche fra morale e politica in quanto considera questi valori come distinti, ma non come separati. Si impone, inoltre, l’integrazione dei doveri morali, giuridici e politici tra loro e con quelli cristiani.
  • Morale cristiana, politica materialista e politica laica. Il cristiano riconosce la specifica natura etica della politica cristiana, incompatibile, sia con la politica dell’ateismo materialista, il quale è dichiaratamente anticristiano in quanto negatore dei valori cristiani, sia con la politica del laicismo il quale, quando non è anticristiano, si dichiara anticristo in quanto sostenitore della indifferenza di fronte ai valori cristiani. La politica cristiana non accetta né l’antitesi tra morale e politica, né quella separazione laica tra morale e politica che si oppone alla “intrusione” della morale nella politica in nome dell’ “intrusione” della politica nella morale. La Repubblica Italiana non è stata definita “laica” dalla Costituzione, a differenza, per esempio dalla Repubblica Francese che, nel testo costituzionale, è espressamente dichiarata “laique”.

  • Morale cristiana e morale corrente. La “morale corrente”, di cui talora tratta il laicismo, non è necessariamente la morale cristiana. E’ ugualmente doveroso rispettare la morale che è normalmente espressa dalla coscienza e dall’azione della generalità degli uomini in un determinato momento storico e che influisce su un determinato ordinamento politico.
  • Morale professionale ed attività politica. L’attività politica, in rapporto all’esercizio di incarichi pubblici, può assumere carattere di professionalità, non esclusiva perché normalmente coesiste con altra professione preesistente che viene sostituita o sospesa, né permanente perché l’attività professionale del politico cessa normalmente con la fine di un mandato, o di un incarico politico. Anche se non è né esclusiva, né permanente, la professione politica deve rispettare la morale professionale per tutto ciò che riguarda la coscienza e la responsabilità professionale e per tutto ciò che concerne il rispetto dei doveri morali e politici, analoghi a quelli di altre professioni (doveri di programmare, di eseguire, di controllare, etc.).

Affrontiamo l’altro interessante tema della Politica e Diritto dopo aver riflettuto su  Politica e morale

POLITICA E DIRITTO.

  • Morale politica e diritto positivo. Il rispetto dei doveri della coscienza morale è reso più impegnativo anche per il fatto che le istanze morali sono affermate dalla stessa Costituzione e dai Codici nei quali ripetutamente ricorrono riferimenti specifici alle nozioni di “valori morali”, “principi della morale”, “doveri morali e religiosi”, “doveri morali e sociali”, “uguaglianza morale”, “indegnità morale”, “violenza morale”, etc.
  • Morale politica e Codice Penale. La morale politica del cristiano non può limitarsi a rispettare il divieto di compiere quegli illeciti che il Codice Penale prevede come illeciti penali (come per esempio il peculato, la malversazione, la concussione, la corruzione, l’abuso d’ufficio, l’interesse privato in atti pubblici, l’omissione di doveri d’ufficio, etc.). Il politico cristiano deve combattere ogni illecito morale anche se non è tutelato da sanzioni giuridiche.
  • Comportamento morale e comportamento giuridico. Nella sfera della politica si riconoscono valide le norme classiche del comportamento giuridico (“neminen laedere, honeste vivere, suum cuique tribuere”) che, nella loro essenza mirano a realizzare istanze morali.
  • Comportamento morale e costumanze sociali. La politica cristiana rispetta non solo le norme di comportamento morale e giuridico, ma anche quelle norme di comportamento che riguardano costumanze ed abituali convenienze politiche e sociali che spesso si ispirano ad istanze morali.

 

 

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Ing. Enrico Migliardi (Roma)

enrico.migliardi@dconline.info * Pers. 389/8394452

Portavoce della Segreteria Politica Nazionale della Democrazia Cristiana

Segretario nazionale del Dipartimento “Lavori pubblici e infrastrutture della Democrazia Cristiana

Editorialista de “Il Popolo” Democrazia Cristiana

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