LA DEMOCRAZIA CRISTIANA A SERVIZIO DEL BENE COMUNE: UN PROGRAMMA SOCIO-ECONOMICO-POLITICO CHE ASSICURI PROGRESSO ED EQUILIBRIO PER L’ITALIA ! * PRIMA PARTE

LA DEMOCRAZIA CRISTIANA A SERVIZIO DEL BENE COMUNE: UN PROGRAMMA SOCIO-ECONOMICO-POLITICO CHE ASSICURI PROGRESSO ED EQUILIBRIO PER L’ITALIA ! * PRIMA PARTE
Filippo Bongiovanni (Firenze)

A cura di Filippo Bongiovanni (Firenze)

filippo.bongiovanni@dconline.info * Cell. 345-2398699 *

Angelo Sandri (Udine)

Segretario Organizzativo nazionale della Democrazia Cristiana

Vice-Segretario nazionale del Dipartimento per la Tutela del Cittadino e per i Diritti Umani

Segretario politico regionale della Democrazia Cristiana

e di Angelo Sandri (Udine)

segreteria.nazionale@dconline.info * cell. 342-1876463 *

Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana

Direttore Responsabile de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

< DAL 1943 LA DEMOCRAZIA CRISTIANA A SERVIZIO DEL BENE COMUNE: UN PROGRAMMA SOCIO-ECONOMICO-POLITICO CHE ASSICURI PROGRESSO ED EQUILIBRIO PER L’ITALIA ! > * PRIMA PARTE

Questa sera (martedì 27 dicembre 2022) avrà luogo con inizio alle ore 18.30, la consueta riunione in video-conferenza (modalità Meet) che ovviamente non era opportuno svolgersi nella festività di Santo Stefano e che quindi è stata procrastinata al giorno successivo.

La riunione cade in una data molto importante in quanto il 27/12/2922 ricorre il settantacinquesimo anniversario dalla promulgazione della Costituzione della Repubblica italiana, di cui abbiamo fatto memoria anche con un editoriale pubblicato quest’oggi sul nostro giornale democristiano < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana.

Nella riunione di questa sera inoltre riprenderemo decisamente il cammino verso il nostro prossimo XXIV Congresso nazionale della Democrazia Cristiana con il quale dovremo fissare le linee guida del partito della Democrazia Cristiana per i prossimi anni.

In questo senso – a breve  – sarà convocata (presumibilmente a Roma) una riunione della Direzione nazionale e del Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana con la quale saranno stabiliti definitivamente i criteri di partecipazione al prossimo XXIV Congresso nazionale; nonchè il Regolamento Concgressuale; il Tema del XXIV Congresso nazionale D.C.; le indicazioni logistiche del Congresso stesso (data e luogo di svolgimento).

A nostro avviso in primis vogliamo recuperare il più che valido lavoro elaborato in questi mesi del 2022 e con il quale avevamo gettato le basi per un valido programma la cui discussione sarà alla base dei prossimi lavori congressuali della Democrazia Cristiana.

E’ quanto elaborato da una apposito gruppo di lavoro coordinato dal Prof. Antonio Romano (Basilicata) ed al quale hanno fatto parte anche i due redattori del presente articolo, oltre al Prof. Domenico Lamorte (Potenza), Segretario nazionale del Dipartimento Welfare, Problematiche Sociali, Volontariato, Terzo Settore; il Prof. Filippo Marino (Reggio Calabria, Presidente della Democrazia Cristiana Internazionale); Dott.ssa Graziella Duca Arcuri (Cosenza), Presidente nazionale Vicario dclla Democrazia Cristiana italiana.

Rodolfo Concordia (Roma), Segretario politico nazionale Vicario della Democrazia Cristiana; Endo Giarin (Verona), Segretario Elettorale nazionale della Democrazia Cristiana; Gianmaria Cappi (Torino), Presidente Elettorale nazionale della Democrazia Cristiana.

Giovanni Paolo Deidda (Roma), Segretario nazionale Dip. Attività Economico-Produttive e Problematiche del Lavoro; e molti altri Dirigenti nazionali e territoriali della Democrazia Cristiana che hanno assicurato il loro importante e prezioso contributo ai lavori svolti.

Prof. Domenico Lamorte (Potenza)

Da questo lavoro promana innanzittutto una prima proposta per il TITOLO del prossimo XXIV Congresso nazionale della Democrazia Cristiana italiana.

< DAL 1943 LA DEMOCRAZIA CRISTIANA A SERVIZIO DEL BENE COMUNE: UN PROGRAMMA SOCIO-ECONOMICO-POLITICO CHE ASSICURI PROGRESSO ED EQUILIBRIO PER L’ITALIA ! >

 INTRODUZIONE. 

Filippo Marino (Reggio Calabria)

L’Italia di oggi è un Paese debole anche se dalle enormi potenzialità. È debole a causa dell’alto debito, dello sperpero di denaro pubblico, dell’incompetenza, dalla mancanza di programmazione delle risorse e degli investimenti e della mancanza di consapevolezza e responsabilità.

E non è solo colpa della politica, in quanto la qualità dei nostri rappresentanti sono scelti dalla moltitudine.

