LA FAMIGLIA: SOGGETTO SOCIALE DI FONDAMENTALE IMPORTANZA!

LA FAMIGLIA: SOGGETTO SOCIALE DI FONDAMENTALE IMPORTANZA!

In uno dei suoi pregevoli testi, il sociologo e filosofo Pierpaolo Donati si pone il problema del concetto moderno di famiglia.  In particolare il Donati si chiede se a tanti anni dalla promulgazione della “Carta dei diritti della famiglia” (avvenuta nel 1983) si sia davvero dato spazio alla famiglia in quanto soggetto sociale o se invece non si sia completamente tradito lo spirito con cui la Carta summenzionata fu scritta. Leggendo la trattazione del sociologo, non si può non provare una punta di amarezza quando si legge che la società moderna “organizza l’ordine sociale attorno all’asse individuo- stato” e guarda con sospetto agli organi intermedi, come appunto la famiglia, che non viene vista come organo di supporto alle politiche per la crescita equilibrata del paese, ma piuttosto come un potere alternativo allo stato. Andando avanti nella relazione di Pierpaolo Donati, si capisce come il rapporto stato famiglia, di fatto, si sia deteriorato in seguito all’abdicazione della politica in favore delle logiche di mercato.

Nel momento in cui la “Politica” si è disfatta lasciando ampi spazi al paradigma di sviluppo tipico dei mercati (peraltro oggi completamente in mano alla finanza), ecco che la famiglia prima si è disgregata e poi si è ricomposta secondo l’interpretazione di codici simbolici voluti dalla necessità delle piazze di mercato.

La famiglia non è più quell’organo sociale capace di attutire le tempeste della crisi, ma un insieme indifferenziato di individui visti come monadi, piuttosto che in virtù delle relazioni che essi sanno instaurare.

Abbiamo quindi delle politiche familiari che non sanno dare risposte ai problemi perché non hanno più ben presente l’oggetto delle loro azioni: la famiglia che la carta citata all’inizio dell’articolo doveva difendere.

Ci chiediamo allora, se, come Democristiani, eredi di quei valori e quei principi che fecero grande l’Italia, non ci corra l’obbligo di riprendere il cammino da dove si è spezzato, ossia ridare forza alla politica per arginare le logiche sterili di mercato.

E se non sia il caso di iniziare a parlare di soggettività della famiglia cercando di attivare, come dice Pierpaolo Donati, “un processo storico dopo-moderno in cui i codici simbolici della famiglia e della politica trovino nuove co-rispondenze”.