CONSIDERAZIONI NECESSARIE DOPO L’ENNESIMO DISASTRO AMBIENTALE CHE QUESTA VOLTA HA COLPITO L’ISOLA DI ISCHIA (NA)

CONSIDERAZIONI NECESSARIE DOPO L’ENNESIMO DISASTRO AMBIENTALE CHE QUESTA VOLTA HA COLPITO L’ISOLA DI ISCHIA (NA)
Giordana Di Giacomo (Roma)

A cura di Giordana Di Giacomo (Roma)

giordana.digiacomo@dconline.info * cell. 333-9033937 *

Segretario nazionale del Dipartimento < Ambiente – Energie alternative – Prevenzione Calamità naturali > della Democrazia Cristiana

Componente della Direzione nazionale della Democrazia Cristiana italiana

< CONSIDERAZIONI NECESSARIE DOPO L’ENNESIMO DISASTRO AMBIENTALE CHE QUESTA VOLTA HA COLPITO L’ISOLA DI ISCHIA (NA) >.

Eventi naturali “anomali”, terremoti, dissesto idrogeologico, bombe d’acqua, siccità, fiumi di fango che improvvisamente inondano le case e le strade e fanno straripare i torrenti e i fiumi in piena; ponti che crollano.

Comunque anche se da anni si parla di cambiamento climatico, ma siamo sicuri che stiamo facendo tutto il possibile?

Per evitare le vittime causate da questi eventi “inattesi” che poi tanto attesi non sono, compresi i soccorritori che spesso per salvare le popolazioni colpite dalle calamità, perdono la vita, si dovrebbe investire milioni e milioni, se non miliardi, per dare una casa più sicura alle famiglie che vivono in zone a rischio, e ricostruire più saldamente, le abitazioni ove possibile ed eliminare abbattendole, quelle costruite in zone pericolose a rischio idrogeologico.

Negli anni 1980 il politico italiano della Democrazia Cristiana, considerato il padre fondatore, nonché Ministro per il coordinamento con Delega della Protezione Civile On. Giuseppe Zamberletti, fece un ottimo lavoro di coordinamento nel terribile evento sismico del Friuli (anno 1976).

Poi dopo alcuni anni nel sisma dell’Irpinia, grazie al sistema di Protezione Civile, evoluto per volere dell’On. Zamberletti, l’Italia riuscì a far fronte alla drammatica situazione venutasi a creare in quegli anni.

On. Giuseppe Zamberletti

Ancora meglio, oggi, le forze dell’ordine, la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri Italiana, i Vigili del Fuoco, la Guardia Costiera, l’Esercito, i Volontari della Croce Rossa, e altri, verranno impiegati per la ricerca dei dispersi ad Ischia.

Verranno impiegate al massimo tutte le tecnologie a disposizione, anche in materia di sensori, droni, satelliti, unità cinofile, per ritrovare i dispersi vivi, ma anche per ricostruire ove possibile e prevenire altri danni alle persone e alle cose, anche in previsione delle prossime piogge invernali.

Quando un torrente o un fiume straripa, e trascina via un’auto o una casa, la colpa non è del fiume, ma della casa costruita erroneamente lungo gli argini o dell’auto troppo vicina all’acqua, così come quando muore un albero, perché è stata cementata la zona circostante impedendo alle radici di respirare.

In realtà quel che manca è il rispetto per l’ambiente, per le risorse naturali che sono state sfruttate al massimo per trarne profitti da attività turistiche, con risultati a volte catastrofici.

Siamo nel 2022 !

Oggi tutti ci rendiamo conto che il cambiamento climatico è in atto, quindi in futuro avremo piogge più copiose, scosse di terremoto più intense, più frane anche dovute a causa della siccità estiva.

Chi siamo noi per programmare su come prevenire le prossime calamità ?

Ma possiamo però spezzare una lancia a favore delle persone che hanno famiglia e mettono a rischio la propria vita per salvare persone colpite da queste tragedie.

La cosa sconcertante è che tanti di loro vengono sottopagati, e lavorano addirittura senza assicurazione.

Sarà il caso di adeguare anche i riconoscimenti di queste persone, al cambiamento in atto e allo stato di calamità sempre più presente nel nostro territorio e in ogni stagione.

 

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Admin

Una tragedia che deve interpellarci in maniera molto seria: è necessario un impegno costante e concreto per evitare nel limite del possibile il ripetersi di episodi così dolorosi e sconsiderati. * ANGELO SANDRI.