Jacques Maritain: l’uomo, lo stato e la politica.

Jacques Maritain: l’uomo, lo stato e la politica.
Fernando Ciarrocchi (Ascoli Piceno)

A cura del Dott. Fernando Ciarrocchi di Ascoli Piceno

fernando.ciarrocchi@dconline.info * cell. 347-2577651

< Jacques Maritain: l’uomo, lo stato e la politica >.

Negli anni ’60 la Chiesa, con il Concilio Vaticano II, si apre ai tempi moderni.

Jacques Maritain nella sua opera maxima “Umanesimo integrale“, pubblicata nel 1936, con lungimiranza illuminata lo aveva già previsto.

È proprio con quest’opera che Jacques Maritain può essere considerato anche il filosofo del nostro tempo in quanto ci offre un metodo operativo che si fonda sul principio “Distinguere per unire” che può rivelarsi fecondo anche nella fase della post modernità purché sia una società più liquida, ma non liquefatta.

Il filosofo Jacques Maritain

L’umanesimo integrale maritainiano che Papa Paolo VI nella sua “Populorum Progressio” eleva ad umanesimo planetario, non è per nulla egocentrico, ma personalistico ed incentrato, quindi, sulla persona caratterizzata dalla dignità intesa come possesso dei diritti innati.

Ciascun uomo nella sua integralità e unicità, in ossequio al principio “distinguere per unire” deve essere sia consapevole di vivere appieno il proprio tempo, sia di sapersi misurare con le “res novae” del suo tempo, appunto, senza farsi fagocitare.

Maritain affermava “Amo il nuovo”. Ma a condizione che questo nuovo continui veramente l’antico e si aggiunga senza distruggerlo, alla sostanza acquisita”.

 

Questo pensiero ha eco in una delle frasi celeberrime del Concilio Vaticano II quando Papa Giovanni XXIII disse “La Chiesa ha il compito di interpretare i tempi che cambiano ma nel rispetto della tradizione”.

Papa Giovanni XXIII – il Papa Buono

La filosofia che sta alla base dell’opera “Umanesimo integrale” è la filosofia dell’essere o meglio  l’ontosofia.

“Essere con il popolo” non vuol dire né andare verso il popolo, né stare dalla parte del popolo, ma “esistere, soffrire con il popolo”: da ciò si desume che è ontologica la capacità di condividere le diverse modalità di incarnare la condizione umana.

La Politica come razionalizzazione etica della convivenza è una delle più alte forme di condivisione della condizione umana. Non a caso Papa Paolo VI definì la politica con l’arte più nobile di carità.

La Politica intesa come razionalizzazione etica della convivenza civile decreta la fine del machiavellismo che riduce la Politica a razionalizzazione, certo non etica, ma meramente tecnica della convivenza civile.

Gli insegnamenti di Jacques Maritain sono di importanza fondamentale anche per la nuova società così altamente tecnologizzata.

Jacques Maritain già metteva in guardia l’intera comunità accademica e civile dai totalitarismi tecnocratici di oggi, per cui la democrazia non può essere considerata solo come una una forma di governo.

La democrazia è soprattutto uno stile di vita, una modalità di convivenza fraterna, la quale valorizza le vocazioni di ognuno ed esige grande responsabilità.

Il pensiero di Jacques Maritain configura dunque uno stile di vita democratico in cui la responsabilità – inteso come canone comportamentale – trae grande forza dai fondamentali valori del cristianesimo che sono quelli della libertà, dell’uguaglianza e della fratellanza.

Egli dimostra così che il cristianesimo non ha bisogno della democrazia, ma è la democrazia stessa ad aver bisogno del cristianesimo e dei suoi valori non negoziabili !

 

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