Graziella Duca Arcuri (Cosenza)

Paradossalmente, nessuno di noi assumerebbe uno degli attuali leader politici per gestire la sua attività o la sua impresa e nonostante tutto questo, in assenza di una selezione dei partiti, in assenza del migliore curriculum gli affidiamo la gestione dello Stato.

Varie spiegazioni di ordine psicologico e soprattutto sociologico sono alla base di questo comportamento sociale.

Lo Stato va prima di tutto rafforzato nelle sue funzioni fondamentali: Istruzione, Sanità, Sicurezza, Giustizia, Finanza pubblica e Spesa Pubblica dove l’Italia è in ritardo rispetto agli altri Paesi europei.

Endo Giarin (Verona)

Inoltre, dobbiamo sapere che un Paese con un tasso di analfabetismo funzionale doppio rispetto agli altri Paesi avanzati va verso una generazione futura di mediocre qualità.

La scuola italiana, come la sanità, come il sistema di sicurezza, come la giustizia e come la spesa e la finanza pubblica, dovrebbero essere sottoposte a un profondo e radicale cambiamento per cominciare a rispondere a requisiti di efficienza, in primo luogo, e in termini di efficacia come risultato finale.

Uno Stato forte e snello, efficiente ed efficace, con una pubblica amministrazione rinnovata, dove le risorse umane sono selezionate per titoli, curriculum, talento, e soprattutto per profilo psicologico.

Uno stato capace di competere e far competere i produttori nazionali di beni e servizi aiutandoli e promuovendoli. Uno stato che mette al centro i produttori proteggendoli e accompagnandoli nei mercati mondiali.

Gianmaria Cappi (Torino)

In sintesi, uno Stato giovane, snello, rinnovato, forte, capace di confrontarsi con i partner europei per costruire un’Unione Europea sempre più federale, sempre più unitaria.

F. Bongiovanni e R. Concordia

La politica economica sarà fondata su tre pilastri: più qualità nella gestione pubblica, meno tasse, più investimenti, più sicurezza, meno burocrazia per poter agire come protagonista tra i maggiori attori global e non solo, ricordiamo che l’Europa è il più vasto mercato del mondo e contende il primato agli USA e Cina in economia.

Inoltre, l’Europa mostra la più avanzata e vasta democrazia del mondo e dovrà dare esempio di pace e sviluppo a tanti paesi che sono coinvolti in conflitti e sottosviluppo. L’Italia dovrà partecipare con forza a questa tendenza geopolitica attraverso un forte cambiamento interno politico e culturale.

 Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

L’Unione Europea ha risposto alla crisi pandemica Covid-19 con il Next Generation EU (NGEU). È un programma di portata e ambizione inedite (750 mld €), che prevede investimenti e riforme per accelerare la transizione ecologica e digitale; migliorare la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori; e conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale.
Per l’Italia il NGEU rappresenta un’opportunità imperdibile di sviluppo, investimenti e riforme.

Giovanni Paolo Deidda (Roma)

Per accedere ai fondi di Next Generation EU (NGEU) ciascuno Stato membro ha predisposto un Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR – Recovery and Resilience Plan) dove ha inserito un pacchetto coerente di riforme e investimenti per il periodo 2021-2026.

Gabriella Strizzi (Ancona)

Il Piano è stato presentato alla Commissione UE in via ufficiale dal Governo italiano il 30 aprile 2021.

Il 13 agosto 2021 la Commissione europea, a seguito della valutazione positiva del PNRR, ha erogato all’Italia 24,9 miliardi a titolo di prefinanziamento (di cui 8,957 miliardi a fondo perduto e per 15,937 miliardi di prestiti), pari al 13% dell’importo totale stanziato a favore del Paese.

L’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del NGEU: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF – 191,50 mld €) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU – 13 mld €).  

 Le Missioni e le Riforme del PNRR

Emanuela Pecorario (Roma)

Andando più nel dettaglio, il PNRR si sviluppa lungo 16 Componenti, funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo.

Tali componenti sono raggruppate in 6 Missioni fondamentali, che andiamo ad approfondire nello specchietto successivo.

Gabriella Fardella (Roma)

Per ogni Missione sono indicate le riforme necessarie a una più efficace realizzazione degli interventi. 

63 riforme in tutto, che possiamo suddividere nelle seguenti tipologie:

  • Riforme orizzontali(o di contesto), innovazioni strutturali dell’ordinamento volte a migliorare l’equità, l’efficienza, la competitività e il quadro economico del Paese;
  • Riforme abilitanti, funzionali a garantire l’attuazione del Piano e in generale a rimuovere gli ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali che condizionano le attività economiche e la qualità dei servizi erogati;
  • Riforme settoriali(contenute nelle singole Missioni), innovazioni normative relative a specifici ambiti di intervento o attività economiche, destinate a introdurre regimi regolatori e procedurali più efficienti nei rispettivi ambiti settoriali;
  • Riforme concorrenti, cioè misure non comprese direttamente nel Piano, ma necessarie alla realizzazione degli obiettivi generali del PNRR (come, ad esempio, la riforma fiscale o il potenziamento del sistema di ammortizzatori sociali).

 

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www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it * 

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Antonio
1 anno fa

Abbiamo un progetto per fare ripartire tutto il comparto economico sociale

Luigi Marciano'
1 anno fa

Auguri Natalizi ,avanti con fiducia.